Una Città n° 69 / 1998
Giugno/Luglio
Qui sopra, Lounes Matoub, il grande cantante della Kabilia, il militante libertario del movimento di difesa della cultura berbera e del movimento democratico algerino, nel giorno del 94 in cui, per la straordinaria, e minacciosa, reazione della popolazione della Kabilia, fu liberato dagli integralisti che l’avevano rapito. Questa volta i terroristi hanno scelto l’agguato vigliacco, mentre tornava nella sua terra amatissima a combattere contro quella arabizzazione forzata voluta dal regime e sostenuta dagli islamisti. Il suo nome si va ad aggiungere a quelli dei tanti cantanti e poeti uccisi dall’odio feroce dei fascisti di ogni tempo e colore.
QUELLE RADIOLINE... sono quelle che il regime ruandese comprò in Corea del nord per diffondere l’incitamento al genocidio dei tutsi; ne parla Yolande Mukagasana, che nello sterminio ha perso tuttala famiglia; in seconda e terza.
Ne LA STORIA DELL’EUCALIPTO Piero Bevilacqua ci racconta di quanto sia grave la rimozione, dalla memoria di un paese, della storia del suo territorio. In quarta e quinta.
Sempre in quinta UN LAVORATORE A TUTTI GLI EFFETTI è quello che tenta di diventare un ex detenuto tramite una cooperativa sociale di tipo b.
E MANDEREBBERO I CARABINIERI... Usare la repressione è proprio quello che non bisogna fare con il sommerso napoletano; ma che fare allora? Ne discutono, in sesta e settima, un assessore, un docente di economia, un sindacalista.
IL VICINATO E IL POZZO sono i due elementi cardine delle comunità a penuria d’acqua come i Sassi di Matera; a differenza delle grandi civiltà idrauliche sviluppatesi accanto ai grandi fiumi, ma dispotiche e disastrose da un punto di vista ecologico, le piccole comunità dell’acqua piovana erano intimamente democratiche; l’intervista, a Pietro Laureano, è in ottava e nona. Nelle centrali un servizio fotografico dall’università di Pristhina, devastata dai poliziotti serbi, seguito, in dodicesima e tredicesima, da QUEL COLORE BLU, le "impressioni di viaggio", nella città del Kossovo, di tre studenti e ricercatori di architettura italiani.
QUEL VIAGGIO CONCITATO è l’intervista a Chiara Cattelan, psichiatra infantile, sui problemi psicologici che devono affrontare i bambini che subiscono un trapianto.
In quattordicesima e quindicesima, insieme al TESTAMENTO BIOLOGICO, una proposta, avanzata dal comitato di bioetica, per dare risposta al diritto all’autodeterminazione e a una morte dignitosa; l’intervista è a Maurizio Mori.
CRITICA DELLA FATALITA’ è un intervento di Pino Ferraris sulla possibilità di continuare a progettare un futuro, evitando sia lo storicismo giustificazionista che il sogno dell’avvenire radioso, ideologie accomunate dalla sfiducia nella libertà;
in sedicesima e diciassettesima insieme a L’ASSENZA DEL NEMICO, intervista a Luca Lanzalaco sui rischi di una politica che lascia il campo all’economico.
Ne L’ANIMA DELLE MERCI Franco La Cecla ci riconcilia con la globalizzazione, che non è solo distruzione di identità, omologazione planetaria, eccetera eccetera; in diciottesima e diciannovesima.
UN LAVORATORE A TUTTI GLI EFFETTI, intervento della redazione.
In ultima, LI AVREI DI DEBITO..., racconto di Vincenzo, ambulante di Napoli.