Tutte le interviste

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Una Città 60 / 1997
LA FINE DEL PROSSIMO
Intervista a Paul Virilio di Marco Bellini
La sostituzione del riflesso alla riflessione, frutto della cibernetica e di Internet, può minare i fondamenti dell’urbanità e partorire la tirannide. Tutto è ormai prossimo, ma tutto può essere allontanato con un tasto. La difficoltà a democratizzare la velocità della luce. La mancanza di una elaborazione adeguata alla fase che stiamo vivendo, quella di una città derealizzata e di una terra divenuta ormai troppo piccola. Intervista a Paul Virilio.

Una Città 55 / 1997
ASCOLTARE LA NATURA
Intervista a Sista Bramini di Simonetta Nardin
Un teatro fatto all’aperto, in ambienti naturali scelti appositamente nella ricerca di una consonanza fra testo e luogo. Ascoltare la natura serve a ritrovare una percezione della realtà diversa da quella di tutti i giorni, cui siamo abituati. Intervista a Sista Bramini.

Una Città 54 / 1996
LA DITTATURA LIBERISTA
Intervista a Susan George di Mirella Fanti
Poche centinaia di miliardari posseggono l’equivalente del reddito annuo di due miliardi e mezzo di persone. Basta questo dato per sapere dove porta quell’ideologia liberista che ha conquistato l’egemonia culturale nel mondo. L’impoverimento di miliardi di persone, la devastazione dell’ambiente a fronte della enorme potenza delle imprese transnazionali. Intervista a Susan George.

LA STRADA PIU’ LUNGA
Intervista a Franco Lorenzoni di Massimo Tesei
Intervista a Franco Lorenzoni.

Una Città 53 / 1996
IL GRANDE MIRAGGIO
Intervista a Helmuth Moroder di Edi Rabini, Gianni Saporetti
E’ ormai falsa l’idea che la gente approvi incondizionatamente lo svolgimento di grandi manifestazioni internazionali sul proprio territorio. Il rifiuto della Val Gardena nel 1990 ha fatto scuola. Oltre a quello ambientale, è l’impatto sociale il più pericoloso. I prezzi delle case, per esempio, in diversi luoghi ospitanti sono triplicati, spingendo all’emigrazione molti abitanti. Intervista a Helmuth Moroder.

Una Città 52 / 1996
IL BENESSERE DEGLI ANIMALI
Intervista a Donald M. Broom di Elisabetta Del Soldato, Marina Ganzerli, con la collaborazione di Franco Travaglini
Il welfare è lo stato di un animale che cerca di adattarsi a un ambiente. Può essere più o meno buono e può essere misurato scientificamente. Che gli animali stiano abbastanza bene e si riduca il loro stress è interesse anche degli uomini. L’esigenza di "arbitri informati e compassionevoli". Il caso della mucca pazza dove per banalissimi motivi economici si è deciso che una temperatura poteva essere abbassata. Intervista a Donald M. Broom.

Una Città 50 / 1996
LA FRAGILITA' DELLE COSE
Intervista a Adriano Sofri di Gianni Saporetti, Massimo Tesei
La profetica aspirazione federalista di Alexander Langer. Le persone di buona volontà e l’esperienza del nostro privilegio di fronte al male che ci accerchia. La mitezza, la sobrietà dei nostri genitori. Il senso delle parole di ritorno dalla Bosnia. La combinazione tra buona conservazione e avversione alla prepotenza come fondamento della politica. Intervista a Adriano Sofri.

Una Città 49 / 1996
LA MISURA GIUSTA
Intervista a Wolfgang Sachs di Hubert Gasser
Con Alexander Langer una comune avversione per la politica istituzionalizzata e l’attenzione alle aspirazioni sociali. La ridiscussione della parola "conservazione" e la necessità della lentezza. Una politica pensata con le regole della biologia e non più con quelle della fisica. Intervista a Wolfgang Sachs.

I POSSIBILI SVILUPPI
Intervista a Karl-Ludwig Schibel di Rosanna Ambrogetti, Franco Melandri
Per Bookchin, anarchico ed ecologista, lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, basato sull’eterna crescita e sul profitto, è alla base della distruzione della natura. Non necessariamente un’alta tecnologia deve essere distruttiva. La democrazia grande antidoto contro tribalismi ed etnicismi. Intervista a Karl-Ludwig Schibel.

Una Città 47 / 1996
QUEL SILENZIO
Intervista a Hubert Gasser di Edi Rabini
Il dibattito fra i Verdi tedeschi sulla necessità di un intervento militare in Bosnia, conclusosi con la vittoria, di misura, dei contrari a ogni azione militare. Un pacifismo di principio che, per riaffermare una pratica comunque non-violenta, rischia di dimenticare Auschwitz. La battaglia contro l’inerzia davanti al genocidio. Intervista a Hubert Gasser.