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Una Città 48 / 1996
LA PAURA DEL MAESTRO
Intervista a Gianfranco Bellinzona di Marco Bellini
La riforma, nella scuola elementare, sta fallendo. Il previsto lavoro di équipe ha impaurito il maestro che l’ha vissuto come perdita di un rassicurante isolamento. La frammentazione del curricolo e il conseguente aggravio di carichi per lo scolaro. I rischi di un ritorno a una scuola che insegni a "leggere, scrivere e far di conto" in una società in cui il bambino fin dai tre anni guarda la tv, ascolta altre lingue. Intervista a Gianfranco Bellinzona.

STANCHE DI GUERRA
Intervista a Zajnap Gashaeva di Mirella Fanti
L’odissea di una donna cecena, che vive a Mosca, per raggiungere i propri cari in un paese travolto dai carri armati russi e devastato da massicci bombardamenti. L’arrivo a Groznyj, una città morta, spettrale. La terribili spedizioni punitive degli Omonovcy, le truppe d’assalto del Ministero degli interni russo, che non si sono fermate di fronte a nulla. Le elezioni farsa in cui potevano votare tutti senza alcun controllo, il presidente fantoccio chiuso nell’aeroporto di Groznyj, l’indifferenza dell’Occidente di fronte al martirio di un intero popolo, considerato affare interno della Russia. Una pace che resta possibile se si accetta di negoziare. Intervista a Zajnap Gashaeva.

NAZIONAL POPULISMO
Intervista a Nonna Mayer di Marco Bellini
Una xenofobia cui il Fronte nazionale dà voce, ma ben più diffusa del suo elettorato. La smobilitazione dei partiti della sinistra in quartieri dove ora è aperta solo la sezione del Fn. Un elettorato molto variegato e accomunato da un unico denominatore comune: la paura e l’insicurezza del domani. Lo sfondamento fra gli operai. Intervista a Nonna Mayer.

CHI DOMANI?
Intervista a Malika Boussouf di Maria Assunta Mini
La decisione di restare, di vivere braccata, di continuare, da clandestina, il lavoro e la vita di tutti i giorni. La denuncia della corruzione che costò la vita all’uomo della speranza e la connivenza con i terroristi islamisti che viene da lontano. La grande creatività dei giovani algerini. L’ emancipazione delle donne che deve partire dalle mura di casa. L’incognita del domani. Intervista a Malika Boussouf.

Una Città 47 / 1996
ESSERE TERZI
Intervista a Giovanni Palombarini di Massimo Tesei
E’ la società civile ad essere fortemente sostanzialista e nella stessa sinistra una cultura garantista non è tradizionale. Le continue emergenze portano a torsioni del processo penale. I meriti, per esempio a Palermo, di procure non più influenzabili dal potere politico. Perché la separazione delle carriere è pericolosa e può essere evitata provvedendo altrimenti a rendere difficile il cambio di funzione. Intervista a Giovanni Palombarini.

PROGETTI DI STRADA
Intervista a Gianfranco Bettin di Massimo Tesei
Operatori di strada fra le prostitute, mediatori culturali per extracomunitari, gruppi di quartiere per ragazzi disagiati che evadono la scuola per troppo benessere, campi nomadi. Il tentativo di una giunta di dare priorità al sociale. Intervista a Gianfranco Bettin.

VIOLENZA IN LIBERTA’
Intervista a Gabriele Ranzato di Gianni Saporetti
Il perché del rifiuto, da parte di tanti protagonisti, della definizione di guerra civile e l’abuso che se ne può fare in caso di persecuzioni e genocidi. Quel di più di violenza di cui si ha imbarazzo. La guerra totale che mutua la crudeltà e l’assenza di regole della guerra civile, i racconti di atrocità false. La zona grigia. Intervista a Gabriele Ranzato.

VIE DI MEZZO
Intervista a Samia Kouider di Gianni Saporetti
Le donne algerine che hanno detto al mondo di non volere integralismo e violenza ora aspettano la riforma dell’infame diritto di famiglia. Il giovane che tutto il giorno, appoggiato a un muro, sogna il Canada o l’anonimato delle città europee. La capacità delle donne immigrate di inventare, di fare compromessi, di mediare fra le due appartenenze, di conquistare poco a poco spazi di libertà. Intervista a Samia Kouider.

RAZZISMO E DIFFERENZA
Intervista a Pierre-André Taguieff di Marco Bellini
Come è potuto succedere che il relativismo culturale, cavallo di battaglia dell’antirazzismo, sia divenuto il fondamento di un nuovo razzismo, non più biologista, non più convinto dell’inferiorità di qualcuno, ma esaltatore della differenza e del valore di ogni cultura. La necessità di riaffermare con forza il primato dell’universale: gli uomini non sono condannati fatalisticamente a vivere nella cultura in cui nascono, al contrario, hanno tutti la potenzialità di muoversi, cambiare. La mondializzazione che distrugge le identità e la diffusione di micronazionalismi e conflitti identitari. La tenuta, per ora, degli Stati nazionali. L’allontanamento dalla religione spinge gli individui alla mescolanza. La necessità di ripensare tutti i nostri strumenti di lotta. Intervista a Pierre-André Taguieff.

UNO SCIOPERO CONSERVATORE?
Intervista a Michel Wieviorka di Marco Bellini
Uno sciopero, erroneamente scambiato per generale, che ha visto in prima fila il pubblico impiego in una difesa comprensibile di uno status quo anche discutibile. Il rischio che i due terzi di una società che produce esclusione lottino perché nulla cambi. Gli accenti nazionalistici dello sciopero. La scoperta, non raccolta politicamente, di nuove forme di convivialità metropolitana, caratterizzate dalla lentezza. Intervista a Michel Wieviorka.