Una Città n° 57 / 1997
Marzo
E ALLA FINE MELFI SCIOPERO'. In seconda e in terza, Vittorio Rieser ci spiega perché nella fabbrica integrata per eccellenza, dove la Fiat sperava che lo spirito collaborativo eliminasse il conflitto, l'ultimo sciopero è riuscito e la Fiom è prima fra i tecnici e i qualificati. La formazione professionale, in realtà straordinaria, ha creato aspettative che la permanenza del taylorismo e i vecchi vizi Fiat stanno deludendo.
Ancora sul caso Sofri, Bompressi, Pietrostefani: L’IMBROGLIO PER CONDANNARE è la sentenza suicida con cui un giudice togato ha capovolto la decisione della giuria di cui faceva parte che mandava assolti i tre imputati. Per Luigi Ferrajoli quella della Cassazione è una sentenza vergognosa, passata nel silenzio di tutti i magistrati, a riprova di quanto il sostanzialismo più primitivo si sia diffuso in larghi strati della magistratura.
LA VERA DEBOLEZZA DEL GIUDICE è quella, psicologica, nei confronti dell'accusa. Ne parla Carlo Guarnieri. In quarta e quinta, con un intervento di Gianfranco Spadaccia e una lettera dalla Cecenia.
LA TRANSUMANZA DEI GELATIERI (I), (II) e (III) è la storia straordinaria, raccontata da un'inchiesta dell'Aaster, degli emigranti del Cadore in Germania, trasformatisi tutti, in un secolo e mezzo, in gelatieri. Il problema dei figli che spesso non ne vogliono sapere. In sesta e settima. In QUEL FAX... Salvatore Afflitto ci racconta la storia di un incubo durato tre giorni, durante i quali un onesto cittadino, impegnato in un orfanotrofio, dopo aver subìto un'accusa infamante, è stato incarcerato, picchiato e sbattuto come mostro sulle prime pagine di tutti i giornali italiani. In ottava e nona. LIBERTA', DIGNITA' E AUTONOMIA sono parole chiave nel pensiero di Piero Gobetti che non cessa di suscitare dibattiti in Italia. Del suo volontarismo rivoluzionario ci parla Paolo Costa.
In decima e undicesima, insieme a COMMONWEALTH COOPERATIVO, intervista in cui Colin Ward ci spiega quanto grave sia l'abbandono della parola ?socialista?.
IL PRIVATO E LA SOGLIA è l'intervista in cui Gisella Bassanini ci parla di abitare femminile, di soglie e salotti, di "madri dell'architettura" dimenticate che hanno influenzato il secolo. In dodicesima e tredicesima.
Continuiamo il dibattito sull'unicità della Shoah: ne IL LUTTO ETERNO Alain Brossat denuncia i danni provocati al pensare e all'agire razionali dalla teologizzazione della catastrofe, vera strada maestra per la relativizzazione generale, in cui ognuno ha la propria catastrofe assoluta da venerare.
In quattordicesima e quindicesima, insieme a LA STANCHEZZA DELL'ESORCISTA, intervista in cui Gustaw Herling ci spiega che, se il male sta vincendo, è perché adesso si mostra apertamente.
NA STRADE, sulla strada, è dove si sono ritrovate due ragazze dell'est, partite per trovare lavoro, vendute e costrette a prostituirsi. In ultima.
In copertina: Melfi, stabilimento Fiat.