Campo concentramento Unes, Senigallia
Carissimi, Vi mando notizie col latore della presente. Io sto qui, abbastanza bene […]. Vi pregherei di inviarmi con lui il mio necessaire di viaggio, e anche, sempre che ne abbiate, un barattolo di marmellata, che mi serve per completare i pasti che sono un po’ scarsi. I fichi che mi mandaste sono molto buoni. Altro per ora niente. Tanti saluti a tutti compresa la signorina Viterbo
dal vostro aff. Gaddo
Urbino
Carissimi, Vi ringrazio immensamente per le vostre buone notizie che mi date. Io mi sento abbattuto sia moralmente che fisicamente. Moralmente in quanto che sono già due mesi di carcere senza essere ancora stato visitato dal medico provinciale, nonostante io abbia fatto regolare istanza alla questura. Fisicamente in quanto mi sento dei dolori di stomaco, giramenti di testa e dolori intercostali. Ora sono stato trasferito alle carceri giudiziarie di Urbino. Qui mi trovo con molti altri ebrei […]. State sicuri che appena sarò visitato vi darò subito resoconto. Vi prego di rispondere alle mie lettere precedenti che mi interessano molto e ancora più se dovrò andare al campo di concentramento di Carpi. La mamma sarà contenta che io sia lontano perché così non la tormento più. Ringrazio tanto la signorina Viterbo per il suo scritto. Salutate tanto tutti quelli che gentilmente domandano di me. Oggi chiesi visita del medico delle carceri per avere il modo di passare la radioscopia e una visita accurata, con la quale spero giovi qualche cosa. Attendo con ansia vostre nuove, intanto ricevete le mie, baci vostro Gaddo. P. S. Avete ricevuto i denari di ritorno? In caso affermativo, ricordatevi di me.
Urbino, 8/3/1944
Carissimi, ricevetti vostre del 22 e del 27, che mi fecero in parte piacere e in parte dispiacere. Dispiacere in quanto avete avuto una brutta idea di chiedere il vostro avvicinamento a me, dato che io mi trovo ora a Urbino, e spero venerdì di essere visitato finalmente dal medico provinciale. Io vi consiglierei, se siete sempre a Senigallia, di farvi visitare dal medico e farvi rilasciare da lui una dichiarazione che dimostri il vostro cattivo stato di salute per mostrarla poi, una volta a Pesaro, al medico provinciale. Io mi sento sempre male e passo le notti a forza di prendere calmanti e sonniferi che calmino un po’ i dolori che percuotono. Sono già stato tre volte in nota per il medico delle carceri, ma finora sempre negativamente, spero presto di essere visitato, e non mancherò di darvi notizie dell’esito. Dalla vostra lettera sento che siete al campo di concentramento di Senigallia, e precisamente nella mia stessa stanza. Cercate di rimanere lì per ora, sperando al più presto di raggiungervi. Ho preso nota del luogo in cui mi devo recare in caso che il destino mi aiuti a lasciarmi libero. Salutatemi tanto la direttrice del campo e tutto il servizio interno. Scrivetemi e fatemi sapere ogni vostro futuro movimento. La giornata di oggi l’ho passata abbastanza bene, e pure in ritardo accogliete tutti i miei migliori auguri per la giornata di domani. Tanti baci,
vostro Gaddo
Urbino, 23/3/1944
Carissimi, ieri ricevetti il vaglia di cui vi ringrazio tanto, vi raccomando un’altra volta di indirizzarlo a me e non alla direzione delle carceri. Ieri fui al dispensario antitubercolare per la visita del medico di lì, e ho passato pure la radioscopia. Ora attendo la risposta. Ieri mi hanno pesato al dispensario e peso solamente 59 kg., vedete sono calato. Voialtri vi lagnate che io non vi scrivo, invece siete voialtri che non mi date notizie. Come va con voi? Io passo il tempo leggendo dei bellissimi libri. Vi raccomando di continuare a darmi vostre notizie, e non lasciarmi in pena tanto tempo. Se sarò libero vi verrò a trovare lì al campo prima di proseguire per andare dalla cugina. Attendo quanto prima una vostra lettera con le vostre notizie. Tanti saluti,
vostro Gaddo
Urbino, 12/4/1944
Carissimi, non comprendo il vostro lungo silenzio in mio riguardo. Prima di tutto non voglio far passare la data del 17 aprile senza fare i miei auguri alla mamma per la sua festa. Attendo ancora l’esito del medico provinciale, che deciderà se sarò libero o no, nel qual caso non mancherò di venire a trovarvi lì al campo. Non avendo avuto vostre notizie avevo scritto alla direttrice del campo per avere vostre nuove, e subito dopo invece ricevetti le vostre lettere del 23 e del 28 marzo. La mia salute è sempre uguale, le notti le passo per lo più insonni, pur prendendo polverine di piramidone, poi durante il giorno e la notte mi pigliano dei dolori di testa da farmi impazzire. Mi dimenticai di dirvi che al dispensario, quando fui l’ultima volta, mi pesai trovandomi calato di ben quattordici chili. Nel caso fossi rimesso in libertà, vorrò fare una cura… Tanti saluti e baci.
Vostro Gaddo
Urbino, 19/4/1944
Carissimi, ieri ricevetti il vostro vaglia di l. 100 in data 8/4 e vi ringrazio infinitamente. Non comprendo il vostro silenzio continuato. Dopo la lettera del 28/3 non ricevetti più alcun scritto da voi. Scrissi una lettera alla signora Diamantini per avere vostre notizie, ma non ebbi nessuna risposta. Vorrei sapere, nel caso fossi dichiarato abile al campo di concentramento, se posso chiedere di essere inviato colì per stare insieme, vi chiedo perciò di darmi una risposta chiara per espresso. Io sto sempre in attesa di una risposta da parte del medico provinciale che spero sia di mandarmi libero. La mia salute è molto giù, sono molto nervoso, e passo dei giorni con dei forti mal di testa e grande debolezza. Voialtri come state di salute e come passate il vostro tempo? Scrivetemi a lungo che mi farete sempre molto piacere, e sappiate che i vostri scritti mi sono sempre di grande conforto, in questi momenti così tristi! Qui per fortuna, ho trovato dei buoni compagni che mi aiutano molto. La signorina Viterbo cosa fa di bello? Ora non ha d’arrabbiarsi con me perché non studio e non faccio i temi, come vuole lei. Salutatemela tanto. Vi saluto tutti quanti, il vostro Gaddo.
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