Qualcuno sostiene che i vertici come quello del G8 rappresentano il “governo del mondo” nell’epoca della globalizzazione, tu pensi sia così?
Con una battuta mi verrebbe da dire che il G8 è più un “luogo dello spirito” che un luogo fisico; al di là della battuta, direi che per un certo verso questi otto signori non sono molto di più di una specie di consiglio d’amministrazione. I consiglieri di amministrazione delle aziende sono gente molto ben pagata, che sta molto bene, che parla di grandi temi, di grandi politiche, che può decidere degli investimenti, ma che, in realtà, non governa, perché il governo è innanzitutto una funzione che richiede una presenza permanente. E allora il governo mondiale, che esiste nella realtà, è costituito da altri, non dal G8. Il governo mondiale reale è composto sostanzialmente da cinque organismi: il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale, il Wto (Organizzazione Mondiale del Commercio), l’Ocse e la Nato; ognuno di questi ha compiti molto precisi. La Banca Mondiale e il Fmi decidono sostanzialmente le politiche economiche e quindi premiano o puniscono in funzione di quanto i paesi, i governi, si avvicinano ai loro modelli. L’Ocse -che è una sorta di figura mitologica con base a Parigi, pagata dai vari governi e composta non si sa bene da chi- è l’istituzione che, in un certo senso, leva le castagne dal fuoco, quella che, per fare un esempio, dice: “I dati economici dell’Italia dimostrano senza dubbio che bisogna tagliare le pensioni”, per cui il governo italiano, qualunque esso sia, è nelle condizioni di poter affermare: “L’Ocse ha detto questo e quindi è indiscutibile che questa sia la politica da seguire”; dall’Ocse partono anche gli input che informano quanto verrà poi fatto dalle università, che servono a certificare i dati fondamentali dell’economia e da cui originano le cose che poi raccontano i giornalisti.
L’Organizzazione Mondiale del Commercio, invece, di fatto è una sorta di tribunale internazionale commerciale, dotato di tutti i poteri di un tribunale. Una volta che il commercio è diventato la dimensione principale del rapporto tra gli uomini e che, quindi, le regole del commercio hanno assunto la prevalenza sulle leggi nazionali, questa organizzazione è diventata di fatto la detentrice di una parte non insignificante della sovranità dei vari stati. Questo, evidentemente, vale soprattutto per i paesi piccoli, ma anche per i grandi.
La Nato, infine, è il braccio armato che, quando qualcuno non sta a quanto deciso dall’Ocse o dall’Organizzazione Mondiale del Commercio, arriva con una bella tempesta nel deserto e risolve il problema. Questo è il governo reale del mondo.
Ora, qual è la differenza, e il gioco delle parti, tra questo governo reale e i G8? La differenza è che il G8, bene o male, è composto da governi eletti: a me può non piacere Berlusconi, ma non posso non riconoscere che gli italiani di fatto se lo sono scelto e che, quindi, lui è dotato di una legittimità che gli deriva dal fatto di essere maggioranza nel proprio paese.
I signori che compongono i cinque organismi di cui sopra, e che decidono questioni che determinano la vita di moltissime persone, non sono invece eletti da nessuno, sono dei burocrati e questo, secondo me, dovrebbe far ragionare su cosa sia oggi il potere: una cosa grigia, del tutto opaca, che per alcune cose somiglia tanto al ‘Grande Fratello’ di Orwell. Il governo rappresentato da questi organismi è del tutto impersonale, non però nel senso buono del diritto -perché non deve privilegiare nessuno- ma nel senso che non esiste come entità punibile o premiabile, alla quale si deve dare o negare consenso. E un potere cui non è possibile dare direttamente consenso, o che non è possibile destituire con mezzi legalmente riconosciuti, diventa di fatto un potere dittatoriale, come appunto quello del “Grande Fratello”.
Considerando tutto questo, il G8 che cos’è? Il G8 è appunto questo “luogo dello spirito” in cui non si decide nulla, o al massimo si decidono alcune direttive assolutamente generiche, e tuttavia costituisce un luogo nel quale si consacra l’esistenza di un ordine mondiale. Per questo la cosa più importante ...[continua]
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