C’è un quadro di Klee che si chiama Angelus Novus. Vi è rappresentato un angelo che sembra in procinto di allontanarsi da qualcosa su cui ha fisso lo sguardo. I suoi occhi sono spalancati, la bocca è aperta, e le ali sono dispiegate. L’angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Là dove davanti a noi appare una catena di avvenimenti, egli vede un’unica catastrofe, che ammassa incessantemente macerie su macerie e le scaraventa ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e riconnettere i frantumi. Ma dal paradiso soffia una bufera, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che l’angelo non può più chiuderle. Questa bufera lo spinge inarrestabilmente nel futuro, a cui egli volge le spalle, mentre cresce verso il cielo il cumulo delle macerie davanti a lui. Ciò che noi chiamiamo il progresso, è questa bufera.
Da Tesi di filosofia della storia, Scritti filosofici, di Walter Benjamin

È noto che agli ebrei era vietato investigare il futuro. La thorà e la preghiera li istruiscono invece nella memoria. Ciò li liberava dal fascino del futuro, a cui soggiacciono quelli che cercano informazioni presso gli indovini. Ma non per questo il futuro diventò per gli ebrei un tempo omogeneo e vuoto. Poiché ogni secondo, in esso, era la piccola porta da cui poteva entrare il Messia.
Da Tesi di filosofia della storia, Scritti filosofici, di Walter Benjamin

Ottantadue anni fa, il filosofo ebreo-tedesco Walter Benjamin stava cercando di passare dalla Francia alla Spagna e, da lì, arrivare negli Stati Uniti. Le guardie di frontiera gli negarono l’accesso. Benjamin (a quel punto) aveva due opzioni, venire catturato dai nazisti in coda oppure... Scelse la seconda e si suicidò. Walter Benjamin aveva una borsa nera di pelle con sé. Le strade erano ripide e Benjamin era in cattive condizioni di salute. Nel momento di maggiore cedimento, i suoi amici gli dissero di lasciare la borsa ma lui si oppose fermamente. Disse che lui poteva rimanere ma la borsa avrebbe dovuto attraversare l’Atlantico. Dopo la morte di Benjamin, la borsa fu persa e non si è mai saputo il suo contenuto. Manoscritti? O qualcos’altro? Nonostante il contenuto sia sconosciuto, l’unica cosa certa è che qualsiasi cosa fosse, è strettamente legata alla parola libertà.
Burhan Sönmez