quello di quest’anno sarà un Natale davvero taccagno per tutti coloro che contano sui sussidi o sui crediti d’imposta per poter sfamare i propri familiari. Similmente, chi ha un reddito al di sotto della soglia di povertà -il 25% delle famiglie, secondo le statistiche del Dipartimento del lavoro e delle pensioni- e coloro che hanno bisogno di aiuto per riuscire a pagare gli scandalosi affitti scopriranno che Babbo Natale quest’anno non verrà. Se l’austerità non ha tolto il carbone dai camini o il tacchino dalle tavole, ci penserà senz’altro il governo, che persiste nella sua intenzione di imporre in tutto il paese il credito universale1 -dannoso, disastroso, screditato- a chi è in difficoltà. Charles Dickens farebbe affari d’oro: l’ingiustizia, l’assurdità della situazione e la sofferenza reale basterebbero a riempire sei nuovi romanzi. Ma quel che è davvero preoccupante, e che si muove nella stessa direzione dell’armata della Brexit, è l’abilità dimostrata nel voltarsi dall’altra parte quando si viene posti di fronte a un fatto; sempre fermamente intenzionati a seguire la peggior via possibile, sempre recitando lo stesso mantra vuoto. Si dice che il credito universale riporterà le famiglie al lavoro. Quello che non si dice è che la maggior parte di esse ha già un lavoro e che lasciare una famiglia senza alcun tipo di entrata per un minimo di sei settimane è di una crudeltà allarmante.
Una spia della distanza tra chi impone queste soluzioni e i più vulnerabili all’interno è il fatto che il servizio di assistenza telefonica per il credito universale costava 55 penny al minuto. Persone confuse e disperate, con un salario basso, senza più alcun ammortizzatore e con possibilità economiche limitate dovevano pagare 55 penny al minuto per chiedere aiuto. È stato abolito questa settimana. Che generosità da parte del più generoso dei governi!
I personaggi di questa storia potrebbero servire da ispirazione a Dickens; nei panni di Scrooge troviamo Iain Duncan Smith (Ids), l’architetto del credito universale, un milionario che vive in un palazzo del valore di due milioni di sterline, in affitto gratuito, nella dolce e ondulata campagna del Buckinghamshire. Duncan Smith è fondatore e presidente del comitato di centrodestra del Centro di giustizia sociale, il cui scopo è quello di trovare soluzioni innovative al problema della povertà. Un progetto davvero ambizioso, che tuttavia mi porta a chiedermi quale sia la realtà in cui vivono Ids, alias Scrooge, e il governo, ovvero tutti i deputati Tory che in parlamento si sono astenuti dal voto quando sono stati chiamati a bloccare l’attuazione del credito universale, dopo un tremendo dibattito durato cinque ore. Non ci sono dubbi sul tipo di impatto di questa misura: gente spinta a indebitarsi, affitti arretrati, sfratti e indigenza.
Probabilmente non esiste in tutto il paese un solo ente, tra quelli che si occupano dei poveri e dei vulnerabili, che non abbia richiesto la sospensione dell’attuazione pilota del credito universale in determinate aree del paese. Dalla Trussell Trust, che gestisce 400 banchi alimentari in tutto il Regno Unito, fino a Citizens Advice.
Le ricerche effettuate dall’Università di Oxford per conto della Trussell Trust riportano risultati scioccanti per il settimo paese più ricco del mondo: in tema di sicurezza economica e alimentare quasi la metà delle famiglie ha dichiarato entrate irregolari di settimana in settimana e di mese in mese. Il 78% di esse vive in condizioni di insicurezza alimentare (il che significa che nei precedenti 12 mesi hanno dovuto saltare un pasto o non hanno proprio mangiato, a volte per giorni di fila), mentre più della metà non poteva permettersi il riscaldamento o l’acquisto di prodotti per l’igiene personale. In un altro sondaggio è emerso che il 73% delle autorità locali che ha risposto alle chiamate per ottenere informazioni sul credito universale ritiene che esso condurrà a un aumento dei senzatetto. Un’inchiesta del "Guardian” rivela che il numero degli affitti arretrati fra gli inquilini che percepiscono il credito universale è triplicato, quadruplicato o addirittura quintuplicato rispetto ai sistemi precedenti. Tre municipalità i cui inquilini erano già passati al sistema del credito universale hanno riportato accumuli di affitti arretrati fino a circa otto milioni di sterline. Croydon, Hounslow e Southwark hanno riferito che più di 2.500 inquilini che ne hanno fatto richiesta corr ...[continua]
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