problemi di lavoro

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Una Città 135 / 2006
A ME PIACEREBBE ESSERE PRONTO
Intervista a Maurizio Quadrio di Katia Alesiano
Il tragitto di un ricercatore che, quasi per caso, si trova a scegliere “il tema” della vita, in questo caso “la turbolenza”. La ricerca, stretta fra la necessità dei tempi lunghi e quella dei finanziamenti spesso finalizzati a risultati in tempi utili; i problemi di un insegnamento ridotto ormai a un susseguirsi di test e in cui viene meno il rapporto dello studente col “maestro”. Intervista a Maurizio Quadrio.

Una Città 134 / 2005
PICCOLE IMPRESE CONTRO IL DEGRADO
Intervista a Alessandro Messina di Barbara Bertoncin
L’impegno del Comune di Roma contro il degrado sociale e urbano delle periferie tramite l’aiuto alla nascita di piccole imprese legate al territorio. L’incubatore, un luogo fisico dove il progetto può iniziare a realizzarsi in una situazione protetta. La cultura del mero sussidio e il sottobosco delle consulenze professionali. Il grande problema dell’imprenditoria degli immigrati. Intervista a Alessandro Messina.

Una Città 133 / 2005
IL TRIBUTO
Intervista a Giuseppe Piana di Gianni Saporetti
Venir via da dove, dalla grande impresa alla bottega di alimentari, le tasse le si paga alla mafia, gli studi a Bologna, la tesi su Giuseppe Fava, l’idea di tornare, un lavoro a venti euro al giorno... Intervista a Giuseppe Piana.

Una Città 129 / 2005
E’ FALLITA L’AZIENDA, NON IO!
Intervista a Franco, Paolo, Daniela, Marcello, Cristiano di Maurizio Molinari
Trovarsi licenziati o in mobilità all’età di quaranta e più anni. Il fallimento della ditta può essere vissuto come un proprio fallimento. Una deregolamentazione che se può esser sopportata dai giovani diventa umiliante per gli altri. La rigidità delle aziende che cercano lavoratori già adatti per quel posto. Ormai il curriculum enumera una quantità di lavori svolti. Una discussione tra alcuni lavoratori padovani in mobilità.

CI SI SIEDE INTORNO A UN TAVOLO
Intervista a Giuseppe Scagno di Maurizio Molinari
L’esperienza degli enti bilaterali, dove lavoratori e aziende costituiscono fondi per sostenere lavoratori o famiglie in difficoltà per il lavoro o ad aziende per sostenere innovazioni. La necessità di una condivisione. Intervista a Giuseppe Scagno.

LA TAGUA
Intervista a Maria Silvia Pinilla di Luciano Coluccia
Una specie di avorio vegetale, del tutto rinnovabile, raccolto e lavorato da ragazzi di strada di Bogotà, che suscita interesse nel mondo della moda europea. Un commercio non solidaristico. Intervista a Maria Silvia Pinilla.

Una Città 127 / 2005
L’IMPRESA DI LAVORARE TANTO E BENE
Intervista a Alberto Bordignon di Barbara Bertoncin
La crescita tumultuosa dell’imprenditoria immigrata, che in parte è indotta certamente dal ricatto degli imprenditori italiani, che preferiscono avere un immigrato a partita Iva, ma in parte è frutto di una reale volontà di iniziativa e del desiderio di mettersi in proprio. L’immigrato sa che dare lavoro e pagare le tasse è una via sicura per radicarsi in un territorio. Imprese sempre su base etnica o familiare. Intervista ad Alberto Bordignon.

Una Città 126 / 2005
FAR L’OPERAIO NON E’ BUONO
Intervista a Marco Bifani di Carla Melazzini
L’apprendistato in officina, la soddisfazione del ‘primo pezzo’, anche le cose della scuola che tornano utili, l’assunzione in Fiat, li soldi che non bastano mai, i ragazzi interinali che entrano... Intervista a Marco Bifani.

Una Città 122 / 2004
L’ORLATRICE DI SAN MAURO PASCOLI
Intervista a Luciano Casmiro di Gianni Saporetti
Le difficoltà di un distretto d’eccellenza, quello calzaturiero della Valle del Rubicone, primo nel mondo per la scarpa di lusso da donna, a trovare manodopera specializzata. L’inevitabile delocalizzazione della produzione della scarpa. Un orario ritagliato sugli operai che risiedono accanto alla fabbrica, che mal si adatta alle nuove esigenze dei giovani. Il problema fiscale per i maestri operai in pensione. Intervista a Luciano Casmiro.

Una Città 119 / 2004
RESPONSABILITA’ SOCIALE
Intervista a Paolo Onelli di Barbara Bertoncin
La possibilità di certificare l’adozione, da parte dell’impresa, di codici di comportamento riguardanti i diritti dei lavoratori, i diritti e le pari opportunità delle donne, l’abolizione del lavoro minorile e il rispetto dell’ambiente. Il ‘bilancio sociale’ per evidenziare l’impegno dell’impresa. L’attenzione al cittadino, non solo al consumatore. Una storia, quella italiana, di mutualismo e solidarismo e non solo di conflitto. Intervista a Paolo Onelli.