Ancor prima di lasciare Jinka ci raggiunge la notizia che, solo tre giorni prima, durante un’incursione nemica, i Mursi hanno lasciato otto di loro sul terreno e perso un numero imprecisato di capi di bestiame. Lasciamo dunque la missione a bordo di due fuoristrada. Portiamo con noi attrezzatura da campo, viveri ed acqua. Ci lasciamo alle spalle, dopo un’ora di pista, le verdi e fresche “terre alte” per scendere nelle calde e brulle pianure sottostanti. Dopo alcune ore di viaggio raggiungiamo il primo insediamento Mursi, poco distante dal guado sul Fiume Mago.
David viene immediatamente riconosciuto dagli uomini che ci circondano incuriositi dalla nostra presenza. I Mursi sono praticamente nudi. Portano come indumento, coperta o stuoia, a seconda delle circostanze, una leggera striscia di cotone o di corteccia. Sono estremamente scuri di carnagione, completamente rasati, alti e snelli di corporatura. Alcuni imbracciano vecchi moschetti italiani risalenti all’ultima guerra mondiale, altri carabine di provenienza est-europea, altri ancora armi automatiche. Sono attratti da ogni oggetto della nostra attrezzatura e ci chiedono di tutto: lamette, vestiario, denaro, coltelli, munizioni. Mi prendono ripetutamente il polso per osservare l’orologio, confabulando fra loro di fronte allo scorrere ritmico della lancetta dei secondi. Mi chiedono l’ora per mostrare che conoscono l’uso dello strumento e per avere conferma del suo funzionamento. L’organizzazione del tempo in ore, minuti e secondi, ha poco senso per loro. Non chiedono mai cibo.
Mentre siamo al fiume per un bagno ristoratore incontriamo le donne. Anche queste hanno il capo rasato. Vestono pelli d’animali conciate: un corto gonnellino e una specie di mantello che portano annodato sulla spalla destra e che lascia un seno scoperto. Le donne sposate, spesso giovanissime, hanno il labbro inferiore tagliato longitudinalmente e penzolante sul mento. All’interno dello spazio così ottenuto, fra labbro e bocca, inseriscono appositi piattini di terracotta, alcuni dei quali di dimensioni impressionanti. Uomini e donne hanno le braccia, le spalle e l’addome coperti di cicatrici in rilievo. Rivestono un significato simbolico (animali e/o uomini uccisi) o semplicemente estetico. Le orecchie sono perforate per l’inserimento di orecchini metallici e cilindretti o piattini lignei. Nel tardo pomeriggio visito, insieme a David, l’accampamento Mursi. L’insediamento è un miserabile agglomerato di un paio di dozzine ...[continua]
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