La mia scuola è stata distrutta, per un intero piano, in modo sistematico, con tutta l’apparenza di qualche cosa di preordinato. La domanda che ci è stata fatta è stata: “Ma come mai è successo questo e in questo momento?”, la risposta è che questa, in realtà, è una situazione ordinaria, da anni siamo bersagliati. Questa volta la cosa è stata peggiore di altre e per una serie di circostanze siamo riusciti a mettere in moto la macchina delle comunicazioni di massa, che altre volte non eravamo riusciti a mettere in moto, perché l’entità del fatto era tale che era abbastanza chiaro che non era più semplicemente in gioco la questione dei vetri, ma l’esistenza di questa scuola come tale. L’altro motivo per cui la cosa è diventata forte è che, per la prima volta, questa situazione ha visto una direttrice che aveva intenzione di dare battaglia, non accontentandosi delle solite cose formali.
In quale ambiente è inserita questa scuola?
L’ambiente è un quartiere della periferia degradata di Napoli, con caratteristiche comuni a tutte le periferie, il problema è che questa scuola in particolare sta in un sottoinsieme ancora più degradato, quello a più alta concentrazione di degrado e di criminalità: tra il ’91 e il ’92, nel raggio di 150 metri dalla scuola, sono state ammazzate 14 persone, nel corso del ’92 i carabinieri hanno effettuato quasi 200 arresti e una novantina sono stati fatti nei primi 6 mesi del ’93. In questa zona abbiamo poi livelli di analfabetismo strepitosi (nella mia classe ci sono 4 madri sui 25-27 anni che firmano con la croce) da parte di persone nate e cresciute in piena età repubblicana, praticamente a cavallo del ’68, e se non sono analfabete totali è come se lo fossero. Probabilmente, per quello che ne so e per quello che dicono i carabinieri, siamo in una di quelle situazioni in cui veramente la criminalità viene dal basso, diciamo che è una zona in cui si può toccare con mano che cosa significa il controllo del territorio.
Un territorio che non è stato conquistato dalla camorra, ma gli è stato, e gli viene, regalato: non c’è nessuna presenza istituzionale, salvo la scuola che, come tutte le scuole di periferia, è in uno stato di abbandono, nel senso che, per i normali meccanismi istituzionali, è una scuola dove i direttori e gli insegnanti non restano. In una situazione in cui l’attenzione istituzionale alla scuola è molto bassa, in cui i modi della promozione sociale passano attraverso la camorra o il clientelismo -il quartiere di Barra faceva parte dei grandi elettori di Cirino Pomicino; il presidente del consiglio di circoscrizione, socialista, è stato arrestato non per corruzione, ma perché sul suo computer c’era l’elenco per la riscossione delle tangenti- è chiaro che la promozione sociale non passa attraverso l’istruzione e la scuola. La scuola più che essere un elemento di contraddizione, rischia continuamente di essere assimilata nel meccanismo. Io non sono in grado di dire chi, e perché, ha fatto questa devastazione, ma quello di cui sono sicuro è che chiunque l’abbia fatto, l’ha fatto con la certezza di fare un’operazione a costo zero, senza incontrare assolutamente nessuna forma di condanna morale da parte del quartiere, che è abituato a tollerare queste cose.
Chi sono i bambini che frequentano la tua scuola?
Nella nostra scuola, su 250 bambini, ne abbiamo 100 che hanno difficoltà di vario tipo: orfani; con forti disturbi psicologici; coi genitori in carcere, alcolizzati o drogati; oppure vengono da famiglie molto povere. Sono bambini sistematicamente connessi con la situazione cruda che vivono; uno dei casi più eclatanti è quello di un bambino che, nel giro di tre mesi, ha avuto ammazzati in vendette di camorra tre zii, fratelli della madre. Naturalmente non è obbligatorio che se uno è orfano debba essere per forza disturbato, ci sono bambini che hanno i genitori poveri, o delinquenti, o in carcere, che si comportano in modo perfettamente normale: in classe ho due bambine il cui padre è stato arrestato 15 giorni fa, ma vengono a scuola regolarmente, hanno un carattere abbastanza allegro, abbiamo anche parlato, molto indirettamente, dell’arresto del padre. Ovviamente noi dobbiamo dire che queste sono situazioni a rischio, nel senso che il bambino che ha subìto questo trauma intanto si trova senza il genitore, in secondo luogo si troverà in difficoltà economiche, in terzo luogo si troverà coinvolto in ...[continua]
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