Una Città n° 62 / 1997
Ottobre
CE LA FAREMO DI NUOVO: Khalida Messaoudi ci spiega perché non si può trattare con gli islamisti che uccidono i bambini e che vogliono instaurare una dittatura contro le donne. Se tanti specialisti occidentali reputano accettabile per gli algerini ciò che non accetterebbero mai per il loro paese la spiegazione non può essere che una sola: razzismo. In seconda e terza.
IN FABBRICA PER ASCOLTARE: Renato Bonati, sindacalista Cgil e Dimitri Ortalli, attivista della Cgil e leghista, discutono del sindacato, della Lega, dell’estraneità dei giovani. Bonati ci racconta poi delle iniziative del sindacato nella sua città e Bruno Ravasio, segretario Cgil di Monza, ci parla della situazione operaia in Lombardia.
UN CUORE PER IL ROSA è l’intervista a Rossella De Vecchi, insegnante delle medie, impegnata a far riscoprire ai ragazzi il piacere della lettura partendo da generi quali il rosa e l’horror. In sesta e settima. Ne LA VICENDA DEL FEMMINILE Lea Melandri ci dà una spiegazione dell’emozione popolare straordinaria seguita alla tragica fine della principessa Diana: a venire alla luce è quel femminile, depositario degli avvenimenti fondamentali della vita, il nascere, il morire, le passioni, la crescita dei figli, che da sempre è stato relegato, e custodito anche, nel silenzio e ai margini della vita pubblica.
In ottava e nona, insieme a NELLA TASCA DI HARRY, in cui Adriano Sofri ci racconta le sue impressioni di fronte allo spettacolo incredibilmente romanzesco che continua a riservare la vita delle persone.
LA STANCHEZZA DEGLI EROI è l’intervista in cui Adam Michnik ci parla di una Polonia che, dopo tutte le prove attraverso cui è dovuta passare in questo secolo, si interroga prosaicamente sulla propria collocazione in Europa. In decima e undicesima.
Sempre in undicesima, TRA UNICITA’ E RELATIVISMO, intervista a Claudio Pavone sul progetto di un Museo su intolleranze e stermini.
In LE FERMATE INTERMEDIE Gilles Kepel ci spiega come negli immigrati da paesi musulmani, a causa dell’insicurezza sociale, sia scattata una reazione comunitaria fondata sull’identità religiosa.
In dodicesima e tredicesima, insieme a IL PENSIERO MERIDIANO, un’intervista a Piero Castoro sull’importanza del paesaggio e del clima mediterraneo in Albert Camus.
Sulla formulazione "INTESO COME MEZZO", riferita al movimento operaio, che Marx volle negli statuti della Prima Internazionale, si consumò la rottura fra marxisti e anarchici. In realtà un errore originario li accomunava e li condannava entrambi. A spiegarci è Giampietro Nico Berti, in quattordicesima e quindicesima. Ne LA NORMATIVA, Daniele Martini, artigiano del legno di Verona, ci racconta come le regole disegnate su un modello astratto, uguale per tutti, stiano facendo impazzire gli artigiani che vorrebbero essere a posto. In ultima. In copertina: Algeri, dopo un attentato.