Il sistema scolastico finlandese è considerato uno dei migliori al mondo. Può spiegarci come funziona?
All’età di sette anni, i bambini finlandesi iniziano la "peruskoulu”, la scuola dell’obbligo, che dura nove anni. A circa 16 anni possono decidere se continuare la scuola oppure no. Se decidono di farlo hanno due opzioni: il liceo, che prepara agli studi accademici, e la scuola professionale, che offre delle competenze in un certo mestiere e dà la possibilità di continuare con la "ammattikorkeakoulu”, una scuola universitaria professionale. Il sistema universitario finlandese comprende 16 università e 24 scuole universitarie professionali: in tutto 40 università che ogni anno offrono al 60% dei neodiplomati la possibilità di studiare.
Questa è la struttura generale del sistema educativo finlandese. Inoltre i genitori possono scegliere liberamente se far frequentare ai propri figli la "esikoulu”, in cui i bambini e le bambine di sei anni trascorrono un anno prima dell’inizio della scuola elementare. Nella "esikoulu” metà della giornata è impiegata in attività di tipo scolastico mentre nell’altra metà si svolgono le attività tipiche di un asilo. Fino ai sei anni la maggior parte dei bambini finlandesi frequenta la scuola materna, gli altri restano a casa con la famiglia.
A differenza dell’Italia e di molti altri Paesi, in Finlandia non esistono scuole private. Tutte le scuole dell’obbligo sono pubbliche, il che rende il nostro sistema molto uniforme. La caratteristica fondamentale del nostro sistema educativo e uno dei motivi per cui è così conosciuto a livello internazionale è proprio che in Finlandia tutti i bambini frequentano le stesse scuole a prescindere dallo stipendio o dal livello di istruzione dei genitori. Tutti i bambini sono nella stessa scuola: il figlio del Primo Ministro assieme ai figli e alle figlie degli autisti d’autobus, degli insegnanti o di chiunque altro. In Finlandia nessuno può scegliere una scuola diversa per i propri figli e le proprie figlie, non esistono nemmeno scuole speciali per bambini con particolare talento o con difficoltà particolari. Tutti frequentano le stesse scuole: ovviamente anche i figli e le figlie di immigrati.
Cosa rende efficace un sistema del genere?
Questo tipo di sistema è reso possibile in primis dal fatto che tutti gli insegnanti ricevono un’ottima formazione: tutti devono studiare all’università, anche chi lavora nelle scuole materne. A partire dalla prima classe della scuola elementare la qualifica minima per insegnare è la laurea magistrale. È quindi fondamentale che chi lavora a contatto coi minori abbia un’ottima e solida educazione. C’è anche una sorta di filtro: molte persone vogliono iscriversi ai corsi di laurea per diventare insegnanti, ma soltanto il 10% ottiene il posto.
Come dicevo, le nostre scuole sono organizzate in modo che i ragazzi diversamente abili o con bisogni speciali vengano inclusi in tutte le attività. L’insegnamento di sostegno in Finlandia è unico al mondo perché si basa sul riconoscimento delle reali difficoltà di apprendimento, sulla loro evoluzione e prevenzione piuttosto che sulle cause mediche. L’insegnante di sostegno nelle scuole finlandesi è affiancato da psicologi, medici, consulenti, assistenti sociali e altre figure. Senza tutte queste attenzioni il sistema non potrebbe funzionare. Secondo la nuova legislazione, ad esempio, ogni studente e ogni studentessa ha il diritto e il dovere di sottoporsi ad una visita medica generica ogni anno. Ci si preoccupa molto del benessere dei ragazzi e del personale: ogni scuola offre gratuitamente un pasto equilibrato al giorno. Questo è fondamentale nel momento in cui la priorità è assicurarsi che ognuno goda di buona salute e che sia felice nella sua scuola. In Finlandia si ritiene che ciò stia alla base di un buono studio e apprendimento.
Nella scuola finlandese si dà più importanza alla responsabilità e alla fiducia che alle verifiche o agli esami. Può raccontare?
L’alta preparazione e qualificazione degli insegnanti ci ha permesso di costruire un sistema scolastico basato sulla fiducia: ci fidiamo del fatto che gli insegnanti e i presidi sappiano prendere le giuste decis ...[continua]
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