Saluto le Autorità e tutte le partecipanti e tutti i partecipanti all’incontro presso il Comune di Forlì a ricordo delle stragi nazifasciste perpetrate all’aeroporto di Forlì nel settembre 1944.
Quarantadue persone furono massacrate nel periodo fra il 5 e il 25 di quel mese tragico, diciotto erano ebrei, ventiquattro partigiani, antifascisti e loro parenti già detenuti nelle carceri. Una strage tanto più assurda perché priva della benché minima ragione militare, di rappresaglia o che altro e che giustamente fu definita “una ‘soluzione finale’ di stampo locale”, risultato di quella ideologia della “morte per la morte” connaturata al nazifascismo.
La strage, pur nella sua drammatica portata, fu se non dimenticata, certo non adeguatamente ricordata e conosciuta nel dopoguerra, se è vero che solo ricerche relativamente recenti hanno permesso di completare l’elenco dei nominativi delle vittime. Il che ci restituisce il problema della memoria, del ricordo, della giusta valutazione dei totalitarismi del ’900.
Una occasione come quella di quest’anno a Forlì va dunque nella direzione giusta, quella della commemorazione, ma anche del coinvolgimento dei cittadini in un ideale patto tra le generazioni per la trasmissione della Memoria attraverso un processo continuo di formazione morale e civile.
Purtroppo non potrò essere presente di persona alla vostra giornata di incontri, ma abbraccio idealmente tutte le cittadine e i cittadini presenti, in particolare i parenti delle vittime provenienti da tutta Europa e da Israele.
Un caro saluto a tutte e tutti,
Liliana Segre
Una lettera di Liliana Segre
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