Quelle del mio sesso, spero, mi vorranno scusare se le tratterò da creature razionali, piuttosto che adulare le loro grazie ammaliatrici, e considerarle come se fossero in uno stato di infanzia perpetua, incapaci di stare in piedi da sole. Io desidero seriamente indicare in che cosa consistono la vera dignità e la vera felicità umana. Desidero persuadere le donne a fare di tutto per diventare più forti, nella mente e nel corpo, e convincerle che frasi tenere, cuori impressionabili, sentimenti delicati, gusti raffinati, sono quasi sinonimi di debolezza, e chi è solo oggetto di pietà e di quella specie di amore che per definizione le è parente, diventa presto oggetto di disprezzo.
[...] L’educazione delle donne recentemente è stata oggetto di attenzione maggiore che nel passato; esse tuttavia sono considerate ancora sesso frivolo, ridicolizzate o compatite dagli scrittori, che si sforzano di migliorarle con la satira o con l’insegnamento. È risaputo che le donne passano gran parte dei primi anni di vita ad acquistare una vernice di qualità formali; nel frattempo le forze del corpo e della mente vengono sacrificate a idee frivole di bellezza e al desiderio di raggiungere una posizione attraverso il matrimonio: l’unica via per cui le donne possono elevarsi socialmente. 
«Educate le donne come gli uomini -dice Rousseau– e quanto più rassomiglieranno al nostro sesso, tanto minore sarà il potere che avranno su di noi». È proprio questo il punto a cui miro. Io non mi auguro che abbiano potere sugli uomini, ma su se stesse.
Mary Wollstonecraft 
Tratto da "Rivendicazione dei diritti della donna” (1792)
 
Mary Wollstonecraft (1759-1797), filosofa e scrittrice britannica, antesignana delle battaglie per i diritti delle donne, è nota soprattutto per il suo libro "A Vindication of the Rights of Woman”, considerato il manifesto fondativo del femminismo europeo.