Il rischio che, di fronte a paesi membri che violano i valori e i principi costitutivi dell’Unione
europea, prevalga un atteggiamento di indifferenza, se non addirittura di complicità; l’avvio della procedura dell’art. 7 contro l’Ungheria è una tappa importante che però mostra anche come, in assenza di una chiara volontà politica, ogni arma risulti spuntata. L’auspicio
è che l’Europa diventi veramente la nostra casa comune. Intervista a Judith Sargentini.
Judith Sargentini, olandese, è europarlamentare dal 2009 per il partito Sinistra Verde, membro del Partito Verde Europeo. Nel 2017 la Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo l’ha nominata relatrice per la stesura di un rapporto sull’eventuale violazione, da parte dell’Ungheria, dei principi fondativi dell’Unione europea ai sensi dell’Articolo 7 dei Trattati.
Vorremmo parlare con lei della situazione dei diritti civili in Europa. Qual è la situazione e quali sono le principali minacce?
Io uso spesso una metafora. In Europa è come se fossimo parte di una grande famiglia. Bene, se tu scopri che tuo zio picchia la moglie, puoi sempre pensare che comunque loro vivono in un’altra città, sono lontani da casa tua e per fortuna a casa tua non succede niente del genere.
Il problema è che se tu, davanti a una tale azione, non dici e non fai niente, le cose sono destinate a peggiorare: lo zio verosimilmente picchierà la moglie in modo sempre più violento e poi magari se la prenderà anche con i figli. Tanto che a quel punto, i tuoi nipoti potrebbero iniziare a venire più spesso a giocare a casa tua perché da loro c’è una bruttissima atmosfera e loro soffrono. Inoltre, se la situazione persiste, anche le feste di Natale cominceranno a essere molto imbarazzanti e sgradevoli. Se poi perseveri nel non intervenire, lo zio potrebbe cominciare a picchiare anche i figli, i tuoi nipoti o addirittura nella tua famiglia allargata potrebbe in qualche modo passare il messaggio che si può picchiare la propria moglie. Insomma, a un certo punto sarai costretto a fare i conti con il fatto che tuo zio sta picchiando la moglie.
Ecco, questo è ciò che sta succedendo in Europa. Per otto anni noi eravamo consapevoli del fatto che l’Ungheria stava picchiando la moglie, per rimanere nella metafora, ma ci siamo voltati dall’altra parte: certo le feste di Natale sono diventate meno divertenti, ma per fortuna non è casa nostra. Invece è casa nostra!
Ora la Polonia ha preso ispirazione dall’Ungheria, ha copiato e incollato la riforma che manda i giudici in pensione precocemente. L’Ungheria a sua volta si era ispirata alla Russia e a Israele per varare una bruttissima legge sulle organizzazioni non governative… Potrei parlare anche dell’Italia: l’impressione è che Salvini non sia in fondo interessato a risolvere il problema dell’emigrazione ma che voglia più che altro strumentalizzarlo. Così ha fatto anche sulla questione del budget nelle tensioni con l’Europa.
Io biasimo la politica e i politici che non vogliono assumersi le loro responsabilità. Non basta ascoltare la gente, bisogna interpretare i loro bisogni. Invece oggi quello che si fa è offrire messaggi facili, slogan, che hanno successo, ma non sono soluzioni.
Questo è molto pericoloso.
Si è parlato molto di Polonia e Ungheria. Quali altri paesi sono a rischio di violazione dei diritti?
Beh, nel vostro paese, per esempio, avete arrestato il sindaco di un paese le cui prassi erano state a lungo accettabili. Io non voglio entrare nel merito, ma certo il tempismo con cui si è intervenuti dà da pensare. Inoltre avete messo in pericolo dei barconi di rifugiati; l’Italia non è stata l’unica, l’hanno fatto anche la Francia e altri paesi.
Poi ci sono Malta e la Slovacchia che hanno assistito all’assassinio di giornalisti che stavano investigando su episodi di corruzione che vedevano coinvolti membri del partito al potere.
In Bulgaria è appena scoppiato lo scandalo dei "passaporti in vendita”, che ha visto coinvolte alte personalità delle istituzioni. Un caso di corruzione di gravità inedita. In Romania il partito al governo, i socialdemocratici (i problemi non riguardano solo i cristiano-democratici) sta varando una legge che depenalizzerà la corruzione se si rimane sotto una certa cifra.
Insomma, stanno succedendo diverse cose preoccupanti e se non interveniamo in tempo la situazione è destinata a peggiorare.
In questa casa, Manfred Weber, il capogruppo del Partito popolare europeo, che potrebbe essere il successore di Junker (cioè il futuro presidente della Commissione europea), ha votato per il mio rapporto; questo gli ha dato l’opportunità di dimostrare di essere "sul lato giusto della storia”, ma al contempo ha continuato ad abbracciare, a sostenere Fidesz, il partito di Orban.
Cosa possono fare
...[continua]
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