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Risultati della ricerca: 174

Una Città 74 / 1999
BUON LAVORO PAPA’
Intervista a Beatrice Bortolozzo di Barbara Bertoncin
L’impegno solitario, costato tanti soprusi, ma alla fine vittorioso, di Gabriele Bortolozzo, operaio al petrolchimico di Marghera, per provare la tremenda nocività, fatale a tanti operai, dei reparti pvm. Intervista a Beatrice Bortolozzo.

Una Città 73 / 1998
IO E LA CLEM...
Intervista a Lucia Calzari di Gianni Saporetti
Il grande sodalizio di due sorelle gemelle, cementato dalla lotta per poter studiare, dalla ribellione alle rigide convenzioni dei primi anni Sessanta, dalla comunanza delle amicizie. Quel giorno tremendo del ’74 in cui tutto finì. Intervista a Lucia Calzari

Una Città 72 / 1998
L'INNO DI MATOUB
Intervista a Ould Ali El Hadi di Vanda Fava, Gianni Saporetti
Una lotta strenua in difesa della lingua e della cultura berbere, per un’Algeria democratica, portata avanti con le canzoni e i volantini, con il lavoro politico umile, di paese in paese, e i grandi meeting.Le pallottole dei gendarmi, il rapimento dei terroristi, le calunnie dall’Europa. Infine, l’agguato fatale. Intervista a Ould Ali El Hadi.

MALATESTA ERA PER FARNE DUE...
Intervista a Massimo La Torre di Franco Melandri
L’originale pensiero dell’anarchico Francesco Saverio Merlino, considerato uno dei primi revisionisti, isolato dai marxisti perché rivalutava il mercato, isolato dagli anarchici perché riteneva inevitabili le istituzioni rappresentative. La critica ai liberali che non pensavano a democratizzare lo Stato e la burocrazia. Lenin era un misto di Nietzsche e socialismo. L’idea di un riformismo dal basso, che affonda le sue radici nel sociale. Intervista a Massimo la Torre.

LA FUGA, ALLA FINE...
Intervista a Ulla Rütter di Gianni Saporetti
L’infanzia in una strana caserma, un padre misterioso, la guerra che infuria, le storie raccontate da ragazzini, e poi le rovine ovunque, una madre profondamente infelice, la fuga del nazista e quella, finalmente, della moglie. Intervista a Ulla Rütter.

Una Città 71 / 1998
CONSERVATORE DREYFUSARDO
Intervista a Giovanni Tassani di Gianni Saporetti
Nel 1898, anno fatidico, quando a Parigi si inaugurava il metrò, comparivano le prime lampadine elettriche e le prime biciclette, si assisteva alla prima di Ubu Roi e della Bohème, la presa di coscienza di un diplomatico italiano di fronte alla persecuzione odiosa che si accaniva contro un ufficiale francese, ebreo alsaziano, che nelle ambasciate tedesca e italiana sapevano innocente. Il suo impegno a fianco di Zola. Intervista a Giovanni Tassani.

LA MEMORIA E' SOLUBILE NELL'ACQUA?
Intervista a Charles Najman di Sulamit Schneider
Intervista a Charles Najman.

Una Città 69 / 1998
LA STORIA DELL’EUCALIPTO
Intervista a Piero Bevilacqua di Gianni Saporetti
La totale rimozione della storia del territorio, delle straordinarie modificazioni operate, nel bene e nel male, dall’uomo. Una progettualità economica e sociale che ridia presidio alle colline e crei anche occupazione. Insegnare ai ragazzi a osservare il territorio in cui abitano, ad apprenderne la storia, vuol dire far crescere una cultura della libertà. Intervista a Piero Bevilacqua.

QUELLE 200.000 RADIOLINE...
Intervista a Yolande Mukagasana, Patrick May di Bettina Foa, Graziella Galvani, Peter Kammerer
Un genocidio preparato metodicamente, da anni. La tragica accentuazione in senso etnico e razziale, operata dai colonialisti belgi, di una differenziazione per lo più sociale fra due parti della popolazione ruandese. La complicità della Francia di Giscard e Mitterand e la responsabilità dell’Onu. Un genocidio con la particolarità di essere stato perpetrato dai vicini di casa. Nessun perdono senza verità e giustizia. Intervista a Yolande Mukagasana.

Una Città 68 / 1998
CHI RICORDA PIU’?
Intervista a Yves Ternon di Marco Bellini, Emanuela Fronza
Nella notte del 24 aprile 1915 prese avvio il genocidio degli armeni, un’operazione voluta da pochi "intellettuali" turchi, con la copertura del governo. Hitler citò gli armeni per ricordare l’impunità del genocidio, non per prefigurare quello ebraico, alla programmazione del quale, forse, ancora non pensava. Per armeni ed ebrei il contesto bellico fu fatale. Un genocidio esige, oltre all’intenzione criminale, un piano concertato. I nuovi gruppi criminali che possono sostituire lo stato nella realizzazione di un genocidio. Intervista a Yves Ternon.