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Una Città 69 / 1998
QUELLE 200.000 RADIOLINE...
Intervista a Yolande Mukagasana, Patrick May di Bettina Foa, Graziella Galvani, Peter Kammerer
Un genocidio preparato metodicamente, da anni. La tragica accentuazione in senso etnico e razziale, operata dai colonialisti belgi, di una differenziazione per lo più sociale fra due parti della popolazione ruandese. La complicità della Francia di Giscard e Mitterand e la responsabilità dell’Onu. Un genocidio con la particolarità di essere stato perpetrato dai vicini di casa. Nessun perdono senza verità e giustizia. Intervista a Yolande Mukagasana.

Una Città 68 / 1998
CHI RICORDA PIU’?
Intervista a Yves Ternon di Marco Bellini, Emanuela Fronza
Nella notte del 24 aprile 1915 prese avvio il genocidio degli armeni, un’operazione voluta da pochi "intellettuali" turchi, con la copertura del governo. Hitler citò gli armeni per ricordare l’impunità del genocidio, non per prefigurare quello ebraico, alla programmazione del quale, forse, ancora non pensava. Per armeni ed ebrei il contesto bellico fu fatale. Un genocidio esige, oltre all’intenzione criminale, un piano concertato. I nuovi gruppi criminali che possono sostituire lo stato nella realizzazione di un genocidio. Intervista a Yves Ternon.

Una Città 67 / 1998
LIMPIEZA DE SANGRE
Intervista a Anna Foa di Sergio Sinigaglia
L’accusa di deicidio nasce con l’idea di andare a riconquistare Gerusalemme. Le leggi spagnole sulla purezza, strappo gravissimo, ma tollerato, all’universalismo cristiano. Le conversioni forzate. L’orrore per ogni idea di emancipazione dell’ebreo, che minava l’unica convivenza possibile, quella servile. Intervista a Anna Foa.

Una Città 66 / 1998
CARNEVALE TRISTISSIMO
Intervista a Alain Brossat di Marco Bellini
Nel ’44, la rasatura pubblica di migliaia di "amanti degli occupanti", per lo più serve sole e isolate, fu il rito spietato, osceno e incruento per riaffermare la "razza" francese umiliata. Le donne furono il capro espiatorio che forse evitò alla Francia un’epurazione selvaggia. Il trauma silenzioso e rimosso da tutti di quella gogna. Intervista ad Alain Brossat.

Una Città 65 / 1998
UN SOLE CUPO E FREDDO
Intervista a Francesca Costanzo di Gianni Saporetti
Caduta giovanissima nella tossicodipendenza, Margherita, all’età di diciassette anni, compie uno scippo. Sarà l’inizio di un calvario fra carcere e comunità durato anni, fino al giorno in cui un’altra condanna, per ricettazione di assegno rubato, non ha distrutto, in una ragazza di ventitré anni, ogni speranza di uscire dal carcere in tempi brevi e ogni voglia di vivere. Dopo averlo tentato più volte in precedenza, il 6 maggio 1997, Margherita è riuscita a porre fine alla propria vita. Intervista alla madre Francesca Costanzo. A fianco alcune lettere di Margherita.

Una Città 64 / 1998
QUELLA RETE COSMOPOLITA
Intervista a Marianne Enckell di Franco Melandri, Gianni Saporetti
Una rete di compagni e amici anarchici estesa in tutte le Americhe e l’Europa che è stata forse il primo esempio di "rete" orizzontale, libertaria e pure fortemente "comunitaria". L’esperienza straordinaria delle peregrinazioni degli anarchici in esilio. La conoscenza delle lingue, le corrispondenze fittissime, l’immancabile ospitalità. In ogni città, piccola o grande, la biblioteca, centro di studio, di lotta e di ritrovo. Intervista a Marianne Enckell.

Una Città 60 / 1997
FRA CINICI E GESUITI
Intervista a Gino Bianco di Franco Melandri
La straordinaria figura di Nicola Chiaromonte, discepolo di Andrea Caffi, amico di Moravia, Camus e Malraux, con cui combattè in Spagna, critico radicale di ogni ideologismo, di ogni totalitarismo, di ogni società che vive in malafede, pronta a credere a ogni menzogna. Fu nemico spietato del mito dello Stato, nato con la modernità, che accomunò Mussolini, Stalin e Hitler. L’esperienza feconda di Tempo Presente, condivisa con Ignazio Silone. Grande libertario, incompreso dalla sinistra, stalinista e non, continuò a credere nella necessità di gruppi e comunità che si opponessero alla deriva, oppressiva e permissiva insieme, della società occidentale. Intervista a Gino Bianco.

QUEL VENERDI’ POMERIGGIO
Intervista a Cesare Vurchio di Franco Melandri
Intervista a Cesare Vurchio.

Una Città 59 / 1997
GLI OSCURI TESTIMONI
Intervista a Padre Bruno Chenu di Marco Bellini
Frère Christian, Frère Luc, Frère Christophe, Frère Michel, Frère Célestin, Frère Paul, Frère Bruno. Sono i sette monaci trappisti di Tibhirine, nell’Atlante algerino, del cui sacrificio ricorre in questo mese il primo anniversario. La loro caparbietà nel rimanere con i poveri, in mezzo al popolo che tanto amavano, la loro paura crescente per quello che ormai stava per succedere, il loro rifiuto di essere considerati dei martiri cristiani, per non offendere una religione, l’islam, che loro non avevano mai voluto confondere con il fanatismo islamista. Il commovente e straordinario testamento di Christian, il priore, che dà appuntamento al fratello, al suo assassino, al cospetto del Padre comune. Intervista a padre Bruno Chenu.

Una Città 58 / 1997
ALTAFINI, IL 56 E GLI URLATORI
Intervista a Guido Crainz di Sergio Sinigaglia
La televisione che si diffonde in campagna, Il Giorno con le sue grandi inchieste sociali, le magliette a striscie, ma anche il casellario giudiziario centrale e il ’56 che a sinistra non provoca lo sconquasso augurabile. Lo straordinario periodo fra gli anni 50 e 60, con le sue trasformazioni sociali, l’esplosione del consumismo e l’insofferenza di tanti giovani che sfocerà nel 68. La grande occasione riformista mancata dal centrosinistra. Intervista a Guido Crainz.