OGGETTO : SCIAGURA - COMUNICAZIONE URGENTISSIMA - RICHIESTA INTERVENTO MEZZI DI SOCCORSO
Comunico che situazione Comune di Sarno è gravissima. Onda gigantesca di fango ha sommerso la zona pedemontana in località Episcopio, Sant’Eramo, via Bracigliano e Quattrofuni. La pioggia continua sta aggravando sempre di più la situazione. Le forze impiegate sono inadeguate alla gravità del momento. Si teme che ci siano anche vittime umane, sommerse dal fango e dai crolli delle case situate nelle zone pedemontane. Si richiede intervento urgentissimo di altri mezzi di soccorso. In zona Curti di Episcopio ed in zona S. Eramo sono stati segnalati nuclei abitativi sommersi dal fango ed è urgente l’impiego di mezzi (elicotteri) per il loro salvataggio. La situazione si aggrava sempre di più e aumentano le zone in pericolo in quanto la lava di fango si sposta anche verso le zone intensamente abitate. Per ogni altra informazione comunicare con il numero 081-8007111. Si ribadisce che la situazione è drammatica e disperata.
Il sindaco ing. Gerardo Basile
SARNO 5/5/1998 ORE 20,40.

Vorrei che un semiologo esaminasse questo comunicato con la cura con cui sono state esaminate le relazioni di Plinio sull’eruzione del Vesuvio; che questo testo fosse riportato in tutte le antologie della lingua italiana e adeguatamente commentato.
La percentuale di aggettivi connotativi è assolutamente esorbitante mentre il contenuto di informazione è estremamente basso, impreciso, e generico.
Chi legga questo testo può tranquillamente immaginare che Episcopio, Sant’Eramo , via Bracigliano e Quattrofuni si trovino allineate sul declivio pedemontano e che siano state sommerse da un’unica ondata di fango. Singolare è l’onda, indeterminata la località. In realtà le località si trovano distribuite sul fianco della montagna lungo un fronte di chilometri, e non di una ondata, ma di molte ondate si è trattato, partite da diversi punti della cresta del monte, una decina almeno sono le ferite che oggi si osservano sul fianco del monte. Tuttavia le località sono enumerate, quindi l’italiano avrebbe voluto che si scrivesse "nelle località di Episcopio, S. Eramo...", ma in questo caso anche l’ondata non sarebbe più stata singolare ma plurale: ondate gigantesche di fango... Un’ondata si abbatte, investe, compie un’azione comunque violenta, ma qui dolcemente sommerge, come una marea che sale; più tardi -nel testo- l’ondata, diventa una lava che si sposta "anche verso le zone intensamente popolate".
Certo la parola crollo è abbastanza precisa e drammatica. L’immagine del crollo è però quella di una caduta su di sé per forza intrinseca: qui le case sono state spazzate via, abbattute, alcune tranciate con un colpo di rasoio, alcune trascinate intatte per decine di metri. Ma poi -stando al testo- quanto sono attendibili questi crolli? Non sono riferiti direttamente, non affermati come acclarati, ma racchiusi in un inciso che è aperto da un impersonale e cautelativo ’si teme’. Così i "nuclei abitativi sommersi dal fango" sono stati impersonalmente e genericamente ’segnalati’ . Solo una frase ha un soggetto determinato: le forze impiegate sono inadeguate, qui il soggetto è preciso, qui c’è la responsabilità del destinatario: tu non mi soccorri. Per mantenere l’omogeneità stilistica avrebbe potuto scrivere: le forze impiegate potrebbero risultare inadeguate; viene riferito che le forze impiegate siano scarse; si ipotizza che potrebbero occorrere altri mezzi di soccorso. Invece la prosa, imprecisa sulle informazioni riguardanti la ’sciagura’ diventa perentoria ed audace nei confronti dell’interlocutore.
’La situazione si aggrava sempre di più’, non certo perché si teme -e qui sarebbe stato d’uopo il temere- l’arrivo di nuove ondate, l’estendersi del fronte delle ondate, ma solo perché la lava -quella già attiva- si sposta verso nuove zone.
Nessuna delle affermazioni circa la "sciagura gravissima", "drammatica e disperata" porta il nome sia pure generico di un osservatore qualificato: i vigili urbani, un tecnico comunale, un vigile del fuoco già in azione sul posto o anche solo un soggetto del tipo: cittadini provenienti da... hanno riferito che..; qualsiasi espressione del genere avrebbe conferito concretezza e drammaticità alla descrizione dei fatti molto di più dei ridondanti aggettivi.
Le conseguenze di una simile prosa sono durate molto di più dell’alluvione, si dice che l’indomani, alla richiesta di cinquanta bare in Prefettura, la stessa abbia r ...[continua]

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