Lei fin dall’inizio ha denunciato, conti alla mano, che la linea Torino-Lione, detta impropriamente Tav, era un’opera inopportuna. Può raccontare?
La storia è semplice: la linea che attualmente va in Francia, tra Torino e Lione porta 4-6 treni passeggeri al giorno, di lunga distanza, con un modesto numero totale di passeggeri.
Partiamo dunque dall’andamento delle merci, visto che anche ufficialmente la nuova linea è stata dichiarata come principalmente dedicata al traffico merci: alla fine del secolo scorso su quella tratta passavano circa nove milioni di tonnellate all’anno, oggi ne passano tre.
Si dice: "C’è la crisi”. Infatti da nove erano diventati sei prima della crisi, poi sono precipitati a tre. Per cui può darsi che ritornino a sei, non è escluso.
Il fatto è che la linea esistente, che è stata rimessa a posto con una spesa -di soldi pubblici, tutti pubblici- molto rilevante, vicino al miliardo di euro, può portare (secondo le Ferrovie dello Stato!) venti milioni di tonnellate di merci. Questo già oggi, senza fare niente. Anzi qualcuno dice che potrebbe portarne anche di più.E qui apro una parentesi.
Proprio all’osservatorio di Virano un bravo ingegnere ha chiesto: "Ma com’è che voi riuscite a far passare su questa linea (molto pendente) solo treni leggeri e invece gli svizzeri fanno viaggiare treni ben più capienti su pendenze analoghe?”. Risposta delle ferrovie: "Eh, perché con la doppia trazione noi abbiamo un sacco di problemi, gli svizzeri sono più bravi, hanno più esperienza...”.
Insomma, hanno risposto che non sono capaci. E questo è ufficiale. Beh, uno che risponde così forse deve essere licenziato. Ma s’immagina uno che dice una cosa così nel privato, parlando della concorrenza?
Ricordo che stiamo parlando di soldi pubblici, non sono soldi loro. Cioè il problema di fondo è l’incoscienza, l’irresponsabilità totale sull’uso dei soldi pubblici. I soldi pubblici non sono di nessuno. Ma questo vuol dire meno sanità, meno pensioni, rischio di fallimento dello Stato. Anche l’alta velocità ha contribuito pro quota al buco di bilancio. Io la prendo sempre, tanto han pagato quei fessi di contribuenti!
Diceva del calo del traffico merci...
I difensori del progetto dicono: "Per forza c’è un calo del traffico, perché vanno tutti in camion, e poi la linea è troppo pendente, ecc”. Non è vero perché anche il traffico di camion è diminuito con la stessa tendenza. Su quella direttrice il traffico è diminuito semplicemente perché noi non scambiamo abbastanza con quell’area geografica. D’altra parte quella linea va in mezzo alla Francia agricola e quindi non è un asse per noi particolarmente interessante. Noi scambiamo con l’area di Parigi che poi va su in Inghilterra, tutt’al più, e poi scambiamo soprattutto con la Germania. Infatti sul Brennero c’è una folla incredibile sia di treni che di camion. Invece lì non passa niente.
Allora, rispetto alla protesta locale, se la linea avesse senso, ai valligiani io direi: "Prendetevi tutte le compensazioni possibili, per i danni che si riescono a provare, però poi state zitti”. Cioè non dovrebbero fiatare se fosse un progetto di interesse nazionale.
Ma in questo caso hanno ragione perché il progetto, oltre a rompere le scatole a loro, è impossibile da giustificare con questi numeri.
Ho detto delle merci. Ma secondo l’affermazione ufficiale delle Ferrovie (io uso solo dati ufficiali) sono pochi anche i passeggeri previsti. La linea avrà -a seconda degli standard con cui si costruisce- una capacità aggiuntiva nell’ordine di duecentocinquanta treni al giorno, ma il traffico passeggeri previsto dalle ferrovie a progetto realizzato è sui quindici treni al giorno! Insomma, non serve a niente.
Altra bufala: i treni merci italiani devono poter correre sulle linee AV francesi. Falso: sulle linee ad alta velocità francese i treni merci non ci possono andare perché la rete alta velocità francese (e spagnola) è progettata solo per i treni passeggeri. È un fatto tecnico, cioè non ci potranno andare mai, perché i carichi per asse e le pendenze non glielo conse ...[continua]
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