Una Città n° 167 / 2009
Agosto-Settembre
BABBO, HAI MAI PAGATO IL PIZZO? Enrico Colajanni ci parla di un nuovo clima a Palermo, dove sempre più commercianti fanno gli "sbirri”, cioè denunciano il pizzo; l’idea geniale del "consumo critico”, una formula più da paese nordeuropeo, e la nascita di Libero Futuro, un’associazione antiracket che, oltre a sostenere gli imprenditori, rivendica il diritto di fare la differenza tra chi paga e chi non paga; le intimidazioni con l’attak, il "pizzo con la fattura”, ma anche il coraggio di chi, nonostante i ripetuti attacchi, non ha mollato; l’importanza di rimettere in piedi subito l’imprenditore che denuncia; l’effetto dirompente del lavoro nelle scuole e la preoccupazione per il futuro, anche economico, di una regione che a breve dovrà contendersi i fondi con Romania e Bulgaria (da pag. 3 a pag. 6).
SETTE AMICI... L’idea di un gruppo di ragazzi di scuotere la città con un adesivo anonimo che sentenziava: "Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”, svegliarsi il mattino dopo e scoprire di essere in prima pagina; e poi l’idea di far nascere un movimento di consumatori che premiano chi "non paga”, l’incontro con gli imprenditori; un’esperienza, quella di Addiopizzo, che ha cambiato la vita di molte persone, trasformando una passione civile in un lavoro; la delusione di una politica più interessata a "mettere il cappello” che a condividere battaglie; la convinzione che questa battaglia va condotta oggi "o mai più”; intervista a Ugo Forello (da pag 6 a pag. 8).
CHE FARE CON L’IRAN? Le manifestazioni cui abbiamo assistito in Iran all’inizio dell’estate non sono estranee all’insediamento della nuova Amministrazione americana; l’ostinazione di Israele a ritenere che l’unica soluzione con l’Iran sia l’intervento armato; il ricatto di Netanyahu: nessun dialogo con i palestinesi se l’America non colpisce l’Iran, stratagemma funzionale a mantenere lo status quo, ovvero a non fare niente; il diritto alla bomba, negato all’Iran e inspiegabilmente concesso al Pakistan; il dubbio che la probabile politica delle sanzioni contro il regime di Ahmadinejad finirà con l’indebolire proprio quei democratici che Obama vorrebbe aiutare; intervista a Andrew Arato (pag. 9-10).
QUANDO VA VIA IL SONNO. Il trauma di trovarsi con un figlio ammalato e imbattersi in reparti psichiatrici troppo spesso inadeguati; il dramma, anche economico, di tante famiglie lasciate sole a gestire un disturbo, la depressione bipolare, che oggi nella forma grave colpisce il 3% della popolazione; l’idea di metter su un’associazione per fare dell’auto-aiuto e indirizzare le famiglie verso i centri giusti; il sogno di quella "psichiatria di territorio” teorizzata da Basaglia in cui è lo psichiatra, e non l’assistente sociale, che va a casa del malato; la speranza nei nuovi farmaci; intervista a Renata Dal Palù (da pag. 11 a pag. 14).
IL LAVORO INVISIBILE. La recente sentenza dell’Europa per la parificazione dell’età pensionabile per uomini e donne è diventata occasione per un ripensamento del welfare e del lavoro di cura, ancora troppo spesso relegato esclusivamente alle donne; l’idea di partire dal concetto di "maternità universale” e di offrire alle madri lavoratrici dei crediti ai fini pensionistici; pubblichiamo la proposta di A. Ponzellini, M. Piazza, A. Soru con gli interventi di Marina Piazza e Donata Gottardi (da pag. 15 a pag. 18).
QUEL TAGLIO DI CAPELLI DELLA ZIA. Giuseppe Burgio, autore di una ricerca sugli adolescenti omosessuali ci racconta delle grandi difficoltà che incontrano i ragazzi omosessuali in una scuola che ignora il tema delle differenze sessuali, con genitori che inevitabilmente "la prendono molto male” (e va bene quando non buttano fuori casa), con altri ragazzi abituati fin dalle materne a dire "frocio” per insultare (da pag. 19 a pag. 22).
Il servizio fotografico nelle centrali è dedicato al campo di Casilino 900, uno dei piu antichi insediamenti rom, già da anni minacciato di sgombero, ed in parte sgomberato, totalmente realizzato in materiali riciclati e autocostruito.
LA MADRE, CHICAGO, HARVARD… L’originalità delle politiche, ma anche dei gesti e degli atteggiamenti di Obama ha a che fare principalmente con tre "campi di esperienza”: l’ambiente familiare nell’infanzia segnato da una madre antropologa; l’esperienza di "organizzatore di comunità” a Chicago, e gli anni ad Harvard, dove all’ingresso c’è un grande ritratto ad olio della prima donna nera (e -come si legge nella didascalia- lesbica), ad aver raggiunto una posizione prestigiosa nella magistratura; la figura, bizzarra e straordinaria, di Saul Alinsky e l’importanza dell’arte di ascoltare, anche a casa nostra; intervista a Marianella Sclavi (da pag. 27 a pag. 32)
L’INGEGNERIA POPOLARE. La frustrazione di una politica in cui per il 90% ci si occupa di equilibri interni e solo per il 10% dei problemi; il ritorno nella propria città a seguire una straordinaria esperienza di democrazia partecipata per rielaborare un progetto altrimenti devastante; il potere del nimby al contrario e l’incapacità, talvolta, del fronte del no, di riconoscere di aver "vinto”; intervista ad Andrea Ranieri (da pag. 33 a pag. 35).
LA LEGITTIMITA’ DELL’AVVERSARIO. Al prossimo congresso, le due anime del Pd, quella che cerca il consenso nei luoghi di lavoro, nelle sezioni, nelle piazze e quella che punta sul dato della differenza etica, verranno alla resa dei conti; l’assoluta inappropriatezza del sistema maggioritario in un paese in cui l’avversario è sempre un nemico pericoloso per la democrazia; intervista a Francesco Giuliari (da pag. 36 a pag. 38).
META’ DEL TEMPO A DISCUTERE. Le due anime del 68, quella libertaria e antiautoritaria e quella partitica, autoritaria; la grande differenza di oggi nella diffusione dei saperi e nella capacità di fare, di costruire, dalle energie alternative, alla gestione dei rifiuti, alla mobilità, eccetera; l’importanza della prossimità e vicinanza; intervista a Guido Viale (da pag. 39 a pag. 42).
ANZIANE CHE CURANO ANZIANE è l’intervento di una lettrice sul tema della "cura” delle persone malate di Alzheimer e dell’opportunità, quando possibile, di lasciare queste persone a casa, accanto ai propri cari (pag. 43).
LA LETTERA DALLA CINA, di Ilaria Maria Sala, è a pag. 47.
APPUNTI DEL MESE. Si parla di madri "portatrici” per coppie che non possono avere figli; del giorno in cui un presidente americano, magari figlio di esuli cubani, imporrà a Israele lo stato unico spiegando a un ormai vecchio Bibi Netanyahu che è stato lui a creare quella situazione e che ormai non resta nient’altro da fare; dei gravi pericoli connessi a un "mondo senza cibo”; dell’Orthorexis nervosa, una nuova patologia legata all’alimentazione, caratterizzata da una paura ossessiva di cibi non sani; di un operaio cinese addetto all’assemblaggio che in cinque anni è riuscito a rubare alla sua fabbrica tutti i componenti per costruirsi una motocicletta; della ricorrente leggenda metropolitana sull’omicidio finalizzato alla vendita di organi, eccetera eccetera (da pag. 44 a pag. 47).
QUESTA E’ L’ITALIA. Per il "reprint” dell’ultima, cominciamo la pubblicazione di una parte del libro che Francesco Saverio Merlino scrisse nel 1890 dall’esilio francese: è il nostro modo per "celebrare” la nascita e i primi decenni dell’Italia unita e per trovare, nel passato, ragioni di riflessione e comprensione del perché oggi siamo ridotti così.