Una Città n° 97 / 2001
Luglio-Agosto
LA SPEDIZIONE PUNITIVA è quella delle ‘forze dell’ordine’ alla Diaz; a raccontare è Lorenzo Guadagnucci che quella notte era lì, a dormire e si è ritrovato all’ospedale con ferite, fratture, ustioni
\r da elettricità; in seconda e terza.
\r La ZONA ROSSA è quella che una parte del movimento voleva violare simbolicamente: a che pro? Una discussione sulle giornate di Genova, su violenza e non-violenza, e antimperialismo e democrazia fra alcuni degli organizzatori e i redattori di Una città; dalla quarta alla settima.
\r IL CONTADINO CILENO E LE DOCCE DI HOUSTON è l’intervista in cui Rodrigo Andrea Rivas ci spiega perché la globalizzazione può, sì, portare a un governo mondiale antidemocratico, ma offre anche possibilità e nulla, comunque, è scontato in politica; in ottava e nona.
\r LA SINISTRA INCORPOREA è quella che ha affrontato, guardandolo dall’alto, un Berlusconi che si calava nella scomposta realtà post-fordista; una sinistra che non ha visto e forse non poteva vedere le novità deve ripartire dal basso, dal sociale; a discuterne sono Aldo Bonomi, Carlo Formenti, Marco Revelli, Enzo Rullani; in decima e undicesima.
\r ABBIAMO MANGIATO INSIEME DEL PANE MOLTO DURO... a parlare sono Alina e Rafael, giovani clown di Bucarest, ex-ragazzi di strada; in dodicesima e tredicesima.
\r GLI INSEGNANTI SONO TORNATI... in Kossovo, dove le cose vanno meglio; difficile la situazione in Macedonia se non verranno rispettati gli accordi sui diritti degli albanesi, ora discriminati negli uffici pubblici, nelle scuole, nell’uso della lingua; l’intervista è a Muhameddin Kullashi, in quattordicesima e quindicesima.
\r Per le "buone pratiche” L’ARCHITETTO E LA BOCCIOFILA è l’intervista a Eleonora Artesio, ex-assessora torinese, sul suo progetto periferie, un approccio nuovo al degrado urbanistico e sociale che mette al primo posto la partecipazione dei cittadini; in sedicesima e diciassettesima.
\r In QUELLA SUA ULTIMA INVOCAZIONE AI GIOVANI Pino Ferraris ci parla di Osvaldo Gnocchi-Viani, fondatore delle Camere del lavoro, dell’Umanitaria e delle Università popolari, eppure del tutto dimenticato; perché? Perché si oppose alla svolta marxista di Turati che guardava alla Germania e al suo nascente welfare di stato. L’attualità delle sue tesi sul far da sé solidaristico, sulle ‘virtù proprie’ sostituto alla proprietà, sull’emancipazione delle donne a prescindere dalle classi sociali; dalla diciottesima alla ventunesima.
\r CHI HA SEI FIGLI? e Dan e Sami alzarono la mano... Gli interventi di Dan Bar-On, israeliano, e di Sami Adwan, palestinese, di accettazione del premio Alexander Langer 2001.
\r LA BIBLIOTECA PUBBLICA è l’intervista a Antonella Agnoli, bibliotecaria; in ultima.