Una Città n° 102 / 2002
Marzo
LA GARANZIA DELL’AUTONOMIA, nel mondo post-fordista della fluidità globale, nessuna garcui la formazione abbia un ruolo centrale, un welfare che ritorni nelle mani del cittadino; intervista a Enzo Rullani,in seconda e terza.
IL KIT DIRITTI UMANI; Severino Saccardianzia reggerà alla lunga; dobbiamo accettarela sfida, investire nella professionalità e ricreare socialità e condivisione; contratti di lavoro in ci parla di una scuola che deve motivare a conoscere e a criticare: educare alla libertà, cioè; in quarta e quinta, insieme a Israele e Palestina, intervista a Pierre Vidal-Naquet.
in sesta IN CUOR MIO MI SENTO UN PRIVILEGIATO...: a raccontare è Filippo Numeroso, medico che nel tempo libero gira per Milano offrendo assistenza agli immigrati.
ANZI, L’AVVOCATO DEVE ESSERE ANTAGONISTA... a parlare è Adriano Saldarelli, un giovane avvocato penalista che fa volontariato in carcere; in settima.
L’ANOMALIA DA PRESERVARE è l’indipendenza della magistratura italiana; la terzietà del pubblico ministero è garanzia dell’imputato; quel che manca è una scuola della magistratura; i buoni risultati raggiunti per migliorare la grave situazione della giustizia civile; l’intervista, in ottava e nona, è a Andrea Proto Pisani.
RIUSCIRE A RIUNIRSI è il primo passo perché i lavoratori atipici trovino la strada per la difesa dei diritti minimi; il rischio di considerare tutti gli autonomi dei para-subordinati; a parlare è Federico Bozzanca del Nidil-Cgil; in decima e undicesima.
Nelle centrali, ricordiamo ALFRED LEWIN, che fuggì per tempo dalla Germania ma non sfuggì alle leggi razziali italiane; fu trucidato insieme alla madre in Romagna, poche settimane prima della liberazione.
IN GIRO PER PORTO ALEGRE sono gli appunti presi da Fabio Gavelli all’appuntamento dei no-global; in quattordicesima e quindicesima; DOVE ANCHE AMMALARSI ORMAI ERA COSA DA RICCHI è il racconto di Teresa Pereyra, venuta via dall’Argentina insieme al marito; in quindicesima.
QUEL GOLPE CHIESTO DAI DEMOCRATICI algerini era necessario, tristemente necessario secondo Franco de Courten, già ambasciatore in Algeria; la colpevole indifferenza dell’Occidente verso l’Algeria; in sedicesima e diciassettesima.
QUEI CONVOGLI FRIGO è l’intervento di Natasa Kandic sul processo dell’Aja; in diciassettesima.
LO CHOPIN PARTIVA..., era il ‘68 e gli ultimi ebrei polacchi se ne andavano dopo l’ultima campagna antisemita del governo comunista; Nelly Norton racconta la straordinaria storia dei suoi genitori; in diciottesima e diciannovesima.
POST-HUMAN è l’intervista a Roberto Marchesini: il rapporto dell’uomo con le macchine e con gli animali fa cadere il paradigma umanistico antropocentrico; in ventesima e ventunesima.
LA LIBERTA’ “DA” LA LIBERTA’ “DI” è l’intervento di Nadia Urbinati al nostro convegno sulle “due libertà”; in ventiduesima e ventitreesima.
In ultima: VAI VECCHIO è il racconto di Doug Dowd, sull’America, su Berkeley e il ‘68, eccetera, eccetera.