Una Città272 / 2021
febbraio


…la solidarietà nel linguaggio comune diventa un suono vuoto, una parola sen­za contenuto... ma da qualche anno essa comincia a rina­scere, a riavere significato, contenuto, valore… I grandi scioperi di solidarietà, in cui le madri dimezzarono lo scarso pezzo di pane dei proprii figli per mandare il lo­ro obolo ai figli di scioperanti in altri lontani, sconosciuti paesi, non sono essi un esempio sublime della solidarietà che final­mente comincia a giustificare
il proprio no­me ed a diventare umana nel senso più ele­vato della parola? Le scioperanti della ditta
Mosca e Ramella si recarono a Vigliano per una vi­sita di solidarietà. Non si erano mai viste, né conosciute. Ma, per conoscersi, non han­no avuto bisogno né delle sciocche presen­tazioni che si usano fra i «signori» e le «si­gnore», né hanno avuto bisogno di sapere i nomi delle singole compagne. Sembravano vecchie conoscenti, e tutto ciò che in seguito si dissero e si raccontarono non ha fatto che completare ciò che prima già avevano sentito. E per ciò i loro occhi si accesero dello stesso ardore, e le loro lab­bra cantarono le stesse canzoni, e le loro mani si strinsero nel medesimo intento di lottare colla medesima tenacia tanto a Biella, quanto a Vigliano...E così la solidarietà… rinasce oggi per virtù degli oppressi e dei diseredati. Ed essa non si spegnerà più perché è alimentata dal sacro fuoco
della ribellione contro le ingiustizie e le umiliazioni sociali…”.  
Angelica Balabanoff, da “La Difesa delle Lavoratrici”, 3 marzo 1912


febbraio 2021


L’esitazione di fronte a un vaccino
Come accogliere chi ha dubbi sui vaccini
Intervista ad Alessandro Diana

Se lavori con i ragazzi
La scuola dopo un anno di pandemia
Intervista ad Alessandra Condito

Ripensare l’inclusione
Diversità, disabilità, uguaglianza
di Luciana Ceri

Ma dove, come?
Sul community organizing
Intervista a Sara Fenoglio

Una scuola per donne
Una buona pratica a Milano
Una conversazione tra alcune volontarie

Inverno a Karà Tepès
Un reportage da Lesbo
di Thodorìs Andonòpulos

Scienza e democrazia
Su politica, scienza ed Europa
Intervista a Marco Cappato

La mia morte
Sulla figura di Lauro De Bosis
Intervista a Rosalia Peluso

La questione centrale dell’aborto
Lucetta Scaraffia

Nicola Chiaromonte, amico e maestro
Adriana Montini Bianco

Freud fra individuo e società
Alfonso Berardinelli

Liberismo in Marocco
Emanuele Maspoli

Il contrattacco di Biden
Stephen Eric Bronner

Quattro storie dalla Polonia
Wlodek Goldkorn

“All will be well”?
Belona Greenwood

Diario di febbraio
Gianni Saporetti
 

La copertina è dedicata a un grande italiano, Luca Attanasio, ambasciatore “dai piedi scalzi”.

Nel 2019 l’Oms ha dichiarato la vaccino-esitazione come una delle dieci minacce della salute pubblica. Alessandro Diana, vaccinologo, ci parla della sua esperienza e dell’importanza di rispettare i dubbi, le preoccupazioni, a volte la diffidenza, in particolare dei genitori, verso i vaccini, che in fondo sono una “medicina” che si dà a una persona sana; dell’arroganza, che è controproducente; e del metodo dell’intervista motivazionale, basata sull’ascolto, sull’empatia, sulla costruzione di un clima di non giudizio e di fiducia, capace di valorizzare l’autonomia, anche di decisione, del paziente.  

Da qualche anno a questa parte si sta cercando di importare nel nostro paese l’esperienza del community organizing, ancora piuttosto sconosciuta in Italia nonostante il suo duraturo successo in America; le ragioni di chi ne ha fatto una professione, le occasioni e le incognite di un modello che sa intrecciare una molteplicità di individui e allearli per creare una dialettica articolata e profonda tra di loro e con le istituzioni. L’intervista è a Sara Fenoglio.

Un inverno molto duro quello da passare a Karà Tepès e a Moria, gli enormi campi profughi greci, in cui sono “abbandonati” migliaia e migliaia di profughi; l’estenuante immobilismo delle autorità che ha reso difficile la convivenza con i residenti greci, all’inizio molto solidali; la strategia non dichiarata di rendere ai profughi la vita sempre più difficile per dissuaderne altri a venire; intanto continuano anche i naufragi con gli annegamenti. Di Thodorìs Andonòpulos.

Il discorso scientifico, complesso e controintuitivo, inadatto a creare consenso, a mobilitare masse di seguaci digitali; da una diffidenza assoluta nei confronti degli scienziati a una loro sacralizzazione; l’idea sbagliata che un’emergenza richieda assoluta segretezza, massima centralizzazione, emarginazione dei parlamenti. L’intervista è a Marco Cappato.

Rosalia Peluso ci parla della figura di Lauro De Bosis, che volò su Roma gettando centinaia di migliaia di volantini e si inabissò poi nel Tirreno; non solo un eroe antifascista, ma anche un intellettuale che ebbe in Croce il suo maestro; Alleanza nazionale, un’associazione che voleva unire tutti gli antifascisti, escluso comunisti e anarchici; il tentativo di staccare monarchia e Vaticano dal fascismo; un’epica di cui il mondo d’oggi sente la mancanza.

Per gli interventi, “La questione dell’aborto” è l’intervento di Lucetta Scaraffia; di Freud si occupa la rubrica di Alfonso Berardinelli; Wlodek ­Goldkorn ci parla delle lotte delle donnne polacche; il “Diaro di febbraio” è di Gianni Saporetti.