Una Città n° 197 / 2012
Ottobre
PER CONTO LORO. Una ditta padovana che fallisce e gli operai che, costituitisi in cooperativa, prima la prendono in affitto per un anno e poi, con l’anticipo della mobilità, decidono di acquistarla; le discussioni, le preoccupazioni delle famiglie, ma anche la necessità, nel passare da dipendente a socio, di cambiare mentalità; la crisi del settore della modelleria dove da anni, di fatto, si lavora solo per l’estero; un distretto, quello padovano, nato dai dipendenti dell’originaria modelleria che si misero in proprio. Intervista ad Alberto Grolla (da pag. 3 a pag. 6).
GLI ANZIANI E LA CASA. Nella rubrica "neodemos”, Elisabetta Santarelli ci spiega come la casa non sia solo la più significativa forma di investimento dei risparmi degli italiani, ma anche un importante fattore di salute per gli anziani (pag. 6).
LA VITA COME GIOCO A PREMI... Un "appunto” di Francesco Ciafaloni sul "formato” del gioco a premi che ormai ha invaso anche la vita quotidiana, oltre che l’economia, e sulla sconnessione, nel linguaggio e nei fatti, tra consumo e produzione (pag. 7).
IL PAZIENTE ANZIANO. Come organizzare un sistema in cui i grandi "consumatori” di sanità sono soprattutto i cronici, in primis i pazienti geriatrici, il cui bisogno è spesso più "socio” che sanitario? Il modello lombardo e la libertà del cittadino di spendere il voucher dove gli conviene; il "declassamento” dei posti letto e la nascita delle aree sub acute; il sistema delle badanti che, con tutti i chiaroscuri, è oggi il vero welfare per tante famiglie; l’esperimento dei Creg e il ruolo, cruciale benché disconosciuto, dei medici di famiglia. Intervista a Paola Pessina e Laura Balestrini (da pag. 8 a pag. 11).
L’ILLUSIONE NORMATIVA. Nonostante il peso dell’arretrato, da qualche anno c’è comunque un saldo positivo tra i processi conclusi e quelli nuovi; il rischio che l’enfasi sulla lentezza metta a repentaglio un sistema che comunque sul piano della qualità democratica ha pochi eguali perché motiva sempre, a differenza dei sistemi anglosassoni dove anche le condanne a morte sono immotivate; i risultati entusiasmanti del processo telematico e il rischio che la crisi incida anche sul diritto a veder difesi i propri diritti. Intervista a Claudio Castelli (da pag. 12 a pag. 15).
LA LEZIONE FINLANDESE. Continuiamo a parlare di sistemi scolastici indagando il modello finlandese, considerato il migliore al mondo. In Finlandia non esistono scuole private, tutte le scuole dell’obbligo sono pubbliche e gli insegnanti, considerati professionisti al pari di medici e avvocati, per ottenere il posto sono sottoposti a rigorosi test d’ingresso che solo il 10% supera. Un sistema fondato sulla fiducia verso gli insegnanti, ma anche verso gli studenti, che vengono giudicati sempre a partire dalle loro potenzialità individuali e non da test standardizzati. Intervista a Pasi Sahlberg (pag. 16-17).
L’ORA DELLE DOMANDE. Eila Bolkart, consulente scolastico finlandese, ci spiega in cosa consiste il suo lavoro e ci racconta una giornata tipo in una scuola finlandese; l’attenzione costante alla salute psico-fisica e cioè al benessere dei ragazzi, nella convinzione che per studiare bene bisogna sentirsi bene; il "poliziotto scolastico”, che parla coi ragazzi di bullismo e dei rischi di un uso superficiale dei social network, e l’educazione "domestica”, in cui maschi e femmine imparano a cucinare e lavare; un ambiente in cui vige la massima franchezza, ma anche un rigoroso rispetto dei ruoli (da pag. 18 a pag. 21).
LETTERA DALL’INGHILTERRA. Belona Greenwood ci parla del terribile aumento dei prezzi dei mezzi pubblici a Londra che sta creando nuove povertà (pag. 22).
LUOGHI. Nelle centrali, membri della comunità Sikh in visita al cimitero militare dell’Indian Army di Forlì per ricordare i soldati indiani caduti combattendo per la liberazione dell’Italia.
NELLA PIAZZA DI SALEH. Una famiglia di origini nobili, l’interesse, attraverso la madre, per le questioni sociali e poi l’arrivo in Marocco in fuga dall’occupazione tedesca di Parigi, l’impegno a fianco delle popolazioni rurali e in particolare delle donne, la collaborazione con i militanti per l’indipendenza del Marocco, l’amicizia con Ben Barka e la lotta per conoscere la verità sulla sua morte... Intervista a Henryane de Chaponay (da pag. 27 a pag. 29).
L’IDEA DI UNA LETTERA. Convinte della bontà della negoziazione, un gruppo di donne ha aperto un dialogo con le Farc colombiane al fine della liberazione degli ostaggi. Intervista a Olga Amparo Sanchez (pag. 30-31).
DIECI ALL’ANNO. Camil Durakovic, candidato sindaco di Srebrenica, parla di una città ancora pesantemente segnata dal genocidio e in cui la popolazione, dagli oltre 36.000 abitanti di prima di guerra con l’80% di musulmani, si è ridotta a meno della metà e con una maggioranza di serbi; la convinzione che senza una ripresa dell’economia, qualsiasi tentativo di riconciliazione resterà vano (pag. 32-33).
IL PRIMO RAGAZZO SERBO. Un viaggio da Bolzano a Tuzla, passando per Mostar, Sarajevo e Srebrenica; l’incontro con il generale Divjak, con il giornalista di "Oslobođenje”, e le intense giornate di Srebrenica con il giovane serbo che per la prima volta ha visitato il memoriale di Potocari; l’importanza di raccogliere e conservare i ricordi di chi c’era e di chi non c’è più. Un diario di viaggio di Andrea Rizza e Evi Unterthiner, assieme al racconto della "MARS MIRA”, la marcia che ogni anno ripercorre la via intrapresa da migliaia di persone in fuga da Srebrenica l’11 luglio del ‘95 (da pag. 34 a pag. 37).
L'ULTIMO DEI MAGNACUCCHI. La storia di un giovane di sinistra, avido di letture e curioso di politica, che aderì a un piccolo movimento che predicava un socialismo indipendente da Mosca, senza immaginare che da quel momento sarebbe diventato, al pari di tutti gli altri magnacucchi, un traditore e una spia e che pure la madre, commerciante, avrebbe subito una specie di boicottaggio; la comprensione, invece, di Di Vittorio... Intervista a Learco Andalò (da pag. 38 a pag. 40).
LETTERA DALLA GRECIA. Giovanni Maragno ci parla di un’Atene irriconoscibile: senza traffico e con poca gente a passeggiare tra le migliaia di negozi chiusi... (pag. 41)
L’EURO E L’UNIONE. Alessandro Cavalli ripercorre le tappe e gli errori che ci hanno portato dove siamo; di fronte alla grave crisi odierna l’importanza di fare, non un passo indietro, ma un passo avanti nella costruzione di uno stato federale europeo (pag. 42-43).
LETTERA DALLA CINA. Ilaria Maria Sala ci parla del suo incontro, a New York, con Chen Guangcheng, l’avvocato non vedente costretto all’esilio (pag. 45).
LA VISITA è alla tomba di Antonio Fratti.
APPUNTI DI UN MESE. Si parla di un ceppo di tubercolosi resistente agli antibiotici che ha messo in allarme le autorità sanitarie in India, del significato del sorriso del topo, di un eccesso di diagnosi nella prevenzione del tumore al seno, di uno Stato che non salda i suoi debiti e però non ammette deroghe di sorta quando deve riscuotere i suoi crediti, di carcere, degli avvisi sulla nocività del fumo che da qualche mese compaiono sui pacchetti di sigarette anche in Bosnia e che sono in tre lingue, però indistinguibili, eccetera eccetera (da pag. 44 a pag. 47).
LA QUINDICINA. Per il "reprint” dell’ultima pubblichiamo il "diario della quindicina” uscito su "Lo Stato Moderno” nel maggio del 1945, a liberazione avvenuta.