Dobbiamo parlare di Trump, ma prima vorrei chiederti un commento sull’eredità dell’era Biden.
Sono stato un forte sostenitore dell’amministrazione Biden. Penso che sia stato un buon presidente. Non capisco perché le sue politiche economiche, le sue politiche industriali e di sviluppo non siano state riconosciute dal popolo americano. Penso che un giorno saranno apprezzate. Ha cercato di essere un presidente del New Deal, un presidente socialdemocratico, che dire? Politicamente non era il momento evidentemente. Non so darmi una spiegazione. Ovviamente la pandemia, l’inflazione, la “crisi” dell’immigrazione (che non avrebbe dovuto essere una crisi: il “New York Times” ha recentemente spiegato che, dato il tasso di natalità americano, avremmo bisogno di tre milioni di immigrati all’anno solo per tenere in piedi l’economia); tutto questo ha contato. E poi c’è stato il ruolo dei social media, che i democratici non hanno colto e i repubblicani sì. Per me quello è una sorta di paese straniero, io non guardo i social media. Ma ora ci viene detto che i democratici hanno fatto un grosso errore a non spendere molti più soldi sui social media e meno soldi per bussare alle porte, il vecchio modo di fare politica. Uno dei miei nipoti ha trascorso un mese in Michigan lavorando, come si dice oggi, come “operative” del Partito democratico. Ha lavorato molto duramente e pensava che le cose andassero bene. Poteva essere un’impressione legittima se bussavi alle porte giuste.
È chiaro che la politica americana è cambiata. I democratici hanno speso più soldi, bussato a più porte, reclutato più volontari di qualsiasi altra campagna politica, ma non ha funzionato. E ora ci troviamo di fronte a Mr. Trump e ai suoi. Cosa dire di loro? Tutti si stanno inchinando. Sembra che non ci sia più una spina dorsale nel Partito repubblicano.
Cosa dobbiamo aspettarci? E cosa dobbiamo temere di più?
Personalmente ho un’opinione, che potrebbe essere completamente sbagliata, secondo la quale i discorsi sulla Groenlandia, sul Canale di Panama e tutto il resto sono solo delle spacconate. Forse pensate anche per distogliere l’attenzione dai veri pericoli, che non saranno una guerra con la Danimarca, ma più verosimilmente la distruzione dello Stato sociale, un’epurazione nella pubblica amministrazione americana, la fine di un regolamentazione in campo ambientale; queste sono le cose su cui dobbiamo concentrarci. E ancora l’uso dell’esercito nella politica interna, la trasformazione dell’Fbi in una milizia presidenziale.
C’è molto di cui preoccuparsi. E in questo momento non ho molta fiducia nella forza d’animo del Partito democratico. Sembra che questo disegno di legge, il primo proposto da Trump, permetta la deportazione degli immigrati che hanno preso una multa o commesso un qualsiasi reato minore e, a quanto pare, alcuni democratici avrebbero votato a favore. Dobbiamo quindi preoccuparci non solo dell’aggressività dei trumpiani, ma anche della codardia dei democratici.
Continua a sembrare incredibile che gli operai abbiano votato per un governo di miliardari, un’oligarchia di persone ultra ricche...
Sì. Dobbiamo dire che ha votato Trump un numero sorprendente di lavoratori americani, però molti di meno tra i lavoratori sindacalizzati e, nella classe operaia, le donne meno degli uomini. È emersa una forte differenza di genere. Quindi l’hanno votato proprio gli uomini della classe operaia, molti dei quali hanno lavorato nell’America industriale e hanno assistito al crollo e ora sono costretti a fare lavori che non hanno gli stessi benefici, non sono pagati altrettanto bene e non hanno il prestigio di un lavoro in fabbrica.
Sta emergendo una sorta di politica improntata al machismo, non so cosa pensare. In ogni caso, le donne avrebbero potuto salvarci, ma non erano abbastanza.
Come giudichi il ruolo di Elon Musk in tutto questo?
È difficile capire dall’esterno cosa succede nel mondo di Trump, ma è chiaro che ci sono due fazioni. Una di queste è fatta di miliardari che vogliono un’economia laissez-faire, radicalmente laissez-faire, con una riduzione radicale del ruolo del governo; soggetti che vogliono semplicemente essere liberi di fare soldi. Musk rappresenta ques ...[continua]
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