1. Bambina
Sei andata a salutare in Grande Albero?
Sì.
Quando lo saluti cosa gli dici e che gesti fai?
Gli vado vicino e poi gli do delle carezze e dei bacini sul tronco.
Cosa si sente?
Sentivo che lui mi diceva “Silvia”. Chissà come mi fa a conoscere.
Perché ti piace il Grande Albero?
Perché è grande. Ha fatto un figlio il Grande Albero.
Chi è, quell’alberino piccolino lì vicino?
Sì.
Hai voglia di tornare con i bambini a salutare il Grande Albero?
Sì.
Cosa ti aspetti dal Grande Albero?
Se quel figlio è un maschio, voglio una femmina anche.

2. Bambino
Sei stato a salutare il Grande Albero questa estate?
Quando era questa estate?
Quando la scuola era chiusa e faceva caldo, quando si andava in vacanza…
Non ci sono stato proprio sempre dal Grande Albero.
L’hai salutato qualche volta?
Sì, qualche volta sì. Gliel’ho fatto vedere alla mamma che c’ero anch’io.
Cosa hai detto alla mamma?
Che questo è il Grande Albero e lo chiamiamo Grande Albero gli ho detto. Mamma, sai che lo chiamano le maestre Grande Albero? Si chiama così o no?
Si chiama Cedro del Libano, l’abbiamo chiamato noi Grande Albero perché è molto, molto grande.
Sembra un nome indiano, non un capo indiano, gli indiani hanno tutti nomi strani… io li so i nomi indiani.
E la mamma cosa ti ha detto?
La mamma mi ha detto che forse era bello.
Quando lo vai a salutare cosa gli dici, che gesti fai?
Ciao! Ti voglio bene e poi gli salto addosso e gli do un’abbracciatona. Una volta l’ho fatta.
Ti piace il Grande Albero?
Sì, molto! È così grande (lo ripete cinque volte). Come fanno a diventare così grandi gli alberi e noi come facciamo a crescere? Non si sa. Come gli alberini, si mette un po’ d’acqua… vedi quell’albero?
Hai voglia di andare con gli altri bambini a salutare il Grande Albero?
Sì, molto.
Cosa ti aspetti dal Grande Albero?
Mi aspetto che lui mi dia un gran bacione. Gli alberi non si muovono, ma lui si muove? Se ci ha scritto una lettera vuol dire che muove le mani. Come ha fatto a scrivere?
Si era fatto aiutare dagli uccellini.
No, non me lo ricordavo, è passato tanto tempo… eh sì, è passato tanto tempo.

3. Bambina, 4 anni
Mirò era un… tipo un nonno, dipingeva i quadri, poi disegnava le cose dei quadri poi li attaccava e poi ne ha fatti tanti, tanti, tanti e li ha attaccati tutti perché dopo le mamme e i papà e i bimbi tutti andassero a vedere la sua mostra.

4. Bambino, 4 anni e 7 mesi
Mirò era giovane. E allora ho detto che questi quadri sono stupendi. E anche quello con la luna e il filo attaccato e sono stupendi, proprio stupendi.
E allora era diventato vecchio Mirò. Era morto. E quindi a lui buona vacanza. È quella dove c’è il mare. Non lo so dire molto bene io. Allora a lui buona giornata.
La mostra era lontano, lontano in autostrada. A Ferrara.

5. Bambina, 6 anni
Com’erano i quadri di Morandi?
Quella sua preferita era la bottiglia, mi piace anche a me. È proprio una bella bottiglia. Dipingeva le bottiglie, la sorella, la sua città, quando lui stava quasi morendo ha dipinto la sua città che però stava cambiando la sua città. Dipingeva le scatole e anche il giocattolino, il sonaglio, i fiori.
Quali erano i colori che usava di più?
Il verde, il giallo e rosso.
C’era qualcosa che lui non dipingeva mai?
Gli uomini.
Perché?
Perché non gli piacevano.
Allora perché ha disegnato quella donna? Lo dico sempre… Chi era quella donna?
La sua sorella… C’era un quadro con la sua nonna o la sua bisnonna. Morandi l’aveva disegnata quando era all’Accademia che è la scuola dove si imparano le tecniche per disegnare, dipingere, scolpire. Quando si è a scuola per imparare anche gli artisti devono fare quello che gli dice il maestro, quindi Morandi doveva disegnare o dipingere anche quello che non gli piaceva tanto.
Perché non li disegnava così? (di fronte)
Li disegnava di profilo o di schiena.
Perché secondo te?
Perché gli piaceva proprio senza vedere la faccia. Lui odiava la faccia.