4 marzo. il Jobs act
Comunque la si pensi sul Jobs act, una domanda dobbiamo farcela tutti ed è molto seria: tornerà la paura del capo e del padrone in fabbrica?

5 marzo. Razza e Costituzione
Sull’ultimo numero de "Le scienze” è apparso l’appello di un gruppo di antropologi per chiedere di modificare un articolo della Costituzione. Si tratta dell’art. 3, "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. A essere incriminata è la parola "razza”. Siccome togliere semplicemente il termine potrebbe suscitare delle ambiguità e cioè far pensare che la "razza” possa essere elemento di discriminazione, e d’altra parte lasciarlo significa legittimarla ("Ma come fai a negare l’esistenza della razze se stanno scritte addirittura nella Costituzione?”), gli antropologi propongono la seguente formulazione: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di aspetto fisico e tradizioni culturali, di genere, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. La Repubblica non riconosce l’esistenza di presunte razze umane e combatte ogni forma di razzismo e xenofobia”. (Le Scienze)

5 marzo. Morire di carcere
Gli agenti della polizia penitenziaria hanno salvato un detenuto che ha tentato di suicidarsi nel carcere di Cosenza. Si tratta di M.R., accusato di reati contro la pubblica amministrazione, il quale approfittando dell’assenza dei compagni di cella che stavano fruendo dell’ora d’aria nei cortili avrebbe tentato di togliersi la vita appendendosi alla grata del bagno con un lenzuolo legato al collo. Gli agenti avendo notato che l’uomo si stava intrattenendo da troppo tempo in bagno hanno aperto la porta e con l’aiuto di un altro detenuto lo hanno slegato dal cappio e trasportato d’urgenza in infermeria per rianimarlo. (Ristretti Orizzonti)

12 marzo. Il look di Nousha
In un campo profughi in Siria le guardie hanno ordinato a Nousha e alle altre volontarie del progetto "Amal ou Salaam” ("Speranza e pace”) di coprirsi i capelli prima di entrare. Loro si sono rifiutate e hanno portato l’attività altrove. Spiega Nousha: "Non potevo accettare il compromesso perché avrebbe pregiudicato una delle cose importanti del nostro volontariato: ricordare alle bambine che nel mondo arabo le donne di ogni classe sociale ed età hanno sempre potuto seguire le mode più differenti. Quando ero piccola io, a Damasco, essere una ragazza pudìca significava indossare le magliette a mezze maniche invece delle canottiere”.
Nousha Kabawat, 24 anni, leggings ghepardati e camicia di jeans, è nata in Canada, ma vive a Damasco da quando aveva sei anni. Trasferitasi negli Usa per l’università, un anno fa ha fondato un’associazione che raccoglie cooperanti da tutto il mondo per progetti rivolti ai bambini siriani in fuga dalla guerra. Si è finanziata online con una campagna di fundraising e fa pagare biglietti aerei e alloggio ai volontari stessi, che aderiscono ad "Amal ou Salaam” invece di andare in vacanza. (Bbc)

13 marzo. La Cassazione e le minorenni
Quindi la Cassazione ha chiarito che un maschio adulto che ha un rapporto sessuale a pagamento con una minorenne va assolto se sostiene che non ne conosceva l’età e altri non dimostrano il contrario. Forse ora il turismo in Thailandia subirà un colpo.

14 marzo. Cocaina
Se negli Usa la generazione hippy, invecchiando, mostra una maggiore tendenza delle precedenti a cadere nell’abuso di sostanze, lo stesso pare stia accadendo in Gran Bretagna con la generazione rave, quella che tra fine anni Ottanta e primi Novanta condiva le proprie serate con sostanze psicoattive. E così, oggi, della droga spesso associata allo stile di vita di star e grandi manager abusano sempre più "normali” cinquantenni dei tranquilli quartieri suburbani. Peraltro, la cocaina non è mai stata così a buon mercato e la qualità mai così alta. Nel Regno Unito -che per consumo nell’Europa Occidentale è secondo solo alla Spagna- si è passati dal picco dei 140 euro al grammo del 2009 ai 75 di oggi, stando ai dati della National Crime Agency.
Il calo dipenderebbe da vari fattori, tra cui l’aumento della competizione tra gruppi di trafficanti, la sempre crescente "industrializzazione” dei cartelli sudamericani e la riduzione del rischio ...[continua]

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