"Così sono arrivata al femminismo che è stata la mia festa, qualcuna doveva ben cominciare, e la sensazione che mi portavo addosso che, o lo facevo io o nessuno mi avrebbe salvato, ha operato in modo che l’ho fatto io. Dovevo trovare chi ero, alla fine, dopo avere accettato di essere qualcosa che non sapevo”.

16 agosto 1972
Taci, anzi parla. Diario di una femminista, 1978

"Si continua a dare per scontato che esista un rapporto diretto tra ’68 e femminismo, questo sulla linea di far apparire sempre il femminismo come il reparto-donne di ideologie, rivoluzioni e rivolte degli uomini […]. Ma il femminismo non è un movimento giovanile, in particolare Rivolta femminile […] che è nata come gruppo nel luglio del ’70, all’inizio ha espresso donne dai trenta ai trentacinque anni in avanti che con il ’68 non avevano niente a che vedere. D’altra parte per entrare in uno spirito femminista le giovani hanno dovuto scardinare non poco le parole d’ordine, i modi e i miti sessantotteschi. È stato malgrado il ’68 e non grazie al ’68 che hanno potuto farlo”.

Da una lettera inviata al settimanale “l’Espresso” il 5 febbraio 1978.
La lettera non fu pubblicata.