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AVEVA I CAPELLI LUNGHI E NERI
Intervista a Lilia Zaouali di Barbara Bertoncin
Un immaginario di donne straordinarie dai poteri eccezionali a spiegazione del loro carisma, e poi la grande cantante egiziana, leggenda vivente del suo tempo, vestita all’occidentale e circondata da uomini, la grande filmografia egiziana, e la Tv con i telefilm in cui compaiono donne in tailleur e donne velate, ragazzine in jeans, e ancora internet e, soprattutto, la scuola e l’università... Intervista a Lilia Zaouali.
Una Città 138 / 2006
IL PRIMO A SION...
Intervista a Mordechai Morale Bar-on di Francesco Papafava, Asher Salah
I genitori emigrati nel 1924, la nascita in Palestina, il kibbutz e la gioventù comunista, l’arruolamento, da ragazzo, nei battaglioni formalmente inquadrati nell’esercito britannico, poi la guerra del 48 e una carriera nell’esercito scandita dal 56, il 67, il 73, l’82. Gli studi storici, la convinzione della necessità di uno Stato palestinese, l’impegno pacifista e la fedeltà al sionismo... Intervista a Mordechai Morale Bar-on.
Una Città 137 / 2006
IL KOSOVO DI RUGOVA
Intervista a Vjosa Dobruna di Barbara Bertoncin, Massimo Tesei
La richiesta europea ai kosovari, che han patito quello che han patito, di rispettare standard “di tutela dei diritti delle minoranze” in base ai quali nessun paese dell’Europa sarebbe in regola. Una situazione ambigua dove si chiede ai kosovari “di fare” senza dar loro alcun potere e mezzo reale. Nessun kosovaro accetterà mai altro che non sia l’indipendenza dalla Serbia. Intervista a Vjosa Dobruna.
HANNO DISTRUTTO LA FERROVIA...
Intervista a Miguel Ángel Herrera di Simone Natale
La storia di una fabbrica ferroviaria, chiusa e riaperta più volte, mandata in rovina, insieme al resto delle ferrovie, specchio della storia dell’Argentina... Intervista a Miguel Ángel Herrera.
Una Città 136 / 2006
VALE UN PERU’
Intervista a Flor Vidaurre di Barbara Bertoncin, Francesco Ciafaloni, Elena Chiti
Le difficoltà di una ragazza madre, gravissime se straniera, quasi insormontabili se clandestina. L’incontro con l’Alma Terra di Torino. Un bimbo nato qui ma che resta “straniero” e la continua paura legata al permesso di soggiorno annuale. Intervista a Flor Vidaurre.
Una Città 134 / 2005
META’ DEI MEDICI, META’ DEGLI INSEGNANTI
Intervista a Nacera Benali di Barbara Bertoncin, Elena Chiti
Una riforma, quella del codice di famiglia algerino che, pur migliorando sostanzialmente la condizione della donna, non afferma la parità di diritti fra marito e moglie. Una storia che si ripete: dopo una lotta durissima che ha visto le donne in prima fila, queste non raccolgono i frutti della vittoria. Una società civile che vede le donne avanzare in tutte le professioni. Il regalo che l’Occidente, con la Palestina e l’Iraq, ha fatto e fa agli islamisti. Intervista a Nacera Benali.
Una Città 132 / 2005
ERANO PASSATI SETTE ANNI...
Intervista a Reza di Barbara Bertoncin
Abbandonato a se stesso dai genitori perché si salvasse, l’odissea di un ragazzino afgano attraverso Asia ed Europa in cerca dell’unico amico perso di vista da anni. Racconto di Reza.
LA VITA DI MIO FIGLIO
Intervista a Aaron Barnea di Barbara Bertoncin
Mi ricordo, come fosse ieri, che dissi: “Finalmente non ci saranno più guerre!”. Noam era nato da pochi mesi… L’impegno di un padre israeliano con altri familiari di caduti, sia ebrei che palestinesi, per trovare la via della pace. Intervista a Aaron Barnea.
LA VITTORIA DELL’IRAN
Intervista a Andrew Arato di Barbara Bertoncin
La democrazia è incerta per definizione e la volontà degli americani di imporla e ottenere, insieme, un regime amico, è la causa di tutto quello che è successo. Il grande errore di escludere i sunniti. L’Iran otterrà alla fine quella vittoria cercata a suo tempo con la terribile guerra contro l’Iraq. Il ritiro americano è una condizione ormai indispensabile per una soluzione forse ancora possibile. Intervista a Andrew Arato.
Una Città 131 / 2005
I DUE ELETTRICISTI
Intervista a Ephraim Kleiman di Barbara Bertoncin, Francesco Papafava
Perché trent’anni di occupazione ingiusta dei Territori palestinesi hanno favorito il progresso economico e sociale dei palestinesi. La possibilità di lavorare in Israele, di esportare e importare i prodotti locali, l’inizio degli investimenti dei palestinesi in diaspora e degli stranieri. Il disastro della seconda Intifada. Il problema della sicurezza, che per Israele viene prima di tutto, e che rischia di far naufragare ogni progetto di sviluppo. I nuovi imprenditori palestinesi, giovani dei Territori che si sono guardati in giro... Intervista a Ephraim Kleiman.