Può spiegarci intanto cos’è una società di mutuo soccorso?
Le società di mutuo soccorso sono, come dice il nome, società di auto-mutuo aiuto che, evidentemente, soddisfano un bisogno insito nella natura umana, tant’è che ci sono notizie di esperienze di questo genere già nell’antica Grecia.Nel Medioevo e fino alla metà dell’Ottocento, ad assolvere a questo scopo erano le confraternite, che erano però associazioni caritative; oppure c’erano le associazioni di mestiere, che avevano anche in parte funzione sindacale, ed erano a numero chiuso. Nel 1848, con lo Statuto Albertino, sorse la possibilità di costituirsi in associazione.Le società di mutuo soccorso moderne, come le conosciamo oggi, nascono invece in Inghilterra, a Manchester, per iniziativa di un gruppo di ecclesiastici anglicani che si mobilitarono all’indomani di una crisi dell’industria laniera, messa in difficoltà dal cotone in arrivo dalle colonie inglesi. La disoccupazione che ne conseguì pose il problema di come riciclare i lavoratori: i religiosi pensarono che se queste persone fossero state in grado di leggere e scrivere sarebbe stato più facile trovar loro un altro posto di lavoro. Quindi queste prime società nacquero come società di mutuo soccorso e di istruzione.Questo è quello che viene chiamato il "modello di Manchester”, che si espande, con la Rivoluzione industriale, in Francia, Belgio e Germania. E infine in Piemonte, in parte perché vicino al confine francese e poi perché c’era un certo sviluppo industriale.La prima società di mutuo soccorso italiana nasce a Pinerolo e si innesta su una tradizione di associazioni di mestiere.Concretamente il concetto del mutuo soccorso consiste nella creazione di una cassa comune, nella quale gli iscritti versano una quota il più possibile uguale per tutti e dalla quale attingono in base alle necessità che si possono presentare. Sono società democratiche fondate sul principio "una testa, un voto” e "non profit”. In tutti gli statuti di società di mutuo soccorso le cariche sociali (presidente, consigliere, ecc.) sono volontarie, però le attività che vengono svolte si basano sul lavoro retribuito. Questo atteggiamento nasce dalla tradizione operaia di rigettare, per quanto possibile, la carità, e di pensare il lavoro come qualcosa che si inserisce a pieno titolo nella società. Molte novità delle società di mutuo soccorso sono poi state recepite dallo Stato nazionale.Per le ricorrenze del Risorgimento in Piemonte si sono tenuti dei convegni da cui è emerso come all’inizio del Regno d’Italia le scuole e la sanità fossero gestite dalle società di mutuo soccorso. Ma anche le pensioni. Nel 1898, quando nacque il primo Istituto Nazionale Pensionistico, le società di mutuo soccorso in larga parte aderirono, trasmettendo i loro fondi allo Stato e mantenendo i diritti acquisiti per i loro soci. Nel caso specifico di Pinerolo, è stata trovata una lettera con la quale si invitavano i soci ad aderire all’iniziativa, chiedendo però di mettere una quota più alta "per non fare brutta figura”. In realtà era perché così avrebbero avuto una pensione più alta, ma si faceva leva sull’orgoglio per creare una base più consistente.
Come nasce la Mutua Pinerolese?
La Mutua Pinerolese nasce della vecchia società di mutuo soccorso di Pinerolo che nel tempo aveva perso un po’ il suo scopo sociale, superato dai servizi dello stato. La società era ridotta ai minimi termini, sia numericamente che come attività. Negli anni Novanta, tra alcuni soci, nacque la volontà di fare qualcosa di nuovo, di riprendere l’attività e non farla morire.
Io ero stato iscritto da mio padre: per parentela di sangue la mia iscrizione risale ai primi del Novecento, mentre, per parentela acquisita, addirittura al 1849. In realtà non me ne ero mai interessato personalmente.
Per cominciare prendemmo contatti con il Consorzio Mutue di Novara, che dalla Seconda Guerra Mondiale lavorava con i braccianti agricoli e gli ambulanti delle zone, che all’epoca non avevano nessuna mutua. E nel 1996 creammo una nostra mutua. Per i primi quattro anni si trattò soprattutto di imparare il mestiere. Poi, gradualmente, un servizio per volta, ci staccammo dal Consorzio, fino a completare l’operazione nel 2005, quando diventammo autonomi anche ...[continua]
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