Una Città139 / 2006
maggio


LA CONVENIENZA, LA CONVIVENZA, in seconda e terza, è l’intervista in cui Vittorio Foa, partendo dal ricordo dell’assemblea costituente, dove la mattina si litigava sull’attualità politica e il pomeriggio, come si fosse altre persone, si discuteva in modo costruttivo sulle regole, riflette sul berlusconismo che ci riguarda tutti, il “presentismo”, il ridurre tutto alla convenienza immediata, compreso il ricordo del passato semplificato; il ricordo degli errori, dal nordismo antifascista che non capì il sud, alla rimozione dei crimini italiani in Etiopia e nei Balcani... La necessità di mettersi in gioco per cambiare se stessi, ma anche gli avversari che pure rappresentano qualcosa che va capito, recepito; la parola autonomia che resta tuttora al centro delle nostre aspirazioni.
LA LIBERTA’ NEL LEGAME. Maria Castiglioni ci spiega perché la cosiddetta “dipendenza affettiva” non si può risolvere svalutando i legami, le relazioni, senza i quali non si può vivere; la grande ricchezza della competenza femminile nella cura della relazione; gruppi di autoaiuto in cui si instaurano relazioni fra donne, ci si racconta, e si riscopre la propria “base sicura”; in quarta e quinta.
TI SVEGLI E NON SAI QUALI SONO LE REGOLE è, per ‘storie di lavoro’, il racconto di Tiziana Iorio, imprenditrice edile napoletana, alle prese con la concorrenza sleale creata dal sistema dei contributi e dell’assistenzialismo e animatrice di un comitato di quartiere, che vuol prendersi cura del posto in cui si abita e “tenere a bada” il Comune coi suoi interventi spesso assurdi; in sesta e settima.
METTER DA PARTE PER LE DISGRAZIE è l’intervista a Gianni Fortunati, agente assicurativo alternativo; la sua cooperativa sta tentando di recuperare lo spirito originario dell’assicurazione, partendo anche da piccole cose come i contratti scritti in grande e lunghi solo due pagine, che durano un anno e non hanno clausole astruse; in ottava e nona.
DALL’OMBRA DI UNA FORESTA in Guatemala viene un caffè fra i migliori del mondo, che grazie alla rete equo-solidale viene tostato in carcere da detenuti; la cooperativa si chiama Pausa Cafè e potrebbe avere un grande futuro... in decima e undicesima.
“Il luogo” è Barking, quartiere popolare di Londra, feudo dei laburisti, dove il Partito Nazionale ha avuto un successo senza precedenti in Gran Bretagna; nelle centrali.
AVEVA I CAPELLI LUNGHI E NERI. In quattordicesima e quindicesima, Lilia Zaouali ci spiega come l’immaginario femminile musulmano non corrisponda allo stereotipo della donna velata e sottomessa; la leggendaria cantante egiziana, sempre vestita all’occidentale e circondata da uomini adoranti; la grande funzione di internet, dei reality e soprattutto di scuola e università, frequentatissime dalle ragazze in tutti i paesi musulmani.
BRUCIARE I RIFIUTI? è l’intervista a Renzo Tomatis, che sta monitorando una zona della Romagna dove si vuole raddoppiare l’inceneritore già esistente; ogni combustione produce effetti tossici e quindi il problema va affrontato riducendo al minimo la necessità di bruciare; PROPOSTE ALTERNATIVE all’inceneritore: ce ne parla Mattia Maistri; in sedicesima e diciassettesima.
LA MONETA LA MERCE IL LAVORO; la moneta per secoli legata al lavoro è diventata merce con conseguenze molto gravi; a spiegarcelo sono Massimo Amato e Luca Fantacci, della Bocconi, in diciottesima e diciannovesima.
Per “domande”, in ventesima:
LA PROPRIETA’ LIBERA? è l’intervista in cui Nico Berti ci spiega come Proudhon, famoso per aver definito la proprietà un furto, in realtà pensava che fosse la vera barriera all’invadenza dello Stato, fondamento di libertà.
L’AMERICA E’ GUERRAFONDAIA? Philip Golub spiega i suoi timori per un’amministrazione americana sempre più isolata e tentata di “continuare” la guerra.
Per “reprint”, LO STATO senza ragione di Nicola Chiaromonte, da “Tempo presente”, 1963; in ventunesima.
GLI APPUNTI DEL MESE, in ventiduesima e ventitreesima: il papa ad Auschwitz, le prigioni di Fidel Castro, quel gruppo di donne vietnamite moribonde, Ayaan Hirsi Ali costretta ad andarsene dall’Europa, Cesare Moreno e il deludente risultato elettorale di “Decidiamo insieme”, i controlli alle donne iraniane per come sono vestite, Su Padre Camillo, un intervento di Michele Ranchetti, ecc...
I LAVORI CHE HO FATTO... è il racconto di Silvano Antonio Brianese, operaio italo-argentino travolto dalla crisi economica; in ultima.
In copertina: Puerto Madryn, Argentina.