Quando hanno eletto Margaret Thatcher Roberts (sì, sono abbastanza vecchia da ricordare il 1979) molti e molte mi hanno detto: “Tanto valeva che fosse un uomo” e io rispondevo: “Tanto valeva che Hitler fosse una donna”. Insomma, c’è una differenza tra essere donna ed essere femminista (posizione politica). È del 27 settembre 2022 una baruffa nel partito laburista perché la deputata Rupa Huq è stata sospesa per aver detto che il Cancelliere dello Scacchiere, Kwarteng, era un nero solo superficialmente (“superficially he is a black man”) perché fondamentalmente è di destra e ha frequentato scuole private. Insomma la sinistra (prevalentemente bianca e maschile) ha qualche difficoltà ad accettare donne e minoranze etniche di destra. Allora donne e minoranze etniche vanno bene solo se oppresse? E io dico “viva” se finiscono il razzismo e il sessismo (cosa che non è ancora successa) possiamo tornare alla politica delle idee e non delle identità. In assenza di discriminazione possiamo aspettarci una distribuzione gaussiana delle opinioni per sesso/genere ed etnia. La discriminazione spinge a un’identità ossessiva, parte da fuori e non da dentro, sebbene nel caso delle donne ci siano differenze biologiche ineliminabili che portano a un pensiero e a una posizione diversa sul mondo. Tornando al caso di Kwarteng, la sua accusatrice, la parlamentare Huq (bengalese di seconda generazione, anche lei frutto di istruzione privata) dice che “sentendolo non si direbbe che sia nero” (“if you hear him… you wouldn’t know he is black”): vuol dire che se una persona nata in Ghana che frequenta scuole private diventa Cancelliere dello Scacchiere va criticato perché nero, ma non abbastanza nonostante l’apparenza, e non perché reazionario? Ci si chiede allora perché le “prime” donne primo ministro Thatcher (nata Roberts), Merkel (nata Kasner), Gandhi (nata Nehru), de Kirchner (nata Fernandez-) fossero di destra. Con l’eccezione della Bandaranaike, di Golda Meir (nata Mabovitch), e della prima segretaria degli esteri Usa Condoleeza Rice, pure afro-americana. Quasi tutte hanno usato il cognome del marito, come anche la von Leyden, che è nata Albrecht. Adesso ci sono parecchie donne ai vertici di politica e istituzioni finanziarie e non sono meglio degli uomini, così la domanda resta: perché la sinistra, diventata identitaria, è solitamente rappresentata da maschi bianchi di mezza età e il gabinetto di Liz Truss, estremamente di destra, ha molte persone (maschi e femmine) di minoranze? Questo è il motivo per cui il fatto che Giorgia Meloni sia una donna permette di tornare alla politica e svergogna la sinistra per non essere arrivata prima ad avere dirigenti donne. Ciò detto, mi pare che la nuova prima ministra italiana in fieri sia, come la collega Liz Truss, estremamente di destra e reazionaria. Io personalmente mi oppongo a questo, ma non al fatto che sia donna. Il fatto che sia la prima donna a coprire il ruolo è una vergogna della sinistra.