Paolo Ricca è pastore e teologo valdese. Ha insegnato dal 1976 al 2002 Storia della Chiesa alla Facoltà valdese di teologia.

È il cinquecentenario della Riforma e forse per la prima volta la chiesa cattolica si pone il problema dell’eredità della riforma. Questo in cosa si esprime e a cosa può portare?
Guarda, si spiega innanzitutto con il fatto che il Concilio vaticano secondo ha accolto nei suoi documenti tutta una serie di principi che sono praticamente protestanti. Naturalmente inquadrati nella sintesi cattolica sono depotenziati, non hanno più quell’effetto esplosivo, dirompente, che avevano avuto nel sedicesimo secolo, però sono lì. Quali sono? Intanto il ruolo della parola di Dio, il fatto che nel documento sulla sacra liturgia si parli delle due mense, la mensa eucaristica e la mensa della parola, quindi word und sacrament, che è il principio luterano, parola e sacramento. In secondo luogo, l’idea della chiesa come popolo, come assemblea, e non più come società gerarchicamente ordinata, in cui il clero è la parte costitutiva e il laico se c’è bene, se non c’è fa lo stesso. Anche questo è un capovolgimento totale. L’idea della chiesa come assemblea è l’idea della confessione di Augusta del 1530, la prima confessione di fede luterana. Poi la stessa idea della chiesa come mistero, che lì nel documento conciliare viene sviluppata secondo una mistica della chiesa, corpus umano, divino, il corpo di cristo, eccetera, in sé può benissimo essere sviluppata in direzione luterana o protestante, cioè nel senso che la chiesa che vedi non corrisponde necessariamente alla chiesa che è; c’è uno scarto tra la chiesa visibile, organizzata, quella appunto papale, vescovile, conciliare, che appare continuamente in televisione, e la chiesa reale, quella che Lutero chiamava l’assemblea dei cuori.
Poi la collegialità. La collegialità è una categoria antica, precede la Riforma ma nella Riforma è diventata principio costitutivo dell’ecclesiologia di Calvino: nella chiesa non c’è nessun ministero, nessun ufficio che sia solo personale, tutti gli organismi sono collegiali, dal livello più basso, parrocchiale, al livello più alto, sinodale. Il governo della chiesa è collegiale. È il sacerdozio comune dei credenti, dei fedeli, com’è chiamato nella dottrina di Lutero, che sostiene che ogni laico è un sacerdote, che ogni laico può, non è che deve, ma può esercitare qualunque ministero cristiano, compresa la celebrazione della messa, dell’eucarestia, quindi confessare, assolvere, predicare, giudicare, eccetera. Il laico in quanto battezzato diventa partecipe del sacerdozio, della regalità e della profezia di Cristo. Cristo sacerdote, re, profeta: il battesimo ti innesta in questa realtà di Cristo. Una delle grandi parole del Concilio è stata "la collegialità dei vescovi”, poi lì, come ho detto, è tutto depotenziato, però c’è.
Quindi, come vedete, la Riforma era già entrata in casa cattolica attraverso i documenti. Per esempio, nella Gaudium et spes, sulla coscienza, ci sono affermazioni che qualunque protestante poteva scrivere e sottoscrivere: la libertà religiosa è stato un cavallo di battaglia del protestantesimo liberale, mentre mai la chiesa cattolica ne aveva parlato. Mai! L’ha fatto per la prima volta al Concilio vaticano II. E così via, insomma.
Le mie sono considerazioni personali che possono anche essere sbagliate, ma a me sembra che per la prima volta la Riforma protestante sia entrata a far parte dell’orizzonte del cattolico. Penso cioè che il cattolico medio consideri ormai che la Riforma riguarda anche lui, e non solo i protestanti, che sia un’interpellazione alla quale anche lui, come cattolico, debba rispondere.
Ma non temi una reazione di tipo identitario?
Sì, certo. Io parlo del cattolicesimo che conosco, non di quello che non conosco, che è quello che odia il papa, che dice che il papa è eretico. Quindi può darsi che la mia visione sia parziale, che valga solo per una parte del cattolicesimo, però, ripeto, quello che ho descritto è un fatto. L’altro fatto è legato a questo pontificato. Un papa che va a Lund, a partecipare al culto inaugurale delle celebrazioni della Riforma come se fosse un luterano, beh, queste sono cose che non solo non sono mai accadute ma hanno un valore simbolico immenso.
Puoi dirci qualcosa su questo?
Mentre fino a ieri, il papato è stato considerato dagli ortodossi e dai protestanti come una struttura inaccettabile, una str ...[continua]

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