Una Città230 / 2016
Aprile


«Il clima nell’Assemblea Costituente era molto teso. Al mattino si discuteva di politica, ma al pomeriggio, nella Costituente, si scriveva la Costituzione e allora tutto diventava più facile, ci si rispettava. Ci ho riflettuto su molto: avevamo due modi diversi di pensare, uno pieno di contrasti apparentemente insolubili che riguardava la politica di ogni giorno, e un altro che riguardava le regole generali della convivenza, quello che sarebbe poi stato scritto nella Costituzione. Eravamo sempre gli stessi a litigare al mattino e a cercare un pensiero comune nel pomeriggio, non c’ era contraddizione fra l’ essere appassionatamente di parte e l’ essere capaci di trovare un’ intesa al di sopra delle parti. Però litigare era importante, se non avessimo litigato come avremmo potuto cercare insieme?»
Vittorio Foa, tratto da "Sulla curiosità”, Einaudi, 2003.

aprile 2016

Cultura e bontà d’animo
Lo stigma della demenza
Intervista a Marco Trabucchi

La caduta delle trentenni che inguaia la demografia italiana
Di Alessandro Rosina

Alla conta delle vittime
Cosa sta succedendo in Libia
Intervista a Benedetta Oddo

Com’è stato possibile...
Come spiegare il fascismo a un giovane
Intervista a Giovanni Gozzini

Una chiamata di corresponsabilità
Le perplessità su un museo del fascismo
Intervista ad Anna Foa

Lo spazio è aperto
Un gruppo teatrale a Matera
Intervista a Nadia Casamassima e Andrea Santantonio

Sangue d’Europa sangue d’Oriente
Di Francesco Ciafaloni

148 - Masinde
A un anno dalla strage degli studenti in Kenia
Diario di viaggio di Angelo Loy

La catena invisibile
La pedagogia nera
Intervista a Paolo Perticari

Davanti all’amico...
Torquato Nanni nel ricordo della figlia
Intervista a Caterina Nanni

Lascia stare i morti...
La storia di Torquato Nanni
Intervista a Oscar Bandini

La natura del fascismo
Una prefazione a "Bolscevismo e Fascismo”
Inedito di Renzo De Felice

Novecento poetico italiano/10
La poesia di Saba
Di Alfonso Berardinelli

Lettera dal carcere. Molta rabbia
Di Angelo Meneghetti

Lettera dalla Cina. Censura
Di Ilaria Maria Sala

Lettera dall’Inghilterra. Per soli uomini
Di Belona Greenwood

Lettera dal Marocco. La stabilità
Di Emanuele Maspoli

Appunti di un mese

Comizio anticlericale
Saffi e Costa a Bologna, 1886

Le lettere di Annalena
Una vita al servizio degli altri

La visita è alla tomba di Annalena Tonelli



In copertina un manifesto che celebra la vittoria della squadra del Leicester, dove viene ripresa la copertina di un vecchio disco dei Joy Division: "Unknown pleasures” (piaceri sconosciuti). La dedichiamo a tutti quelli che nel mondo sono dati in partenza 5.000 a uno.

La demenza colpisce oggi un milione di persone nel nostro paese coinvolgendo nell’assistenza e cura tre milioni di familiari. Marco Trabucchi, psicogeriatra, ci parla dello stigma associato a questa malattia e del problema, grave, dei ritardi nella diagnosi. Nella speranza di arrivare a una cura risolutiva, l’importanza di prestare attenzione agli "small gains”, i piccoli guadagni ottenuti attraverso interventi farmacologici e psico-sociali; e di soddisfare, per quanto possibile, i desideri, le volontà e quindi la dignità del malato. L’esperienza delle "comunità amiche della demenza”, e la convinzione che alla fine ciò che davvero conta per stare accanto a queste persone, ma anche per costruire una società più accogliente verso tutte le debolezze, sono la cultura e la bontà d’animo.

Continuiamo a parlare del progetto di un museo del fascismo di Predappio con gli storici Giovanni Gozzini e Anna Foa. Gozzini, tra i promotori del progetto, ci parla dell’idea di un museo in cui la storia del fascismo viene ripercorsa attraverso alcune biografie: un reduce, un operaio, una casalinga, un dipendente pubblico, ma anche una studentessa ebrea e un cittadino etiope; come far capire a un ragazzo il lento scivolamento, giorno dopo giorno, in un regime illiberale e razzista.
Anna Foa, contraria al progetto, avanza molte perplessità sul luogo, ma anche sulle inevitabili, e pericolose, mediazioni a cui un museo costringerebbe. Un museo sul fascismo a Predappio potrebbe avere un senso solo se diventasse una grande chiamata di corresponsabilità degli italiani.

"...anche lui forse viene a prendere un po’ d’aria, prima di tornarsene in canonica, dove ogni rumore sottolinea il fatto che la sua vita non vale niente. Father Nicholas non ha più un coro, quasi tutte le ragazze che cantavano erano studentesse dell’università di Garissa. Quelle che non sono morte, sono scappate”.
Diario di viaggio a Garissa, Kenia, di Angelo Loy, a un anno dalla strage degli studenti, in una situazione che resta difficilissima, in cui la sera si ha paura per ciò che potrà succedere.

La storia di Torquato Nanni, primo sindaco socialista dell’Appennino tosco-romagnolo, perseguitato dagli squadristi e confinato, artefice del salvataggio dei generali inglesi rifugiati in montagna, dimenticato per più di vent’anni, per via della sua uccisione, alla Liberazione, da parte di un gruppo di gappisti comunisti bolognesi che arrivarono a Malacappa per uccidere Leandro Arpinati, ex gerarca fascista in rotta con Mussolini e ormai passato alla Resistenza. Nella casa in campagna di Arpinati, Torquato Nanni risiedeva con la famiglia da un anno, dopo l’attacco dei repubblichini alla loro casa di Santa Sofia. Per tentare di salvare l’amico a cui era legato dai tempi in cui era un giovane anarchico, fu ucciso a sua volta. Pubblichiamo le interviste a Caterina Nanni e a Oscar Bandini, santasofiese, e un inedito di Renzo De Felice.

"Non che abbia perduto ogni speranza. Con l’aiuto di Dio, sento, so che posso ancora imparare ad amare... ma è certo che mi afferra di tanto in tanto lo sgomento: e se morissi oggi? Se morissi senza avere amato di più?”. In ricordo di Annalena Tonelli, riportiamo alcuni brani tratti dal secondo volume che raccoglie le sue lettere, in uscita in questi giorni. Sempre ad Annalena Tonelli è dedicata la "visita” all’eremo di Wajir, dove sono state sparse le sue ceneri.