Negli anni scorsi, in particolare negli Stati Uniti, in polemica con la concezione evoluzionista darwiniana c’è stata una grande offensiva culturale e politica del “creazionismo”. Oggi, invece, si è cominciato a citare spesso il “disegno intelligente”, ma qual è la differenza fra i due?
“Creazionismo” e “disegno intelligente” non sono la stessa cosa, anche se, alla fin fine, le differenze fra queste due concezioni non sono tantissime, soprattutto perché entrambe nascono da una impostazione ideologico-religiosa che vuole fare passare per scienza ciò che scienza non è mai stata e non può essere.
Il “creazionismo” -cioè l’idea che, come recita la lettera del testo biblico, tutte le specie animali, così come l’intero universo, siano state create da dio così come sono-, non è certo scomparso, è ancora molto presente, soprattutto in America e fra le sette fondamentaliste. In California, per esempio, c’è un movimento molto attivo che si chiama “Movimento della Terra piatta”, che sostiene che la Terra non è rotonda, mentre invece sarebbe piatta, come viene attestato dai testi sacri… Questo tipo di movimenti, “creazionisti vecchio stampo”, partono da un’impostazione molto semplice: il letteralismo biblico, che consiste nel prendere il testo della Bibbia e leggerlo appunto alla lettera, come se fosse un testo scientifico. Da una tale lettura, ovviamente, deriva il totale rifiuto di ogni ipotesi di tipo evoluzionistico e naturalistico, quindi la ripulsa della teoria di Darwin, oggi accettata e comprovata dalla scienza. E’ una vecchia tradizione, presente soprattutto nel sud degli Stati Uniti, fra le correnti protestanti fondamentaliste di tipo battista.
Il “disegno intelligente”, invece, non sostiene il letteralismo biblico, addirittura proclama che quest’ultimo è sbagliato, e non respinge nemmeno l’evoluzionismo, sostiene però che nella storia naturale esiste un progetto di tipo divino, sovrannaturale, e che la causa del cambiamento non è la selezione naturale ma un “progettista” sovrannaturale. Un progetto che, essendo appunto inscritto nella natura, potrebbe essere provato anche empiricamente, cioè per via scientifica, leggendo i dati che l’evoluzione, quindi la scienza stessa, ci dà. Rispetto al creazionismo, il “disegno intelligente” ha, come è evidente, una genesi, e soprattutto una struttura concettuale, diversa, mentre dal punto di vista del merito del dibattito, alla fin fine, non è che le differenze siano poi abissali. Dal punto di vista dei contenuti, cioè appunto del merito, la questione rimane infatti la stessa sollevata dal creazionismo, e riguarda il fatto che l’intelligent design -come a suo tempo il creazionismo- possa essere considerato scienza e vada quindi insegnato durante le ore di istruzione scientifica. E’ per questo che, da parte della stragrande maggioranza dei movimenti antievoluzionisti americani, si stanno facendo moltissime battaglie giuridiche e politiche per equiparare, nell’insegnamento delle scienze nelle scuole americane, da una parte la teoria dell’evoluzione darwiniana e, dall’altra, l’intelligent design. La battaglia di fondo, quindi -ed è una cosa che va sempre sottolineata, mentre invece in Italia non la sottolineiamo poi tanto- è che l’intelligent design possa essere considerato “scienza”, quando invece è ovviamente una posizione di tipo filosofico-religioso. Dietro a questo dibattito politico-culturale sta però il vero cambiamento, che è di tipo politico e sociale. Questo neo-crezionismo -chiamiamolo così- americano, infatti, è una cosa molto diversa dal creazionismo di dieci anni fa. Quest’ultimo era soprattutto un movimento di opinione essenzialmente limitato agli Stati del sud, mentre invece l’intelligent design è oggi diventato un fortissimo movimento di pressione politica e sociale, diffuso in tutti gli Stati Uniti, tant’è che lo puoi trovare, fortissimo, anche in Ohio o nella Pennsylvania. Inoltre è un movimento ricchissimo, altra cosa che non diciamo mai a sufficienza. A sostenere l’intelligent design ci sono finanziamenti enormi, misurabili in decine di milioni di dollari all’anno, e un apparato propagandistico capillare, che va dai loro ricchissimi siti int ...[continua]
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