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IL NEMICO COMUNE
Intervista a Ahmad Rafat di Bettina Foa
La soddisfazione per gli accordi con l’Iran, perché le sanzioni hanno avuto effetti devastanti, e il timore che, in nome dell’apertura di nuovi mercati e della minaccia nucleare, cali l’attenzione sui diritti umani che, nonostante il cambio di regime, continuano a essere conculcati; la speranza in una riforma dell’Islam, imprescindibile per aprire la strada alla democrazia, e le incognite della logica del “nemico comune” che oggi vede alleati, contro l’Iran, Israele e Arabia Saudita. Intervista ad Ahmad Rafat.
Una Città 222 / 2015
PERCHE' NON VAI?
Intervista a Maria Salghetti di Bettina Foa
La scelta di partire per la Tanzania, dove il Frelimo aveva bisogno di operatori sanitari, i primi corsi per infermieri, ma anche per i guerriglieri che dovevano assistere i feriti; il colpo di stato, la transizione, i portoghesi che vanno via lasciando un intero paese senza medici e senza insegnanti, l’incredibile sforzo, dopo, per dare accesso a tutti a scuola e sanità; la nostalgia, a 40 anni dall’indipendenza del Mozambico, per il paese che si sognava allora. Intervista a Maria Salghetti.
I SIRIANI NON HANNO FAME
Intervista a Ziad Majed di Bettina Foa, Barbara Bertoncin
Le speranze, sorte alla morte di Assad padre, per quel giovane che aveva studiato all’estero, svanite nel giro di pochi mesi con la repressione della “primavera di Damasco”; il rapporto opaco con gli jihadisti, fin dai tempi della guerra in Iraq e una nuova generazione che in Siria, come
in Tunisia ed Egitto, non ne può più di un regime corrotto e liberticida; la totale assurdità dell’idea che Assad possa essere la soluzione, quando invece è il problema. Intervista a Ziad Majed.
Una Città 221 / 2015
L'ARIA DI PECHINO
Intervista a Jean Philippe Béja di Barbara Bertoncin, Bettina Foa
Le timide aperture viste alla vigilia delle Olimpiadi, divenute solo un vago ricordo davanti a una stretta che si esprime con la repressione e l’arresto di chiunque sia impegnato per la tutela dei diritti civili; le tremende conseguenze che rischia di avere la politica del figlio unico in un paese
che sta diventando vecchio prima di essere diventato ricco; l’ossessione della popolazione per l’inquinamento atmosferico e la sicurezza alimentare. Intervista a Jean-Philippe Béja.
Una Città 220 / 2015
"TUTTO DA SOLO?"
Intervista a José Jacques Medina di Leslie Hernandez
L’impegno come avvocato in Messico, nel ‘68, accanto a studenti, operai e sindacalisti, e poi quell’accusa infamante che costringe all’esilio; la scelta, come destinazione, degli Stati Uniti, cioè il “nemico” dove però comincia un nuovo impegno a fianco dei clandestini; le politiche adottate dopo l’11 settembre e gli effetti disastrosi del Nafta; la delusione dei latinos per Obama e il problema dei 134 milioni di emigrati che non possono tornare a casa. Intervista a José Jacques Medina.
Una Città 216 / 2014
LA FAGLIA GEOPOLITICA
Intervista a Paolo Calzini di Barbara Bertoncin
Le responsabilità di Russia e Occidente nell’aver lasciato precipitare gli eventi in un paese dove, grazie a una tradizione di alternanza politica, si poteva auspicare una soluzione di transizione; il pericolo rappresentato dalla minoranza radicale ucraina che ha valori, non solo antirussi, ma anche antieuropei; l’errore di interpretare il conflitto con le categorie della Guerra fredda e la speranza che un’Ucraina democratica possa contaminare la Russia. Intervista a Paolo Calzini.
Una Città 215 / 2014
NESSUNO POTRA’ PIU' DIRE A UN BIMBO “TU SEI TUTSI”
Intervista a Yolande Mukagasana di Barbara Bertoncin, Bettina Foa
Il ritorno nei luoghi del genocidio, dove sono morti tutti i propri cari, e dove i vicini non sono contenti di vedere una sopravvissuta perché si vergognano, e però anche la scoperta di un paese, il Rwanda, vitale e in pieno sviluppo, dove non ci sono più case di paglia, ma palazzoni e c’è dappertutto la fibra ottica; il problema dei sopravvissuti e la scoperta che lavorando assieme si può anche tornare a vivere assieme. Le speranze nei giovani. Intervista a Yolande Mukagasana.
Una Città 214 / 2014
COME DICEVA ANCHE BARACK...
Intervista a David Calef di Barbara Bertoncin
Il tentativo, da parte di JCall, movimento di ebrei europei nato nel 2010 per dar voce a chi
pensa che sostenere Israele significa anche criticare il suo governo, di guardare a ciò che sta
succedendo tenendo conto della genesi di questo conflitto; l’ostinazione nell’espandere le colonie nei Territori occupati, scelta antitetica alla dichiarata volontà di pace; gli ebrei europei, soprattutto francesi, che non sentendosi più sicuri decidono di emigrare in Israele. Intervista a David Calef.
Una Città 212 / 2014
L'ORFANOTROFIO
Intervista a Riccardo Piccaluga di Paolo Riccardo Oliva
L’infanzia in orfanotrofio e poi il lavoro in miniera in Belgio, il ritorno in Italia, l’avviamento di una piccola azienda che via via si ingrandisce fino a quando non arriva il momento di tirare fuori quel sogno dal cassetto: dopo aver liquidato l’azienda e sistemato operai e figli, la decisione di partire per l’Africa dove andare a costruire un orfanotrofio. Intervista a Riccardo Piccaluga.
Una Città 211 / 2014
IL CONFLITTO ECONOMICO
Intervista a Simone Attilio Bellezza di Cesare Panizza
Un nazionalismo, quello ucraino, da sempre in bilico tra la tradizione socialista ottocentesca e quella fascista; la propaganda sulla separazione linguistica in un paese dove in realtà si parlano indifferentemente russo e ucraino; la tiepida accoglienza del ritorno sulla scena di Yulia Timoshenko e l’ambivalenza verso un’Europa che ha deluso. Intervista a Simone Bellezza.