Una Città n° 147 / 2007

Marrakech

Fausto Fabbri - Marrakech


Leyla, giovane partecipante alla carovana, girava a braccetto con sua sorella. Lei berrettino e maglietta fuxia e riccioli sciolti, la sorella con velo nero, unica a portarlo di 6 sorelle, per sua scelta, disapprovata dalla madre. Nelle scuole medie e licei visitati le ragazze col velo non erano meno intraprendenti, curiose,comunicative delle loro compagne di banco vestite all’ultima moda delle teenager occidentali. Nel Liceo di un paese vicino a Marrakech incontrato dalla carovana si sono formati dibattiti nelle aule aperte. Costante la tensione a tenere insieme la curiosità e l’apertura per ciò che viene da fuori all’orgoglio di avere una propria cultura, senza contrapposizione, con un proprio punto di vista sulla modernità. Dentro un’associazione per lo sviluppo della condizione della donna, in periferia, una sala affollata di donne anche anziane, tradizionalmente vestite, discutevano in arabo sui maschi e su come cambiare certe tradizioni. Altra cosa impressionante è l’uso della tecnologia. Vista dall’alto la città è una selva di paraboliche, pare sia così in tutto il Marocco...
in viaggio con la carovana del libro di Jamila