Cari amici,
una domanda che mi viene frequentemente rivolta, da chi vede prima di tutto la crescita economica cinese degli ultimi trent’anni, o la maggior importanza che la Cina assume anno dopo anno nel mondo, è come mai alcune persone "scelgano” di diventare dissidenti. I motivi naturalmente sono tanti: mi è capitato di incontrare persone che dicono, con la maggior naturalezza al mondo, di non poter "fare niente altro”, ovvero, di essere così imbestialite da ingiustizie e soprusi da ritrovarsi, quasi loro malgrado, a prendere le difese dei più deboli.
Poi ci sono gli altri, persone che probabilmente non hanno mai detto, o nemmeno pensato, nulla contro il governo in vita loro al di là di, che so, qualche mala parola, forse contro burocrati seccanti o privilegi troppo evidenti, e che un giorno, per motivi del tutto indipendenti dalla loro volontà, si trovano scaraventati dalla parte dei "dissidenti”, senza nemmeno sapere che cosa gli è capitato.
Prendete il caso dei parenti delle vittime della calca mortale che è avvenuta a Shanghai appena pochi minuti prima dello scoccare della mezzanotte il 31 dicembre scorso. Non si sa con precisione quante persone si fossero recate sul bellissimo Bund, il lungofiume di Shanghai, per aspettare il nuovo anno e vedere lo spettacolo di luci proiettate sui grattacieli dall’altra parte del fiume -che pare fosse stato cancellato all’ultimo minuto, ma nessuno ne era al corrente. Dunque, le informazioni più affidabili che si hanno sono che circa 400.000 persone si trovassero sul Bund, tutte schiacciate le une contro le altre nella speranza di riuscire a vedere il fiume, e che tutti spingessero per andare il più vicino possibile agli scalini di Piazza Chen Yi, dove si trova la statua del leader rivoluzionario di Shanghai, un compagno di Mao e generale della Lunga Marcia. Nella calca, la folla ha seguito correnti misteriose e mortali, e 36 persone sono rimaste schiacciate a morte. Un tragico incidente, si dice in questi casi, ma in questi tempi di social media sarà anche inevitabile chiedersi per quale motivo una diceria senza senso, e cioè che la calca sia avvenuta perché qualcuno aveva gettato dollari falsi dalla finestra di un palazzo dietro al Bund, abbia avuto tanto seguito da essere poi rimbalzata sui media di mezzo mondo. Ma pazienza, questo tipo di notizie false che vengono a condire tragedie vere sembrano ormai incontrollabili, il che resta il meno. Qui 36 persone sono morte schiacciate da innumerevoli altre e, conoscendo i controlli imposti in Cina davanti a degli assembramenti di massa, nel timore costante di manifestazioni anti-governative su larga scala, sembra impossibile che le autorità cittadine non avessero messo in moto un sistema di sicurezza per contenere la folla festante. Ma quello che è ancora più incredibile è stata la reazione, della quale so che non avrete letto nulla perché ottenere informazioni è terribilmente complicato. La spiegazione che abbiamo per il silenzio sceso su questa tragedia è che le autorità di Shanghai vogliono mettere a tacere chi le incolpa di incuria assassina. Quello che è successo è che 36 persone, non attivisti politici ma giovani che volevano divertirsi l’ultimo dell’anno, non ci sono più e il luogo della loro morte è stato reso inaccessibile da una barriera di legno ricoperta di una carta scura, dove i parenti e gli amici non possono nemmeno deporre un fiore o andare a piangere. All’interno degli ospedali sono state messe squadre di poliziotti in borghese, che sorvegliano che i parenti delle vittime non si parlino e non si scambino i recapiti così da mettersi in contatto e fare un "gruppo di pressione”. I giornalisti -cinesi- che hanno cercato di intervistarne alcuni che avevano dato il loro assenso sono stati allontanati, spesso in malo modo, e i corpi delle vittime non sono stati ancora restituiti alle famiglie, che devono aspettare per dar loro sepoltura. Una tragedia pubblica può divenire troppo esplosiva politicamente, ed ecco dunque la risposta usuale, che fa sì che le vittime -in questo caso i familiari e gli amici dei deceduti- diventino immediatamente sospette, il loro dolore un rimprovero contro le autorità reputato inaccettabile. Diversi genitori di questi ragazzini morti in modo così insensato si sono ritrovati agli arresti domiciliari, per aver indossato il loro dolore in modo troppo visibile. Ecco, dunque, che da vittime casuali di una fatalità, figlia di alcune responsabilità certe ma che molti sarebbero forse disposti ad accettare cometale, diventano inaspettatamente dei "dissidenti”. Per la colpa politica di amare chi è morto in circostanze come questa.
Ilaria Maria Sala