Accolse subito la mia richiesta di un colloquio e mi diede appuntamento nell’albergo del Genio in via Zanardelli dove era uso risiedere durante i suoi soggiorni romani, albergo non di prima classe e di per se stesso indizio di una semplicità del costume della quale qualche laudator temporis acti potrebbe lamentare la scomparsa negli uomini politici contemporanei. Mi ricevette senza cerimonie, in camera sua, e si dispose ad ascoltarmi e a rispondermi, con cordialità spontanea. […]
Gli dissi che la situazione mi appariva confusa e carica d’incognite. Era ormai svanito il primo sbigottimento prodotto dalla notizia improvvisa dell’atroce delitto, che superava tutto quello che il fascismo aveva osato fino allora; ma, mentre l’opposizione sembrava tuttora indecisa sulla linea da seguire, il fascismo andava riprendendosi dallo smarrimento della prima ora. Mussolini, che in un primo momento era stato vinto dal panico e avrebbe facilmente ceduto a un attacco deciso (pare che gli scoraggiamenti subitanei siano frequenti nelle indoli volitive proprie dei dittatori: ne era colpito spesso Napoleone, il che si rammenta non già per innalzare Mussolini bensì per abbassare il Bonaparte al livello dei comuni mortali), si era ripreso alquanto, e la sua volontà di non precipitare nella voragine spalancata dalla "questione morale” era rafforzata dal rincalzo di alcuni dei più spericolati tra i suoi vecchi camerati, pronti a gettarsi allo sbaraglio. Alla Camera disponeva di una maggioranza sicura; il Senato, che dandogli voto contrario avrebbe potuto offrire al Re quel pretesto costituzionale che il suo gretto formalismo esigeva per intervenire, sembrava difficile che avesse, nonché il coraggio, nemmeno la volontà di disfarsi di un regime che garantiva agli abbienti il godimento tranquillo dei loro averi. D’altra parte la tensione era ormai troppo forte perché non fosse imminente una soluzione, o per allentamento o per rottura. Quali, secondo lui, gli sviluppi più probabili?
Mi stupì l’immediatezza e la sicurezza della sua risposta, quasi l’avesse già bell’e formulata in mente e non avesse che da recitarla. "Stia bene attento. Siamo alla soglia dell’estate, e in Itali ...[continua]
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