Tutte le interviste

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Risultati della ricerca: 174

Una Città 198 / 2012
DUE PUNTI E VIRGOLETTE
Intervista a Riccardo Orioles di Barbara Bertoncin
L’esperienza de “I Siciliani” di Pippo Fava, luogo di passione civile e politica, ma anche di rigoroso apprendimento di un mestiere; le inchieste sulla mafia, le minacce e poi i giorni bui che seguirono alla morte del direttore; l’esperienza del giornale autogestito da un gruppo di giovani, che va avanti. Intervista a Riccardo Orioles.

Una Città 192 / 2012
NON CI SONO NOMI ARABI
Intervista a Dominique Vidal di Francesca Barca
L’antisemitismo, comparso dapprima come odio religioso, nella forma dell’antigiudaismo cristiano, nel XIX secolo diventa odio razziale; la specificità, ma non l’unicità, della Shoah e il problema della “concorrenza tra memorie”; l’antislamismo, oggi più diffuso dell’antisemitismo. Intervista a Dominique Vidal.

Una Città 191 / 2012
PAVONE 32, TURSI 45
Intervista a Claudio Pavone di Gianni Saporetti
L’euforia illusoria del 25 luglio quando si credeva che fosse tutto finito e le circostanze grottesche dell’arresto; le “conferenze” al sesto braccio di Regina Coeli ad ascoltare Ginzburg, Rossi Doria, Muscetta; l’incontro cruciale con Nestore Tursi, uscito dal Pci col ‘gruppo dei tre’, compagno e maestro. Intervista a Claudio Pavone.

Una Città 184 / 2011
LA BUCCIA DELLE MELE
Intervista a Haïm Vidal Séphiha di Francesca Barca
L’odissea di un giovane ebreo belga, di famiglia sefardita turca, nell’Europa delle deportazioni e “l’assurdo” di Auschwitz; la voglia di vivere e la diffidenza per i ricordi che demoralizzano; le difficoltà, dopo la liberazione, per ritrovarsi e l’indifferenza delle autorità turche; la questione del ladino. Intervista a Haïm Vidal Séphiha.

Una Città 183 / 2011
LE TOMBE VUOTE
Intervista a Letizia Bianchi e Giannina Longobardi di Paola Sabbatani
La straordinaria e forse unica esperienza delle Madres de Plaza de Majo, che a partire dal loro essere madri alla ricerca dei propri figli si sono fatte carico di tutti i desaparecidos e, in fondo, del futuro dell’Argentina, a cui sono riuscite a restituire l’onore perduto negli anni bui. Intervista a Letizia Bianchi e a Giannina Longobardi.

Una Città 177 / 2010
AD VITANDUM
Intervista a Federico Battistutta di Andrea Babini
Ferdinando Tartaglia, che probabilmente è stato l’ultimo a ricevere la tremenda scomunica vitando, resta una figura ingiustamente dimenticata; un pensiero e un linguaggio originali, segnati da un irriducibile senso del limite; il Movimento di Religione e il rapporto con gli anarchici; la glossolalia. Intervista a Federico Battistutta.

Una Città 176 / 2010
QUEL NUMERO DI RINASCITA...
Intervista a Clara Bovero di Gianni Saporetti, Giorgio Calderoni, Giusa Vio
L’infanzia in una famiglia di antifascisti, poi le prime alzate di testa a scuola e, a diciott’anni, l’impegno clandestino, i mesi divertenti del carcere, e poi la politica nel Pci e l’insofferenza verso quel che succedeva in Urss, l’uscita dal partito e l’impegno con Cucchi e Magnani, poi con Giolitti nel Psi... Intervista a Clara Bovero.

Una Città 175 / 2010
IL CALENDARIO CHE NON C'E'
Intervista a David Bidussa di Gianni Saporetti
La consunzione di un calendario civico nazionale e di quello scolastico in un paese che non ha fatto i conti col passato; il giorno della memoria e la domanda decisiva, sempre elusa, su “come è potuto succedere”; il bisogno di memoria sintomo di solitudine, smarrimento; l’ideologia dell’autentico, comune a destra e sinistra. Intervista a David Bidussa.

Una Città 172 / 2010
ADDIO PADRE CAMILLO
Intervista a Antonio Santini di Gianni Saporetti
Ricordiamo Padre Camillo de Piaz, scomparso il 31 gennaio, con le parole del suo confratello Antonio Santini, e dell’amico Stefano Majnoni, e ripubblicando brani dalle interviste che ci concesse nel 1995 e nel 2004. Ha onorato Una città della sua collaborazione e ci ha aiutato con i suoi consigli. Ci mancherà molto.

VITE BELLISSIME
Intervista a Michele Ranchetti di Omar Cercherini
La scuola per ragazzi in quel palazzo milanese sventrato, la Corsia dei Servi di Turoldo e Camillo, e Pierre che arrivò con il Tractatus di Wittgenstein; la speranza dei tempi lunghi e di una chiesa invisibile, il disgusto per l’oggi della chiesa visibile; l’illusione che il Concilio potesse cambiare le cose; l’idea di una fede che dice: “credi e sii libero”; il limite del cosmopolitismo nel non avere una lingua in cui scrivere; la concezione di un eros che attiene a tutta la vita umana. Intervista a Michele Ranchetti.