Cari amici,
è stato un mese lungo e piovoso. Se il cielo fosse un secchio, sarebbe un secchio bucato appeso sulle isole britanniche. Il ricordo del sole, come il ricordo del Natale, è debole e appartiene al passato. Per tradizione, gennaio è austero. Proprio alla fine del mese scade il termine per la consegna della dichiarazione dei redditi; per presentare la denuncia bisogna chiudere il bilancio e aver pagato gli oneri relativi all’anno precedente. Dopo questa giornata dedicata agli utili e alle perdite, i commercialisti prendono le ferie, spossati dalle ore di lavoro frenetico che precedono la scadenza. Per molti l’anno nuovo comincia soltanto dopo l’ultimo giorno di gennaio: il giorno del giudizio fiscale nazionale. La stagione avanza, confusa e sviata, inasprendo la tetraggine del vero inverno, che non è ancora arrivato. La pioggia incessante ha trasformato alcune aree del paese in acquitrini, mettendo a soqquadro i tetti e le infrastrutture delle case. Ne so qualcosa: nel mio tetto c’è indubbiamente un’infiltrazione.

Nel tetto di Buckingham Palace non ci sono infiltrazioni, eppure sembra che nella struttura siano stati riscontrati altri problemi, come la presenza di amianto nel seminterrato. Il Public Accounts Committee, la formidabile commissione che vigila sui soldi dei contribuenti sotto la presidenza della deputata Margaret Hodge, ha esaminato la residenza reale, trovandovi delle carenze. La notizia del pessimo stato in cui versa la dimora della Regina è finita in prima pagina, e ovviamente ha fatto il giro del mondo. Per essere una monarca, le sue riserve di cassa sono esageratamente esigue: poco più di un milione, rispetto ai 35 milioni di sterline di appena dodici anni fa. Le è stato consigliato di tagliare le spese -ne sappiamo qualcosa anche noi- e di potenziare le attività commerciali. Potrebbe, per esempio, intensificare le visite pubbliche a Buckingham Palace, permettendo a un più alto numero di noi di entrare nelle sue 775 stanze. Inoltre Buckingham Palace è solo una delle proprietà di cui si compone il vasto portfolio di castelli, fortezze e magnifiche abitazioni che fanno parte del patrimonio della famiglia reale. Le residenze private della Regina sono soltanto due: Sandringham House a Norfolk e Balmoral in Scozia, due ambite mete turistiche.
All’altra estremità della scala troviamo abitazioni dove le riserve di cassa non esistono affatto. Lo stesso giorno in cui è esplosa la notizia sulla necessità di tutelare il budget della casa reale, in Scozia veniva lanciato un appello per l’abolizione della "Bedroom Tax", la tassa sulle camere da letto. Un pensionato, Alan Whyllie, portavoce del movimento No2BedroomTax, si è rivolto al governo scozzese per l’abolizione della tassa e "per proteggere gli affittuari da politiche ingestibili e davvero nauseanti”. Whyllie stava presentando una petizione per lo stanziamento di 50 milioni di sterline con cui ammortizzare l’impatto della tassa in Scozia. La "Bedroom Tax", ossia il ritiro del sussidio per la stanza aggiuntiva, è stata introdotta nell’aprile dello scorso anno. Prevede che i cittadini con un reddito basso, che percepivano dei sussidi statali per riuscire a pagare l’affitto, non ricevano ulteriori aiuti per quella che viene considerata una camera da letto in più. Questo ha comportato una perdita di quattordici sterline settimanali per stanza, e a salire per ogni camera aggiuntiva. Quattordici sterline alla settimana o quarantadue sterline al mese possono sembrare poche, ma su uno stipendio basso si fanno sentire. L’idea era che, così facendo, gli affittuari sarebbero stati costretti a spostarsi in abitazioni con un minor numero di stanze. Tuttavia le abitazioni popolari di questo tipo scarseggiano, e la tassa non prende in considerazione l’impatto sulle famiglie; non prevede reti di supporto o impiego e soprattutto non tiene conto delle ripercussioni sui disabili. Stando alla documentazione fornita allo Scottish Welfare Reform Committee, dopo l’introduzione della legge erano 45.000 le famiglie scozzesi che avevano ricevuto aiuti finanziari straordinari per pagare l’affitto. Stessa situazione in Inghilterra, dove moltissimi affittuari hanno fatto richiesta di aiuti finanziari straordinari. Lo stesso giorno, una pubblicazione locale del Gloucestershire ha riferito di famiglie che stavano sprofondando nei debiti a causa della tassa. L’impatto del cambiamento, stando alla National Housing Federation, è stato peggiore del previsto: ...[continua]

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