Tutte le interviste

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Una Città 132 / 2005
USCENDO NELLA STRADA
Intervista a Luca Mastrocola e Danila Lusso di Barbara Bertoncin, Elena Chiti, Francesco Ciafaloni
Un’associazione, Asai, nata e cresciuta in un oratorio di Torino che ora, resasi autonoma, gestisce un locale preso in affitto, dove centinaia di ragazzi di tutte le etnie si ritrovano, fanno amicizia, frequentano corsi scolastici e di formazione, usano internet, imparano l’italiano. Un’opera di integrazione preziosa in un quartiere difficile come San Salvario. Intervista a Luca Mastrocola e Danila Lusso.

Una Città 131 / 2005
LA DIGNITA’ DI TUTTI
Intervista a Francesco Palazzo di Barbara Bertoncin
Gli alti e bassi della lotta alla mafia, segnata fino ad oggi dall’emergenza. La necessità di una lotta innanzitutto culturale, ma che riesca coinvolgere i quartieri popolari. L’iniziativa dei giovani studenti contro il pizzo in nome della dignità. La proposta, anche, di un approccio nonviolento, che veda nel mafioso un essere umano. Le carenze delle leggi e il testimone che rischia di aver la vita rovinata. Intervista a Francesco Palazzo.

MI SONO COSTITUITO A ORVIETO...
Intervista a Salvatore, Pasquale e Gaetano di Carla Melazzini
Entrare a Secondigliano ed essere messi in una cella con altri ventiquattro detenuti, con i medici che non ci sono mai, le guardie che ti puniscono preventivamente, le domandine che vengono tenute lì per mesi e mesi... e poi le condanne che si accumulano, i benefici che ti vengono tolti perché arriva un altro definitivo, il lavoro che non c’è, né dentro né fuori, e se lo trovi fuori dal tuo comune... Intervista a Gaetano, Pasquale e Salvatore.

Una Città 130 / 2005
NON SO SE SONO GUARITA MA...
Intervista a U. Zamburru, S. Canetti, Michelangelo, Vanessa e Fenisia. di Stefano Caglià, Enzo Ferrara
Curare la schizofrenia aprendo dei bar? La straordinaria esperienza di un gruppo di psichiatri, infermieri e pazienti di Torino, che sta ottenendo risultati, di cura e di reinserimento sociale, gestendo tre locali pubblici. Lavori veri e non finti, competenze che si acquisiscono, orizzontalità e autogestione assembleare... Intervista a Ugo Zamburru, Simonetta Canetti, Michelangelo, Vanessa e Fenisia.

LA SCUOLA DEL TESTACCIO
Intervista a Antonella Talamonti di Paola Sabbatani
Il pullulare di collettivi, la vita per strada, nei gruppi, il femminismo, la creatività da riscoprire in ognuno, e poi il teatro dell’Odin, il free Jazz dal Nord Europa... E’ il 76 e nasce la scuola di musica popolare del Testaccio. Intervista ad Antonella Talamonti.

Una Città 129 / 2005
E’ FALLITA L’AZIENDA, NON IO!
Intervista a Franco, Paolo, Daniela, Marcello, Cristiano di Maurizio Molinari
Trovarsi licenziati o in mobilità all’età di quaranta e più anni. Il fallimento della ditta può essere vissuto come un proprio fallimento. Una deregolamentazione che se può esser sopportata dai giovani diventa umiliante per gli altri. La rigidità delle aziende che cercano lavoratori già adatti per quel posto. Ormai il curriculum enumera una quantità di lavori svolti. Una discussione tra alcuni lavoratori padovani in mobilità.

CI SI SIEDE INTORNO A UN TAVOLO
Intervista a Giuseppe Scagno di Maurizio Molinari
L’esperienza degli enti bilaterali, dove lavoratori e aziende costituiscono fondi per sostenere lavoratori o famiglie in difficoltà per il lavoro o ad aziende per sostenere innovazioni. La necessità di una condivisione. Intervista a Giuseppe Scagno.

Una Città 128 / 2005
IL MERCOLEDI’
Intervista a donne di “Cagipota” di Barbara Bertoncin
L’idea di una specificità femminile anche nella sofferenza, il bisogno di un’intimità libera, un appartamento in cui ritrovarsi a parlare di tutto, a organizzare gite, laboratori di teatro, in cui ci si aiuta a superare lo stigma del centro di salute mentale, a sperimentare che le medicine sono meno importanti delle relazioni. Intervista a Silva, Marina, Pina, Licia, Graziella, Antonella, Patrizia, Francesca, Loredana, Laura, Liliana, Eliana, Mara.

Una Città 127 / 2005
L’IMPRESA DI LAVORARE TANTO E BENE
Intervista a Alberto Bordignon di Barbara Bertoncin
La crescita tumultuosa dell’imprenditoria immigrata, che in parte è indotta certamente dal ricatto degli imprenditori italiani, che preferiscono avere un immigrato a partita Iva, ma in parte è frutto di una reale volontà di iniziativa e del desiderio di mettersi in proprio. L’immigrato sa che dare lavoro e pagare le tasse è una via sicura per radicarsi in un territorio. Imprese sempre su base etnica o familiare. Intervista ad Alberto Bordignon.

Una Città 126 / 2005
PER COMPITO FARE UN AEREO
Intervista a Claudio Stedile, Vittorio Menghini di Barbara Bertoncin
In una regione in cui non manca il lavoro ma i lavoratori, una scuola professionale d’eccellenza, dove i ragazzi, su commessa di un imprenditore, costruiscono un Caproni del ‘37 che dovrà funzionare, o per incarico del Comune, saldano un monumento in ferro che finirà in una piazza della città. Il rischio che con l’obbligo a 18 anni al professionale vadano solo gli “scarti” delle altre scuole. Intervista a Claudio Stedile e Vittorio Menghini.