Una Città141 / 2006
agosto-settembre


In seconda ricordiamo Pierre Vidal-Naquet, grande storico dell’antichità e strenuo difensore dei diritti umani, morto in luglio quando la nostra rivista, con una sua lunga intervista, era in tipografia; pubblichiamo gli interventi al suo funerale di François Gèze e Mohammed Harbi.
IL PRETESTO è l’intervista a Gigi Riva, sulla situazione in Libano e Israele durante e dopo la guerra; forse entrambi la programmavano ed entrambi sono stati presi alla sprovvista; le difficoltà di Israele con una leadership non militare, per la prima volta nella storia, alle prese con una guerra asimmetrica e con una situazione del paese cambiata al punto che le élites non mandano più i loro figli a combattere; il grande problema irrisolto dei Territori; in terza e quarta.
QUANDO UN PAESE NON SI ASSUME LE PROPRIE RESPONSABILITA’: Jeff Halper pensa che l’occupazione sia rimossa dal dibattito e dalla mente degli israeliani, che da tempo la leadership abbia scelto di perseguire il massimo di normalità compatibile con un conflitto cronicizzato; il tutto per non porre la questione dei Territori; in quinta.
GIOVANE CON ESPERIENZA, in sesta e settima, è l’intervista a Stefano Laffi, che ci descrive una gioventù disponibile alla flessibilità e a non fissarsi subito in un posto di lavoro stabile, ma a patto che le varie esperienze lavorative creino un curriculum valido; una situazione in cui si perde tantissimo tempo in progettazioni a vuoto, in cui le relazioni lavorative non producono più formazione, e il tutto spinge il giovane a tentare di realizzarsi nel mondo del consumo, nel dopolavoro.
L’ULTIMO ELETTROSHOCK è quello a cui assistette Sara a Gorizia poco prima che Basaglia iniziasse a mettere in atto la sua rivoluzione; i primi provvedimenti furono quelli di chiamare un parrucchiere esterno e acquistare uno stock di vestiti per sostituire i camicioni tutti uguali... l’intervista, a Sara, Giorgia e Cristina, è in ottava e nona.
LA NOSTRA BARCA è l’intervista a Modou Gueye, dell’associazione Sunugal, impegnata a promuovere lo sviluppo nei paesi del Senegal, da dove i giovani vengono via, e a “educare” i senegalesi immigrati a non farsi aiutare sempre da mediatori nelle difficoltà, anche burocratiche, ma a comportarsi come cittadini, con diritti e doveri; in decima e undicesima.
Il “luogo”, nelle centrali, è Prijedor, in Bosnia, dove a fatica si sta tentando di “ricostruire”, non solo le case....
DALL’EDITTO DI NANTES... in poi, Rita Hermon-Belot ci spiega come si è sviluppata l’idea di laicità in Francia a partire dalla necessità di far pace fra cattolici e protestanti passando per il periodo dei culti riconosciuti, in cui lo Stato pagava il salario ai preti, ai pastori e poi anche ai rabbini, per arrivare alla concezione odierna, di una libertà di culto garantita ma non sovvenzionata dallo Stato; il grande problema dell’”ultimo arrivato”, l’Islam; in quattordicesima e quindicesima.
GIARDINI DI MISERIA è l’intervista a Eduardo Rosenzvaig, sociologo argentino, sulla situazione di Tucumán, una città dove convivono quartieri ultramoderni e altri senz’acqua né elettricità; in sedicesima e diciassettesima.
LA NUOVA GEOGRAFIA DELLE RELAZIONI è l’intervista in cui Marco Berlinguer ci racconta di come la rete e l’uso dei nuovi strumenti di comunicazione stiano lentamente “entrando” in politica; l’esempio dei movimenti a rete, dello “sciame” di sms in Spagna dopo gli attentati, di movimenti apolitici come l’open source e il file-sharing... in diciottesima e diciannovesima.
TEOLOGIE POLITICHE IN CONFLITTO è l’intervento in cui Pier Cesare Bori esprime le perplessità maturate a proposito dei monoteismi; NOTE SUL V CONGRESSO DELL’UNIONE DELLE COMUNITA’ EBRAICHE ITALIANE è un intervento di Guido Fubini sulla nuova fase dell’ebraismo italiano, dopo quella dei Bauer, Ginzburg, Foa, Rosselli, Colorni; LA BUONA RELAZIONE è l’intervento di Carla Melazzini sulle caratteristiche, delicate, che deve avere una relazione educativa; in ventesima e ventunesima.
Negli APPUNTI DEL MESE, in ventiduesima e ventitreesima, si parla di Israele e Libano, di donne migranti, dell’acqua che verrà meno, di un paese spagnolo dove ad ogni angolo di strada sono sepolti repubblicani, di aborti “casalinghi”...
SONO RIMASTA IN CALABRIA... è l’intervista ad Adriana Musella, rimasta a lottare dove suo padre fu ucciso; in ultima.
In copertina: Londra.