
problemi di salute, dalle città, buone pratiche di cittadinanza

Una Città n° 122 / 2004 Luglio-Agosto
Intervista a Emilio Lupo
Realizzata da Katia Alesiano
LA SALUTE E IL QUARTIEREE
L’idea basilare è quella basagliana delle pratiche territoriali, che rifiuta ogni separatezza e qualsiasi approccio custodialistico del malato. L’importanza di un centro diurno che non cronicizzi il rapporto ma che, tenendo sempre una porta aperta, punti all’autonomia della persona, al suo essere un cittadino. L’integrazione nel quartiere è possibile. Interviste a Emilio Lupo e a Bruno Romano.
Questa intervista è disponibile nel libro Almanacco delle buone pratiche di cittadinanza I - ed. Una città, 2004

Archivio
MAMME FOREVER
Una Città n° 186 / 2011
Manuela Annichiarico, Lucia Dedoni, Rita Sirigu, Cristina Cometti, assieme alle "co-mamme” Floriana Murru e Fiore Colombini, sono un gruppo di mamme con figli disabili che vivono in Sardegna. Voi vi siete definite "mamme forever”. Essere mamme di figli co...
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La demenza
Una Città n° 273 / 2021 marzo
Si avvicina ai cinquanta milioni, nel mondo, il numero di persone che si trovano in uno stadio più o meno avanzato di demenza. Una malattia crudele per chi ne soffre e per i suoi familiari, lunga nel suo sviluppo, onerosa per le cure che richiede, ...
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QUELL'UNICA TELEFONATA
Una Città n° 273 / 2021 marzo
Realizzata da Giulia Mengolini
Realizzata da Giulia Mengolini
Elena Cimino è diabetologa agli Spedali Civili di Brescia.
Questo anno di pandemia ha totalmente cambiato il tuo lavoro. Ci racconti come?
Quando a fine febbraio 2020 uscì sui giornali la notizia del contagio del paziente zero a Codogno,...
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L'ENTUSIASMO CI HA CONTAGIATO
Una Città n° 304 / 2024 ottobre
Realizzata da Barbara Bertoncin, Bettina Foa
Realizzata da Barbara Bertoncin, Bettina Foa
Alberto Cairo è stato il Direttore del Programma Ortopedico per persone con disabilità del Comitato Internazionale di Croce Rossa in Afghanistan, dove lavora dal 1990. Ha coniugato la riabilitazione fisica delle persone disabili alla loro in...
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Requiem per l’ospedalizzazione della morte?
Una Città n° 240 / 2017 giugno
a1. Si preferisce morire a casa ma si muore in ospedaleUn lento ma progressivo spostamento del luogo in cui si muore dalla casa privata all’ospedale, o altra istituzione sanitaria o parasanitaria, ha contraddistinto tutti i paesi economicamente avanzati n...
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