Una Città274 / 2021
aprile


“...l’imposta successoria deve soddisfare a due altre esigenze:
In primo luogo, essa deve limitare le ricchezze possedute per eredità... in una società sana, duratura, i giovani debbono potere partire da situazioni non troppo disuguali. Il che si ottiene da un lato dando a tutti i giovani la possibilità di studiare, dagli asili d’infanzia alle università ed oltre, a spese dello stato, senza onere di tasse, di libri, di pensione ed altro a carico dei genitori. A nessuno deve essere vietato, solo perché è povero, di arrivare ai gradi più alti della gerarchia sociale od, in ogni modo, di farsi valere per quel che veramente egli vale.
Ma il fine si ottiene altresì decimando le fortune acquisite da tempo, cosicché i nipoti ed i pronipoti di chi formò una fortuna, non possano valersene se non in parte ed alla fine non possano valersene affatto, nella gara per la vita”.
Luigi Einaudi
“Risorgimento liberale”, 6 marzo 1946
aprile 2021

Relazioni in tempo di pandemia
Cos’è successo alla socialità durante il lockdown
intervista a Davide Bennato

Un esercito di navi giganti

Su gigantismo navale e modelli di sviluppo
intervista a Sergio Bologna

Self-id?
Sul ddl Zan e l’identità di genere
intervista a Francesca Izzo

Un lavoro “vero”
Sui giovani e la ricerca del lavoro
intervista a Giovanni Vartolo

Ma chi ci hai messo in casa?
Una buona pratica di cittadinanza a Torino
intervista a Ivano Casalegno

La pena della lettura
Su carcere, pena e cultura che libera
Ne parlano Stefania Amato e Giada Ceri

L’accaparramento
Sul water grabbing
intervista a Marirosa Iannelli

Tra il locale e il globale
Sull’acqua “bene pubblico sociale”
intervista a Stefano Archidiacono

Il passato cancellato, il futuro smarrito
Sul nostro presente e sul senso della storia
intervista ad Adriano Prosperi

Dove sono le suore?
Sull’esperienza di una rivista di donne e per donne
intervista a Lucetta Scaraffia

Weber e il paradosso burocratico
Alfonso Berardinelli

Quand’è che abbiamo smesso?
Belona Greenwood

“Viva Erdogan”
Emanuele Maspoli

Sull’Ivg
Vicky Franzinetti

Fedele a se stesso
Irfanka Pasagic

Il voto alle donne: polemica in famiglia
Filippo Turati e Anna Kuliscioff
 
Dedichiamo la copertina all’attuale problema dei problemi, il vaccino; tutto è venuto al dunque: nazionalismo o internazionalismo, bene comune o concorrenza e profitti; modello democratico o modello fascista; libertà individuale o dovere sociale. Di sicuro sarebbe stato bello che le Big Pharma, di fronte ai roghi indiani, avessero fatto un gesto generoso, accettando la proposta di Biden. Avrebbe messo in crisi, come dicono, la ricerca, per altro lautamente finanziata coi soldi di tutti? Oppure ha prevalso l’innata pulsione alla ricerca della predominanza nel mercato e alla salvaguardia dei dividendi degli azionisti, il cui valore già ora si sarà presumibilmente decuplicato? Mai come oggi il fossato fra ricchezza e povertà (fra paesi, classi sociali e persone) è stato così profondo e largo. Pare che i super ricchi indiani abbiano preso i loro aerei e siano scappati a Londra. Gente senza onore. Ecco, forse bisogna ripartire da qui: dal fatto, intanto, che l’idea, e la previsione, che i ricchi servano ai poveri s’è rivelata la più grande fake-news degli ultimi decenni, che la ricchezza senza “obbligazione sociale” va colpevolizzata, che le parole “pubblico” e “comune” sono tornate fondamentali, che a dare soddisfazione nella vita sono il senso del dovere, l’onore e la reputazione che dà l’esempio, l’amicizia e il fare insieme ad altri. Di questi tempi abbiamo pure avuto esempi luminosi, dall’impegno di una miriade di uomini, donne e associazioni e dalla vitalità e il coraggio di un vecchio presidente.

è attualmente in discussione una legge contro l’omofobia e la transfobia attesa da tempo nel nostro paese. Francesca Izzo ci spiega perché la sua formulazione ha suscitato un certo disagio nel mondo femminista e non solo, in particolare rispetto all’espressione “identità di genere”; un concetto quello di genere frutto dell’elaborazione femminista per liberare le donne dal “sesso come destino” e che però nell’accezione anglosassone ha finito per sovrapporsi e infine per soppiantare il sesso stesso nell’illusione di un’identità totalmente svincolata dalla biologia e in fondo anche dalla relazione con gli altri; Izzo esplora inoltre le ragioni della scomparsa della fantasia del bambino nell’immaginario delle giovani donne, chiedendosi se questo rientri tra gli effetti non voluti delle battaglie, sacrosante, combattute dalle donne negli anni Settanta. Ci proponiamo di continuare la discussione.

Raccontiamo un’esperienza giornalistica realizzata da donne, rivolta innanzitutto alle donne e che parlava soprattutto di donne, dalle grandi sante del passato a donne importanti della Chiesa di oggi, sempre inascoltate, alle suore sconosciute e sperdute nelle periferie più abbandonate del pianeta impegnate a combattere la tratta delle donne e a soccorrere le vittime di stupro, all’esercito di consorelle che passano la vita a far le serve di un prete, che spesso abusa di loro: “Donne Chiesa Mondo”, una rivista straordinaria allegata all’Osservatore Romano, che non è durata. A raccontare è Lucetta Scaraffia, che dirigeva la rivista.

Per reprint, pubblichiamo uno scambio di lettere fra un uomo e una donna, compagni di vita e di fede socialista, sull’estensione del suffragio universale alle donne. A “litigare”, sulle pagine di “Critica sociale” sono Anna Kuliscioff e Filippo Turati.