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Una Città 153 / 2008
LA SINISTRA, LA SOCIETA’
Intervista a Enzo Rullani, Nadia Urbinati, Aldo Bonomi di Gianni Saporetti
Cosa significa la caduta del governo Prodi? E’ la crisi definitiva di una sinistra attardatasi troppo sugli schemi, le identità del passato e su un’idea di politica come macchinazione, astuzia? Un bipolarismo a vocazione monopolista, che vede nell’avversario un nemico da abbattere. Berlusconi ha perso lo slancio vitale dell’individualismo proprietario? La sinistra riuscirà a ritrovare la sua missione di “fare società”? Interviste a Enzo Rullani, Nadia Urbinati, Aldo Bonomi.

IL BLACK OUT DEI CELLULARI
Intervista a André e Louis Boucaud di Barbara Bertoncin, Joan Haim
Una dittatura, quella birmana, non più ermetica, grazie a internet e ai cellulari, ma che resta saldissima di fronte a un’opposizione invecchiata e indebolita negli anni di repressione. Il sostegno decisivo della Cina. La realtà dei monasteri buddisti, un po’ diversa da come l’immaginiamo. Intervista a André e Louis Boucaud.

LA PEDANA CHE NON C’E’ PIU’
Intervista a Cesare Moreno di Barbara Bertoncin
L’errore di pensare che all’insegnante spetti l’apprendimento, al genitore l’educazione. Il valore dell’autorità, dell’assunzione di responsabilità, delle “prove” d’esame, finanche delle punizioni. La vergogna dell’indennità di rischio. Educare alla cittadinanza ricostruendo un tessuto comunitario. Intervista a Cesare Moreno.

Una Città 152 / 2008
INVECCHIARE DA GIOVANI
Intervista a Massimo Livi Bacci di Barbara Bertoncin
A fronte di flussi immigratori ormai del tutto normali sempre logiche d’emergenza. La possibilità di agire sulla domanda di mano d’opera. I giovani che entrano tardi nel lavoro e contano poco. L’esplosione demografica a livello mondiale che ormai sembra scongiurata. Intervista a Massimo Livi Bacci.

IL GOLFO
Intervista a Andrew Arato di Barbara Bertoncin
Il miglioramento della situazione in Iraq, dovuto al cambio di alleanze di una parte delle tribù sunnite insofferenti del salafismo di Al Quaeda, non cambia il risultato strategico disastroso della guerra: il Golfo è dell’Iran e i curdi stanno diventando il primo dei problemi... Intervista a Andrew Arato.

QUEL FIUME CHE NON DEVE DIVIDERE
Intervista a Vjosa Dobruna di Barbara Bertoncin
Dopo otto anni di incertezza e di tutela della Nato, i kosovari devono poter decidere. I timori della Russia che non tengono conto dell’unicità del caso kosovaro. Una costituzione rigidamente non etnica. I problemi creati dall’inurbamento, il grande sostegno della diaspora. Intervista a Vjosa Dobruna.

Una Città 151 / 2007
ASSECONDARE, ATTIVAMENTE...
Intervista a Alessandro Montebugnoli di Gianni Saporetti
Qual è il rapporto che deve intercorrere fra mondo del sapere, professionalizzato e specializzato, e mondi della vita quotidiana? Esperienze di welfare in cui i due mondi interagiscono, cooperano, si stanno diffondendo in tutto il mondo. L’esempio del cohousing, specie di condominio elettivo. Il rapporto medico-paziente del tutto inadeguato di fronte alla malattia cronica. Intervista ad Alessandro Montebugnoli.

COME DISCUTERE COME DECIDERE
Intervista a Pietro Marcenaro di Gianni Saporetti, Massimo Tesei
Come promuovere un dibattito pubblico, informato, e come arrivare a una decisione, questioni centrali per il partito democratico, per la coalizione e, più in generale, per la democrazia. Cittadini non solo portatori di interessi, ma che hanno idee e pareri da esprimere. Un sindacato che, inevitabilmente, non raccoglie più un desiderio di protagonismo, ma soddisfa un bisogno di tutela. Intervista a Pietro Marcenaro.

LA PRESUNZIONE DELLO STATO
Intervista a Giovanni Rigoni di Barbara Bertoncin
L’assurdità e l’iniquità di un modo di procedere dello Stato verso il contribuente completamente basato sull’induzione, attraverso modelli matematici del tutto astratti, del reddito che un’azienda produce. Il costo del ricorso e la pratica poco civile degli sconti. Intervista a Giovanni Rigoni.

ASCOLTARE IL TERRITORIO
Intervista a Michele Nardelli di Joan Haim
Invasività, insostenibilità e inefficacia segnano il disastro della cooperazione internazionale. L’incapacità di leggere il presente, dove le categorie di aiuto allo sviluppo, nord-sud, paesi sviluppati e sottosviluppati non hanno più senso. Una cooperazione che si fondi su prossimità e comunità. La necessità di lavorare sulle narrazioni e sulla verità. Intervista a Michele Nardelli.