Una Città144 / 2007
Dicembre-Gennaio


In DEMOCRAZIA E PARTIGIANERIA, Nadia Urbinati ci mette in guardia dal credere che la crisi, grave e innegabile, della democrazia rappresentativa, possa essere risolta affidandosi a pratiche di democrazia diretta; il rischio che, nei forum deliberativi, i cittadini vengano sorteggiati in quanto appartenenti a un ceto sociale e non come individui; la questione, fondamentale, del potere e dell’autonomia dei media; l’importanza di una rappresentanza femminile "visibile” in parlamento; il ruolo, insostituibile, dei partiti, portatori di interessi, visioni del mondo, ideali, nella democrazia rappresentativa che, con tutti i suoi difetti, resta la forma che più corrisponde alla società moderna; dalla seconda alla quarta.
In quinta, L’IMPAZIENZA è l’intervista a Laura Capantini che, a partire dalla vicenda di Erba, si interroga su un modello di vita che ci ha reso incapaci di parlare e di avere relazioni di "buon vicinato”.
In TESTAMENTO DI VITA, Paolo Vegetti ci spiega a che punto siamo rispetto alle delicate tematiche dell’eutanasia, dell’accanimento terapeutico e del suicidio assistito; la difficoltà di interpretare espressioni come "morte naturale” e "sostegno vitale” e le tante decisioni che già vengono quotidianamente prese negli ospedali; i casi, drammatici, di Piergiorgio Welby e Eluana Englaro e le speranze nella nuova legislatura; in sesta e settima.
QUATTRO ETTARI è ciò da cui sono partiti due fratelli che, dopo aver studiato e viaggiato, sono tornati in Calabria, per coltivare la terra e aprire un agriturismo che vogliono come una casa; la sfida di arrivare a uno "stipendio da operaio” rimanendo piccoli; l’intervista, a Francesco Colace, è in ottava e nona.
IL NEGOZIO è l’intervista in cui Piero e Roberto Bortolotti ci parlano di una bottega da cui hanno visto trascorrere la vita di un quartiere di Bologna, cambiare le abitudini alimentari degli abitanti, invecchiare i clienti, arrivare le badanti dell’Est; la concorrenza dei supermercati, contrastata con la scelta del "fresco” e una grande elasticità negli orari; in decima e undicesima.
Il "luogo”, nelle centrali, sono i Docklands di Londra, un tempo quartiere degradato, ora destinato a un radicale restyling, dove i bambini nel frattempo hanno occupato gli spazi liberi per correre e giocare.
RICORDIAMO JACEK KURON: Nelly Norton e Marta Petrusewicz ripercorrono le tappe dell’esistenza di un uomo straordinario; l’esperienza dei Walterowcy, specie di scout rossi, la dissidenza, il carcere, gli affetti, l’impegno politico, la malattia e la sua ultima battaglia per un’Ucraina democratica; una vita in blue jeans, costantemente senza soldi, e quella casa dalle porte sempre aperte, da cui partì anche per il suo ultimo viaggio; dalla quattordicesima alla diciassettesima .
In TERRITORI PERDUTI, Abdellali Hajjat, giovane leader del movimento delle periferie, ci spiega perché le rivolte delle banlieues, che non sono affatto "deserti politici”, hanno assunto una dimensione nazionale; le comunità di "imprinting” e la vergogna della doppia pena; in diciottesima e diciannovesima.
RIFORMISMO RIVOLUZIONARIO è l’intervista in cui Francesco Grassi traccia il tragitto politico e intellettuale di Riccardo Lombardi che, per riformare in senso democratico un sistema economico dominato dai poteri forti, dapprima sostenne la necessità di una pianificazione dall’alto, di cui il primo centrosinistra fu il tentativo, fallito, per poi convincersi che l’unica strada per un’”alternativa socialista” erano forme di autogestione dal basso; in ventesima e ventunesima.
Sempre in ventunesima, la "lettera dalla Cina” di Ilaria Maria Sala.
Negli APPUNTI DEL MESE, in ventiduesima e ventitreesima, si parla di orsi che non vanno più in letargo, dei bambini del Mali, che hanno cominciato ad andare a scuola in massa, e di quelli iracheni, che oggi muoiono perché mancano i guanti sterili, della vergogna di Guantanamo e delle donne che non si sposano, dei rischi di un nuovo blocco xenofobo e antisemita in Europa, degli accendini Zippo lasciati in Vietnam dai soldati americani, ora in vendita nei negozi di souvenir locali, eccetera eccetera...
L’ONDA LUNGA è quella che ha devastato, non solo il territorio del Vajont, ma anche le speranze e la memoria dei suoi abitanti; l’intervista, in ultima, è a Lucia Vastano.
In copertina: Berlino.