Una Città n° 294 / 2023
agosto
Mai come nella nostra epoca sono state messe in discussione le tre fonti principali di diseguaglianza, la classe, la razza e il sesso. La graduale parificazione delle donne agli uomini, prima nella piccola società familiare e poi nella più grande società civile e politica è uno dei segni più certi dell’inarrestabile cammino del genere umano verso l’eguaglianza. E che dire del nuovo atteggiamento verso gli animali? Dibattiti sempre più frequenti ed estesi, riguardanti la liceità della caccia, i limiti della vivisezione, la protezione di specie animali diventate sempre più rare, il vegetarianesimo, che cosa rappresentano se non avvisaglie di una possibile estensione del principio di eguaglianza al di là addirittura dei confini del genere umano, un’estensione fondata sulla consapevolezza che gli animali sono eguali a noi uomini, per lo meno nella capacità di soffrire? Si capisce che per cogliere il senso di questo grandioso movimento storico occorre alzare la testa dalle schermaglie quotidiane e guardare più in alto e più lontano.
Norberto Bobbio (Destra e sinistra, Donzelli, 1994)
Norberto Bobbio (Destra e sinistra, Donzelli, 1994)
La copertina è dedicata agli animali, quelli del parco urbano di Forlì, decimati dall’alluvione, e a tutti quelli d’affezione, quelli che allietano la vita di bambini e anziani, che vivono nelle case con noi, che sono di famiglia; ma è dedicata anche a tutte le “bestie”, a tutti quegli animali destinati a diventare cibo per umani dopo una breve vita nell’inferno degli allevamenti intensivi. In Cina hanno costruito un grattacielo di 26 piani che ospiterà 600.000 suini. Si chiama Pig Palace. Se non per solidarietà con viventi che soffrono come noi, dovremmo preoccuparci per i nostri figli e nipoti. Non solo per i problemi legati ad alimentazioni insane, ma soprattutto perché, prima o poi, le malattie passeranno di qua e il covid sarà nulla a confronto. Bisognerà tornare, per chi non vuole smettere del tutto, a mangiare carne solo una volta alla settimana come si faceva un tempo da noi, anche se non sarà facile convincere chi, nel mondo, non ha mai smesso di farlo. E bravi, bravissimi i giovani che rifiutano di essere carnivori solo per amore e rispetto degli “altri animali”.
Con l’intervista a Olivia Guaraldo, torniamo a parlare di genere. E continueremo a farlo, sentendo anche altre voci. E però come non condividere l’amarezza della femminista che viene invitata a non usare più la parola “donna”, considerata divisiva, e a sostituirla con l’espressione “persona con vagina”? Su una cosa ci sentiamo di pronunciarci: quella del limite. Fa specie vedere i giovani che manifestano per rimettere dei limiti a un progresso dissennato, quello dominato dal profitto e dalla ricerca del benessere immediato, quello delle monocolture, della cementificazione, delle colture intensive, dell’uso dei veleni, eccetera eccetera, che lottano per difendere o per ristabilire una biodiversità dell’ambiente in cui viviamo; fa specie, appunto, ritrovare gli stessi a manifestare per abbattere ogni limite naturale che ancora riguarda l’essere umano. Pensiamo che sarà una società libera quella in cui un maschio che desidera e decide di diventare padre potrà comprare un ovulo, dopo averlo, ed è quasi inevitabile, selezionato e poi affittare un utero? Una società in cui una ragazzina adolescente, desiderando di essere maschio, potrà, previo il parere soltanto di uno psicologo, procedere alla mastectomia e alla cura ormonale per far crescere la barba? Una società in cui queste possibilità, queste libertà potranno essere insegnate a scuola? In alcuni stati americani tutto ciò sta già succedendo, così come i primi pentimenti, drammatici perché il danno fatto è purtroppo irreparabile. è libertà tutto questo? Ma la libertà senza limiti non esiste. Ci sono limiti legati all’ingiustizia sociale ed esistenziale, che sono inaccettabili; ce ne sono altri, ad esempio la perdita dei propri cari, impossibili da rimuovere e con cui dobbiamo convivere; ci sono poi limiti legati alle storie familiari e non, ai caratteri ereditati, alle “vocazioni” che sentiamo, ai doveri e agli “statuti” che ci siamo dati, individualmente o con altri, e questi li possiamo usare, perché creano possibilità, ci rafforzano, ci aiutano a “essere qualcuno” e a “far qualcosa” di buono. Forse la vera libertà è solo quella condizionata. Molto bella la citazione di Hannah Arendt che riporta Olivia Guaraldo: “Provo una fondamentale gratitudine per ciò che è dato”.
Siamo contenti di raccontare l’esperienza di Issa Amro, palestinese nonviolento, non solo perché è bella e importante, ma anche perché ci permette di continuare a riflettere sul problema della nonviolenza. Ci torneremo. Ribadiamo, però, che la non-violenza come principio è troppo astratto perché non tiene conto di due altri principi invece molto concreti e umani: la legittima difesa e il pronto soccorso. Preferiamo il principio della non-prepotenza, più prosaico ma più esaustivo. Ma come forma di lotta, oltre a essere nobile, la non-violenza può certamente essere efficace in molti casi. Dipende da chi si ha davanti. Issa lo dice bene: “Loro -gli ebrei- possono comprendere cosa intendo quando dico che per legge io non sono uguale agli altri”. Se i palestinesi avessero fin dall’inizio rigettato la violenza, forse oggi ci sarebbero da tempo due stati o uno solo, bi-nazionale.
Poi parliamo del Nicaragua e di una rivoluzione fallita, di un mestiere “incredibile”, la manutenzione delle piattaforme in mare; raccontiamo due buone pratiche, quella dell’associazione europea Refugees Welcome, e quella animalista forlivese “La piccola tana”; e poi del modo per far amare la matematica ai bambini delle primarie. Infine Alfonso Berardinelli ci parla di Walter Benjamin, Steve S. Morgan del calo universale della natalità, Massimo Tirelli di una pratica “infinita” per un reddito di cittadinanza, Matteo Lo Presti della compianta Michela Murgia, Belona Greenwood di una casa da sogno e del sogno di una casa.
agosto 2023
Il due originario
Il femminismo e la questione del genere
Intervista a Olivia Guaraldo
Welcome
Cosa fa l’associazione Refugees Welcome
Intervista a Fabiana Musicco
È stato un lutto...
L’alluvione e la strage di animali
Intervista a Maria Grazia Reggiani
La saturazione
Storia di un mestiere sott’acqua
Intervista a Daniele Galvani e Germano Venturi
Quartiere Tamburi, Taranto
All’ombra del siderurgico
Lì assaggiai la vittoria
La lotta nonviolenta di un palestinese
Intervista a Issa Amro
Hotel Cocibolca
Il fallimento di una rivoluzione
Intervista a Carlo Zanella
La radice di -1
Come insegnare la matematica ai bambini?
Intervista a Valentina Barucci
Walter Benjamin e la storia
di Alfonso Berardinelli
Così fan tutte! Epidemiologia della bassa fecondità
di Steve S. Morgan
Il funerale di Michela Murgia
di Matteo Lo Presti
Di nazionalità ucraina, sordo...
di Massimo Tirelli
La casa da sogno...
di Belona Greenwood
La visita è alla tomba del Gatto al Cimitero acattolico di Roma (p. 47)