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Risultati della ricerca: 157

Una Città 75 / 1999
IL POVERO GELSOMINO
Intervista a Guido Armellini di Gianni Saporetti
L’ansia paranoica di misurare tutto, anche se il ragazzo suona la chitarra. Una gerarchia di valori per cui il lavoro burocratico varrà di più del lavoro svolto in classe. Un’incentivazione che demotiva. Una scuola che si sta trasformando in un’agenzia di banalizzazione, fondata su test e circolari ministeriali. Intervista a Guido Armellini.

Una Città 74 / 1999
FRATELLO MAGGIORE
Intervista a Angela Villani, Piercarlo Cappelli, Fabiana Fazio, Raffaele Mazzocca di Marco Bellini
Un progetto che permette a ragazzi delle superiori di intervenire nelle scuole inferiori per prendere in affidamento ragazzi difficili al fine di aiutarli anche a ristabilire un rapporto con il professore e con il gruppo. L’uso del gioco e il gran bisogno di parlare che hanno tanti giovani. Intervista a Angela Villani e a tre "fratelli maggiori".

Una Città 72 / 1998
LA SPONDA ADULTA
Intervista a Marco Rossi Doria di Marco Bellini
Attraverso un doposcuola vedere cosa non funziona nella scuola: la retorica dell’uguaglianza e la mancanza di individualizzazione, l’esclusione di tutto ciò che è esperienza viva del ragazzo e il disprezzo del fare, la mancanza di flessibilità e l’attaccamento degli insegnanti ai diritti acquisiti. Il venir meno nella famiglia, e ora nella scuola, di un adulto a cui far riferimento. Le agenzie educative "pubbliche" sono tante, molte private. Intervista a Marco Rossi Doria.

Una Città 69 / 1998
LA STORIA DELL’EUCALIPTO
Intervista a Piero Bevilacqua di Gianni Saporetti
La totale rimozione della storia del territorio, delle straordinarie modificazioni operate, nel bene e nel male, dall’uomo. Una progettualità economica e sociale che ridia presidio alle colline e crei anche occupazione. Insegnare ai ragazzi a osservare il territorio in cui abitano, ad apprenderne la storia, vuol dire far crescere una cultura della libertà. Intervista a Piero Bevilacqua.

Una Città 66 / 1998
I COLORI IN BIANCO E NERO
Intervista a Kadri Metaj di Barbara Bertoncin, Simone Ginzburg
Una situazione sempre più difficile per gli albanesi del Kosovo, sia dal punto vista dei diritti civili che da quello sociale, lasciava presagire il precipitare della crisi. La repressione poliziesca e la pulizia etnica strisciante potevano solo spingere tanti albanesi ad abbandonare quella via pacifista portata avanti finora con grande abnegazione e rigore, ma che, forse, a livello internazionale, non è stata sufficientemente sostenuta. Intervista a Kadri Metaj.

Una Città 65 / 1998
UN APPRENDISTATO ALLE RESPONSABILITA’
Intervista a Grazia Francescatti di Barbara Bertoncin
Intervista a Grazia Francescatti.

Una Città 62 / 1997
UN CUORE PER IL ROSA
Intervista a Rossella De Vecchi di Barbara Bertoncin, Gianni Saporetti
Intervista a Rossella De Vecchi.

Una Città 58 / 1997
LE STRADE DEL LIBRO
Intervista a studenti di Carla Melazzini
Chi è fulminato a undici anni dalla Signora delle camelie e chi scambia La morte a Venezia per un horror e poi non ne esce più; chi smette di andare a scuola e poi trova La piccola Fadette; chi ha cominciato con delle fotocopie e chi ama soffrire con i perseguitati. E nella memoria più lontana il desiderio di fiaba. Intervista a un gruppo di studenti di un Istituto tecnico di Napoli.

Una Città 56 / 1997
LA FORMAZIONE CHE NON SI DA’
Intervista a Giuseppe Farias di Edi Rabini, Gianni Saporetti
La qualità della formazione professionale che dovrebbe essere in cima alle preoccupazioni dei governanti di un paese dove più del 60% dei ragazzi resta al di qua del diploma superiore, continua ad essere del tutto sottovalutata. Una situazione incostituzionale dove le scuole professionali non passano, come dovrebbero, alle regioni. Intervista a Giuseppe Farias.

Una Città 55 / 1997
A SCUOLA IN CASA
Intervista a Edi Shukriu di Simonetta Nardin
Grazie alla straordinaria auto-organizzazione degli albanesi del Kosovo la chiusura delle scuole è stata vana. Ben 20000 studenti universitari su 50000 hanno potuto continuare gli studi. La tassa che tutti, all’interno e all’estero, pagano. Una caccia, quella all’albanese, sempre aperta. Il baratro che ormai si è creato con i serbi. Intervista a Edi Shukriu.